Comune di Cassis – (13)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Cassis  è l’erede dell’antica Carsiicis portus di epoca romana (I secolo a.C.) sorta su un precedente insediamento ligure o forse greco (in relazione alla vicina Marsiglia), oggi è un Comune del dipartimento delle Bocche-del-Rodano (Bouches-du-Rhône) nella regione di Provenza-Alpi-Costa Azzura (Provence-Alpes-Côte d’Azur).

Si attribuisce allo scrittore Frédéric Mistral (1830-1914) la frase (nel dialetto locale) « Qu’a vist Paris, se noun a vist Cassis, n’ai rèn vist » (« Chi ha visto Parigi, se non ha visto Cassis, non ha visto niente »).

I pesci sono uno dei simboli rappresentati sullo stemma civico, già all’arrivo dei Romani la località era un borgo di pescatori (oltre alla pesca gli abitanti svilupperanno un intenso scambio commerciale con i porti dell’Africa del Nord, della Spagna e del medio oriente, principalmente basato sul commercio del corallo e dei prodotti agricoli dell’entroterra).

Tra il V e il X secolo gli attacchi dei barbari spinsero la popolazione a rifugiarsi sulle alture all’interno del Castrum (cittadella fortificata) che, nel 1223, diverrà possesso della signoria di Baux (Baux-de-Provence).

Il 4 aprile 1402, nella città di Brantes, Odone di Villars e la sua sposa Alix des Baux, dona al nipote Philippe de Lévis i feudi di Brantes, Plaisians con le signorie della baronia di Aubagne, Saint-Marcel, Roquefort, le Castellet, Cassis e Port-Miou.

Nel XV secolo Cassis è unita alla Contea di Provenza, in seguito René de Provence la cede al vescovo di Marsiglia, che ne conservò la signoria fino al 1789.

Lo stemma della città si blasona : « D’azur à la crosse d’or accompagnée de deux poissons affrontés d’argent posés en pal » (“D’azzurro, al pastorale d’oro accompagnato da due pesci affrontati d’argento posti in palo”).

 

Il pastorale ricorda la signoria dei vescovi di Marsiglia e proviene dai sigilli della città risalenti almeno al 1471 (atto di donazione della signoria di Cassis del conte René de Provence in favore del vescovo Jean Allardcau).

 

I pesci, come detto, ricordano la principale risorsa economica della zona e si ricollegano alla Corporation des marins-pécheurs. Furono accordati dal vescovo Frédéric Ragneneau nel 1603. Essi compaiono anche in un punzone del 1605 e sono stati fissati nella versione registrata da D’Hozier nell’ Armorial Général de France di Luigi XIV nel 1697.

 

Durante il periodo rivoluzionario il pastorale viene soppresso, ma ricompare con la Restaurazione. E se ne fissano anche gli smalti.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, al pastorale d’oro accompagnato da due pesci affrontati d’argento posti in palo”

Colori dello scudo:
azzurro

LEGENDA

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