Comune di Marzabotto – (BO)

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Info
  • Codice Catastale: B689
  • Codice Istat: 37036
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 6833
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 74.55
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Grizzana Morandi, Monte San Pietro, Monzuno, Sasso Marconi, Valsamoggia, Vergato

  • Santo Patrono: san Giuseppe e san Carlo
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Nel Medioevo il centro principale della zona era il borgo di Panico (oggi frazione,  nome derivato da un tipo di cereale alimentare coltivato nella zona), sede della pieve di San Lorenzo e del poderoso castello dal quale prese nome la potente famiglia dei conti di Panico.

Dove oggi sorge il paese di Marzabotto era un centro denominato Caprara sopra Panico. Molto più tardi si scoprirono le rovine dell’antica città etrusca di Misa (risalente al sec. VI a.C. anche se studi recenti le attribuirebbero il nome di Kainua), della quale Caprara era erede e che diverrà centro amministrativo del Comune.

 

Nel XIX secolo si decise di adottare quale emblema civico quello della antica famiglia feudale dei conti di Panico, accaniti oppositori ghibellini del Comune guelfo di Bologna: che “alzavano” un leone scaccato al quale fu aggiunta una rosa “all’orecchio” e, successivamente, dieci boccioli di rosa posti in cinta1.

Stemma della famiglia da Panico

Con Regio Decreto del 2 luglio 1882 n. 899 venne riconosciuta le nuova denominazione di Marzabotto.

 

Secondo una curiosa leggenda popolare il toponimo deriverebbe dal fatto che in questa zona il nottolone2 “marza” (‘impregna, ingravida’) la femmina del rospo, in dialetto “al marza el bot” (Polloni,1966). Più probabilmente il marzabòt è il nome dialettale del caprimulgo (Caprimulgidae Vigors, 1825, un uccello simile al succiacapre) e secondo altri autori si tratterebbe di un soprannome dato ad un contadino che in antico viveva nella zona (UTET, 1990).

Lo stemma è stato formalmente riconosciuto dal Capo del Governo Mussolini con Decreto (DCG) del 20 febbraio 1935, dove è così blasonato: “D’argento, al leone scaccato d’oro e d’azzurro, contornato di dieci rose [al naturale]”.

 

Marzabotto è tra le città insignite della Medaglia d’oro al Valor Militare per i sacrifici patiti dalle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:

«Incassata fra le scoscesi rupi e le verdi boscaglie della antica terra etrusca, Marzabotto preferì ferro, fuoco e distruzioni piuttosto che cedere all’oppressore. Per 14 mesi sopportò la dura prepotenza delle orde teutoniche che non riuscirono a debellare la fierezza dei suoi figli arroccati sulle aspre vette di Monte Venere e di Monte Sole sorretti dall’amore e dall’incitamento dei vecchi, delle donne e dei fanciulli. Gli spietati massacri degli inermi giovanetti, delle fiorenti spose e dei genitori cadenti non la domarono ed i suoi 1830 morti riposano sui monti e nelle valli a perenne monito alle future generazioni di quanto possa l’amore per la Patria. 8 settembre 1943 – 1º novembre 1944»  24 aprile 1948.

 

 

(1): lo stemma dei conti di Panico è “D’argento al leone scaccato d’oro e d’azzurro, cimato da una rosa di rosso gambuta e fogliata di verde.” o, secondo i blasonari più antichi: “un lione con una rosa rossa nell’orecchia in campo bianco, e il Lione è fatto à scacchi gialli, e turchini”.

(2): Caprimulgus Europaeus, una specie di pipistrello altrimenti noto come caprimulgo o succiacapre.

Nota di Massimo Ghirardi


Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione

Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Utet, Torino 1997 (prima edizione 1990).
AA.VV. STEMMI delle Province e dei Comuni dell’ Emilia Romagna, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro, al leone scaccato d’oro e d’azzurro, contornato di dieci rose [al naturale]”

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma della famiglia Da Panico.

D’argento al leone scaccato d’oro e d’azzurro, cimato da una rosa di rosso gambuta e fogliata di verde.”

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di azzurro…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    20 Febbraio 1935

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