Comune di Caramagna Piemonte – (CN)

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Info
  • Codice Catastale: B720
  • Codice Istat: 4041
  • CAP: 12030
  • Numero abitanti: 3023
  • Nome abitanti: caramagnesi
  • Altitudine: 254
  • Superficie: 26.26
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 43.8
  • Comuni confinanti:

    Carmagnola, Racconigi, Sommariva del Bosco.

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Antico insediamento di origine romana, forse su un preesistente centro celto-ligure, compare in un diploma di Corrado II, del 1028, con il quale l’imperatore germanico conferma a Bosone e Guigo, figli di Arduino V marchese di Susa, la signoria su diversi luoghi, tra i quali Caramania (probabilmente il toponimo deriva dal latino “quadra magna”: un appezzamento (centuria) di terreno quadrato di grandi dimensioni).

Secondo la leggenda locale il paese sarebbe stato fondato da Cara, figlia di Marco Aurelio Numeriano divenuto nel 282 “Cesare” di Roma e moglie del politico romano Publio Manlio

Il 28 maggio 1028 vi viene fondato il monastero benedettino femminile di Santa Maria, per iniziativa di Olderico Manfredi, marchese di Susa, e di sua moglie Berta, diverrà un importante centro religioso, politico e culturale per tutto il basso Piemonte e la Liguria.

A causa della condotta poco ortodossa, nel 1444, le monache vennero sostituite dai monaci benedettini i quali, nel 1620, vennero soppiantati dai Girolamiti.

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Il feudo dagli Arduinici, passerà, nel 1147, a Manfredo I di Saluzzo, poi ai conti di Luserna, quindi al Comune di Asti, per tornare al marchese Manfredo II di Saluzzo.

Durante il periodo astigiano Caramagna si dà un ordinamento di tipo comunale. Base della nuova struttura di governo è un Consiglio, detto di “Credenza“, liberamente eletto. Il consiglio si compone di due sindaci e da altri 20-25 membri con compiti specifici per il comune, tra cui due “massari delle strade“, tre “ragionatori“, per la definizione delle imposte e, compito ambito, due “estimatori del vino e delle carni“, per controllare la qualità delle derrate alimentari.

Nel 1305, Manfredo IV di Saluzzo nomina feudatario il conte di Biandrate, nel 1374, il territorio passerà temporaneamente ad Amedeo IV di Savoia, per tornare a Manfredo VI di Saluzzo, quindi al barone Giacomo Miolans, nel 1516, poi ai Saluzzo-Cardé che confluiranno nei Saluzzo-Miolans-Spinola di Garessio.

Il territorio fu lungamente e aspramente conteso durante le guerre per il dominio sulla regione, l’episodio più drammatico fu il saccheggio e la devastazione da parte dei Francesi, che combattevano contro il duca Vittorio Amedeo di Savoia, nel 1690.

Dopo l’Unità d’Italia il Comune di Caramagna, assumerà il determinante Piemonte, per distinguersi dall’altro comune di Caramagna, che assumerà contestualmente il coronimo Ligure. Quest’ultimo fu una dipendenza del monastero  della Congregazione femminile di Caramagna (Piemonte) nel territorio ligure, che rimase Comune autonomo fino al 1923, (quando verrà aggregato al nuovo Comune di Imperia).

Lo stemma è abbastanza antico, secondo la “tradizionale” iconografia dell’antico Marchesato di Saluzzo mostra le iniziali del Comune, in foggia rinascimentale, forse in origine d’oro in campo troncato d’azzurro e d’argento.

Lo stemma è stato riconosciuto con D.Ric. del 28 agosto 1931 e si blasona: “Di rosso, a due C, maiuscoli, fioriti, d’argento, posti uno accanto all’altro. Ornamenti esteriori da Comune. Motto: CONCORDIA ET CONSTANTIA”.

Il gonfalone gode di una curiosa doppia concessione. Un primo gonfalone è stato concesso con regio decreto del 16 febbraio 1931 ed è un “Drappo di rosso…”. Con decreto del 20 giugno 1975 viene concesso un secondo gonfalone che si blasona “Drappo di bianco…”.

Nota di Bruno Fracasso e Massimo Ghirardi

Si ringrazia Giancarlo Scarpitta per l’indispensabile collaborazione

Bibliografia:

AA.VV.  DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p.163.

Consiglio Regionale del Piemonte, STEMMARIO CIVICO PIEMONTESE, vol . I – A/L. Torino 2016, p. 104.

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di rosso, a due C, maiuscoli, fioriti, d’argento, posti uno accanto all’altro. Ornamenti esteriori da Comune. Motto: CONCORDIA ET CONSTANTIA”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
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Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di bianco…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI

Gonfalone precedentemente concesso e in uso.
“Drappo di rosso…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    20 Giugno 1975

    Secondo gonfalone concesso al Comune.


    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    28 Agosto 1931

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    16 Febbraio 1931

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