Comune di Malo – (VI)

Informazioni

  • Codice Catastale: E864
  • Codice Istat: 24055
  • CAP: 36034
  • Numero abitanti: 14583
  • Altitudine: 116
  • Superficie: 30.55
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 16.0

Storia dello stemma e del comune

Nella forma Malo il nome compare nel ‘500, prima era riportato come Malado. La base del nome, “Malatus”, non è improbabile che derivi da “malum”, cioè melo, però la cosa è assai incerta; alcuni autori suppongono che il vocabolo, di cui non si conosce il significato, sia di origine prelatina.
Nel territorio furono rinvenuti manufatti del Neolitico e materiale archeologico di epoca preromana e romana; vi è stato pure scoperto un cimitero longobardo. Diplomi di Berengario I, Ottone III e Federico I (1158) ne riconoscono il possesso ai vescovi di Vicenza. Fu feudo della famiglia Conti e poi, dal 1222, di nobili locali. Nel 1263 i ghibellini, cacciati da Vicenza, si impadronirono di Marostica, Thiene, Malo e Isola di Malo da dove molestavano il territorio. Fu allora che Vicenza, malauguratamente, si rivolse per aiuto a Padova, la quale finì per assoggettare tutto il Vicentino. Malo seguì poi le sorti di Vicenza.

Ha una economia industriale ed agricola abbastanza sviluppata. La struttura industriale è formata da molte aziende di piccola dimensione come filande, aziende alimentari, del cuoio, edilizie, dei materiali da costruzione, del legno e delle confezioni. In agricoltura, come apporto di reddito, rilevanti sono gli allevamenti bovini, suini e avicoli.

E’ gemellato con Peuerbach ( A )

Comuni confinanti:
Castelgomberto, Cornedo Vicentino, Isola Vicentina, Marano Vicentino, Monte di Malo, San Vito di Leguzzano, Thiene, Villaverla.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
rosso

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    15 Dicembre 1969

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    22 Ottobre 1984