Città di Massa – (MS)

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Info
  • Codice Catastale: F023
  • Codice Istat: 45010
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 70973
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 94.05
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

L’arme della città di Massa si blasona: “Di rosso alla mazza d’armi d’argento in palo, con una banda e una sbarra d’oro attraversanti in decusse”. Lo stemma è da considerare “parlante” in quanto con un’immagine allude al nome della comunità; la mazza ferrata è infatti in assonanza col toponimo di Massa. La banda e la sbarra probabilmente si riferiscono simbolicamente alle due clave di Ercole che ricordano il porto di Massa Vecchia detto appunto “Fanum Herculis” (“porto di Ercole”). Lo scudo è insignito da una corona di “marchese” in virtù della sua storia, come capitale del marchesato di Massa e Carrara.

Stemma antico di Massa

Citata per la prima volta nel 882, nel X secolo è feudo dei vescovi di Luni ed è nota come Massa Lunense (per distinguerla da Massa Marittima), nell’XI secolo è assegnato ai marchesi Ottolenghi, costruttori del primo nucleo della fortezza che sarà detta Massa Vecchia.

Nel 1441 i cittadini si affidano spontaneamente ad Antonio Alberico Malaspina di Fosdinovo (detto “Malaspina dello Spino Fiorito” per distinguersi dall’altro ramo dinastico “dello Spino Secco”) che ne diviene marchese (la città viene nominata come Massa del Marchese).

Successivamente il marchese Antonio Alberico II aveva stabilito, in assenza di discendenti maschi, che il feudo passasse alla figlia Ricciarda (sposata Cybo); quindi nel 1553 il figlio di questa, Alberico I Cybo-Malaspina, prese possesso del Marchesato. Nel 1557 fece costruire nel piano, presso l’antica pieve di Bagnara (o Bagnaja) presso il torrente Frigido, una nuova città, che munisce di imponenti mura a forma di stella pentagonale che assume il nome di Massa Nova(aulicamente detta anche Massa Cybea).

L’imperatore Ferdinando II nel 1620 concede il titolo di città. Dal 1663 viene elevata a ruolo di capitale di Ducato e resta autonoma fino al 1796, quando viene aggregata alla Repubblica Cisalpina, poi al Regno Napoleonico d’Italia, quindi al Principato di Lucca.

Con la Restaurazione del 1815 torna sul trono ducale di Massa Maria Beatrice d’Este-Cybo, alla morte di questa il Ducato passa al figlio Francesco IV d’Asburgo-Este, Duca di Modena e Reggio Emilia, quindi unito a quello Stato. Per poco, perché con plebiscito passa al Regno di Sardegna che nel 1859 ne fa il capoluogo della nuova grande Provincia di Massa-Carrara che, all’inizio, comprende anche diversi territori della Garfagnana: questi verranno separati nel 1923 per essere uniti alla Provincia di Lucca (che, nel frattempo, aveva perso parte del territorio di Pistoia, andato a formare quella Provincia).

Nel 1823 venne istituita la Diocesi (che, attualmente, comprende anche Carrara e Pontremoli).

Il Comune ha assunto diverse denominazioni nella sua storia. L’iniziale, semplice e storico, Massa con Regio Decreto di Vittorio Emanuele II n. 1211 del 15 marzo 1863 diviene Massa-Carrara, e comprende il territorio anche di quella città; con ulteriore Decreto del re n. 4754 del 23 agosto 1868 ritorna Massa, dopo che Carrara ritornò ad essere Comune autonomo. Con Regio Decreto di Vittorio Emanuele III n. 1860 del 16 marzo 1938 il Comune assume la denominazione di Apuania e comprende il territorio di Montignoso, che viene soppresso. Al termine della II Guerra Mondiale, con il Decreto Legislativo n. 48 del 1° marzo 1946 riassume il pristino nome di Massa.

Recentemente il Comune ha adottato la forma “sannitica” dello scudo in luogo di quello tradizionale posto su un supporto accartocciato, il cui uso va via via scomparendo.

La bandiera di Massa è stata adottata nel 2003, ed è composta da un drappo azzurro con lo stemma comunale posto al centro con la legenda CITTÀ DI MASSA.

 

Note di Massimo Ghirardi

 

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997 (prima edizione 1990).
Pagnini (Gian Piero) a cura di, GLI STEMMI DEI COMUNI TOSCANI AL 1860. Polistampa, Giunta Regionale Toscana, 1991.
AA.VV. MASSA, CARRARA E LA LUNIGIANA. La storia, l’architettura, l’arte delle città e del territorio. Itinerari nel patrimonio storico-religioso. Mondadori/Regione Toscana, 1999.

Reperito da: Marco Tonelli

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di rosso, alla mazza d’armi d’argento, posta in palo, col decusse d’oro, attraversante. Lo scudo è sormontato dalla corona marchionale. Sotto lo scudo, due fronde di alloro e di quercia, di verde, fruttate d’oro, decussate in punta, legate dal nastro tricolorato dai colori nazionali”.

ATTRIBUTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma comunale antico.

Stemma nella  versione aulica

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo interzato in palo di giallo, di bianco e di rosso…”

COLORI
PARTIZIONI
interzato in palo
ALTRE IMMAGINI

Gonfalone precedente

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Fonte: Roberto Breschi

BLASONATURA

“Drappo di azzurro caricato dello stemma comunale centrato con la scritta sottostante “Città di Massa”…”

ALTRE IMMAGINI

Altra bandiera in uso

“Drappo interzato in fascia di giallo, di bianco e di rosso…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Regio Decreto (RD)
    concessione
    10 Dicembre 1942

    Regio Decreto (RD)
    concessione

    Decreto del 1620


    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    24 Giugno 2003

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