Comune di Graissessac – (34)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Graissessac (Graisseçac in occitano) è un comune francese del dipartimento dell’Hérault, nella regione dell’Occitania.

 

I suoi abitanti sono chiamati Graissessacois e Graissessacoises.

 

Si dice che derivi dal gallico craxantos (rospi) ma probabilmente l’etimologia è falsa.

 

È divenuta comune nel 1859.

È un antico villaggio minerario dove il carbone è stato estratto prima dal sottosuolo e poi in superficie.

Viene nominato nell’806 nella donazione fatta all’abbazia di Gellone e veniva chiamato “Graixamarias”.

Nel 1141 viene citato un certo “Raimundus de Graissensac” che, nel 1142, diventa “Raimundus de Graissenciaco” e, nel 1154 “Raimundus de Graisenzac”.

Nel 1516, viene citato un “Rutor de Gressiaco”.

Il comune viene travolto dalle guerre di religione nella seconda metà del XVI secolo. L’industria del tessuto, così come la fabbricazione di chiodi, rappresentano le attività del piccolo borgo.

I mercanti e gli industriali, in prevalenza protestanti, girano nelle vallate propagando così la Riforma. Questo provoca una guerra voluta da Richelieu.

Nelle Cevennes gli scontri riprendono nel 1622 e così il forte di Graissenac viene preso d’assalto da Rignac. Gli abitanti del villaggio hanno però salva la vita in ricompensa al loro grande coraggio.

Quando Luigi XIV revoca l’editto di Nantes e vengono inaugurati i “Deserti” luoghi di riunione clandestini di due di questi sono state trovate le vestigia presso Graissenac. In questi luoghi convenivano non solo i cittadini del Comune, ma anche dai paesi vicini.

Lo stemma di Graissesac si blasona: «De gueules à la machine à fabriquer les clous d’argent, en pointe, surmontée d’une grappe de raisin à dextre et d’une lampe de mineur à senestre, le tout d’or ; au chef cousu d’azur.».

In italiano: “Di rosso alla macchina per fabbricare chiodi di argento, in punta, sormontata da un grappolo di uva a destra e da una lampada da minatore a sinistra, il tutto di oro; al capo cucito di azzurro”.

Lo stemma ricorda la produzione di chiodi, tipica del Comune tanto che una leggenda vuole che qui si siano fabbricati i chiodi per crocefiggere Gesù. Ovviamente, alle fabbriche di chiodi corrispondevano le miniere. Altra fonte di reddito era l’agricoltura.

Lo stemma non appare, ovviamente, nell’armoriale del D’Hozier.

 

 

Nota di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Di rosso alla macchina per fabbricare chiodi di argento, in punta, sormontata da un grappolo di uva a destra e da una lampada da minatore a sinistra, il tutto di oro; al capo cucito di azzurro”.

Colori dello scudo:
azzurro, rosso
Partizioni:
capo
Oggetti dello stemma:
grappolo di uva, lampada da minatore, macchina per fabbricare chiodi
Attributi araldici:
a destra, a sinistra, cucito, in punta, sormontato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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  • istituzione nuovo comune