Comune di Chenonceaux – (37)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Il piccolo villaggio di Chenonceaux (poco più di 300 abitanti), nel dipartimento dell’Indre-et-Loire della regione del Centre, è noto per possedere il celebre castello di Chenonceau1, uno dei più affascinanti della Valle della Loira, posto a scavalco del corso del fiume Cher.

Nel 1513 Katherine Briçonnet, grazie ai mezzi del marito Thomas Bohier, Generale delle Finanze di Carlo VIII, Luigi XII e Francesco I, fece costruire il primo castello di “residenza” sul fiume Cher in sostituzione di un precedente maniero fortificato (il cui dongione o mastio rimane ancora oggi, isolato accanto al fabbricato principale).

Passato alla Corona di Francia venne donato da re Enrico II a Diane di Poitier, sua favorita,che vi fece aggiungere il ponte per collegarlo alla riva opposta del fiume; ma, alla morte del re, la regina Caterina de’ Medici ne chiese la restituzione, concedendo a Diane il vicino castello di Chaumont-sur-Loire (che ella fece modificare rendendolo quasi altrettanto fastoso del precedente).

La regina Caterina fece costruire sul ponte una galleria simile a quella del palazzo degli Uffizi di Firenze.

Il castello divenne poi residenza della regina Luisa di Lorena, vedova di re Enrico III di Valois, terzo figlio di Enrico II e Caterina de’Medici.

Louise Marie Madeleine Guillaume de Fontaine (1706-1799) sposata con Claude Dupin, celebre letterata ed erudita illuminista, nota come “Madame Dupin”, divenne proprietaria del castello acquistandolo dal duca di Borbone e lo salvaguardò dalla distruzione decisa dai rivoluzionari.

Nel 1874 il castello venne acquistato da Marguerite Wilson, sposata a Théophile-Jules Pelouze (da cui il nome di “Madame Pelouze”) che lo “restaurò”.

Per queste vicende storiche legate a donne il maniero è soprannominato le château des Dames.

 

Lo stemma adottato dal Comune riprende quello della famiglia Bohier, prima proprietaria del castello e che esercitava la signoria sul territorio:

Quello attualmente in uso si blasona: “D’or, au lion d’azur, au chef de gueules” (D’oro, al leone d’azzurro, al capo di rosso) che è quello originario dei Bohier, ma si trova anche: “D’argent, au lion d’azur, au chef de gueules” (D’argento, al leone d’azzurro, al capo di rosso) una versione “brisata” forse ideata per distinguerlo da quello degli antichi feudatari.

 

(1): la differenza di ortografia tra il nome del castello e quella del villaggio, con la soppressione della “x” finale nel primo (corretta dal punto di vista glottologico: essa è muta e parassita) si fa risalire a madame Dupin, una delle ultime proprietarie private del castello che, durante il periodo della Rivoluzione, volle in questo modo sottolineare la differenza tra le due entità.

 

Nota di Massimo Ghirardi e Alessandro Neri

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“D’oro, al leone d’azzurro, al capo di rosso”.

Colori dello scudo:
oro, rosso
Partizioni:
capo
Oggetti dello stemma:
leone

LEGENDA

  • stemma
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