Comune di Carimate – (CO)
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Info
- Codice Catastale: B778
- Codice Istat: 13046
- CAP: 22060
- Numero abitanti: 4320
- Nome abitanti: carimatesi
- Altitudine: 265
- Superficie: 5.21
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 16.8
- Comuni confinanti:
Cantù, Cermenate, Figino Serenza, Lentate sul Seveso, Novedrate.
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Carimate è un Comune della Brianza, nella valle del fiume Seveso, alla confluenza in questo del Serenza, posto sulle colline moreniche che anticipano le Prealpi lombarde.
Il centro è certamente di antica origine, forse ligure, etrusca o gallica, che nel III secolo a.C. venne conquistata con tutta la regione dai Romani che fondarono Comum. Nell’859 d.C. e documentato come Kalimalo (dal latino calamus, canna, attraverso calametium, canneto) in un atto della Chiesa milanese dove è citato tale Attone da Carimate, la cui famiglia tra il 983 e il 1002 viene investita del titolo di “capitani” di Carimate.
Nel 1149 Ardicio de’Capitani di Carimate fece fortificare una costruzione che diverrà il castello di Carimate ricostruito nel 1345 grazie a Luchino Visconti di Milano, che lo ridenominò Cittadella. Il castello fa parte di una rete difensiva a nord di Milano intorno al quale si sviluppa un piccolo borgo di agricoltori e personale del castello.
Il castello e il borgo annesso rimangono legati a un ramo secondario dei Visconti di Milano, sino a quando nel 1795 la famiglia si estingue con Ludovico Visconti Ajroldi, e i beni ritornano in parte alla Curia Milanese per via delle devoluzioni delle investiture feudali.
Venne acquistato nel 1800 dai fratelli Cristoforo e Carlo Arnaboldi che, nel 1874 restaurano il castello nelle forme neogotiche dell’epoca, su progetto dell’arch. Ercole Balossi Merlo. Successivamente fu trasformato in sede di produzione musicale (della Stone Castle Studios) e in albergo.
L’attuale stemma del Comune, concesso con DPR del 26 aprile 1991, ricorda nella figurazione l’antico borgo col il suo castello a dominio della valle del Seveso e la signoria dei Visconti. Si blasona: “Partito, nel primo, di azzurro, al castello di rosso, mattonato di nero, formato da due torri, merlate alla guelfa, la torre posta a sinistra più alta e più larga, merlata di quattro, chiusa di nero, finestrata dello stesso, la torre posta a destra merlata di tre, chiusa di nero, finestrata dello stesso; esse torri riunite dalla cortina di muro, priva di merli e finestrata di nero. Esso castello sormontato dalla stella di otto raggi d’oro, e sostenuta dal monte di verde, fondato in punta e caricato dalla fascia diminuita di azzurro. Nel secondo, di argento, al biscione visconteo, di azzurro, ondeggiante in palo e ingollante il fanciullo di carnagione chiara, capelluto di nero, posto in fascia e in maestà, con le braccia aperte. Ornamenti esteriori del Comune”.
Curiosa è la motivazione data dal Comune nella relazione per la concessione dello stemma, solitamente indica il valore militare o gli ideali da perseguire, in questo caso vuole ricordare “tutti i personaggi famosi che hanno caratterizzato la sua storia”.
Mentre il gonfalone è descritto: “Drappo partito di bianco e di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni sono argentati. L’asta verticale è ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali, frangiati d’argento”.
Prima di questo il Comune aveva uno stemma più “naturalistico”: il castello si stagliava in un paesaggio montuoso, percorso dal fiume, con il biscione Visconti nel cielo.
Nota di Massimo Ghirardi
Bibliografia:
Genovese C. STEMMI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI COMO. La relazione storiografica e le rispettive regole araldiche. Como 2007. p. 88-89.
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Carletto Genovese
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Partito, nel primo, di azzurro, al castello di rosso, mattonato di nero, formato da due torri, merlate alla guelfa, la torre posta a destra più alta e più larga, merlata di quattro, chiusa di nero, finestrata dello stesso, la torre posta a sinistra merlata di tre, chiusa di nero, finestrata dello stesso, esse torri riunite dalla cortina di muro, priva di merli e finestrata di nero, esso castello sormontato dalla stella di otto raggi d’oro, e sostenuta dal monte di verde, fondato in punta e caricato dalla fascia diminuita di azzurro; nel secondo, di argento, al biscione visconteo, di azzurro, ondeggiante in palo e ingollante il fanciullo di carnagione, capelluto di nero, posto in fascia e in maestà, con le braccia aperte. Ornamenti esteriori del Comune.”
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma nella versione di Carletto Genovese.

GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo partito di bianco e di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune”.
COLORI
PARTIZIONI
ALTRE IMMAGINI
Gonfalone nella versione di Carletto Genovese.

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune