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Info
- Codice Catastale: B408
- Codice Istat: 34008
- CAP: 43030
- Numero abitanti: 2126
- Nome abitanti: calestanesi
- Altitudine: 430
- Superficie: 57.17
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 32.4
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Centro della media Val Baganza derivato con evidenza da un fondo agricolo di un oscuro possidente romano di nome Callistus (da cui CALLISTANUS).
Fu feudo dei Fieschi conti di Lavagna: Alberto Fieschi lo ebbe in dono dal Comune di Parma nel 1249 con i castelli di Calestano, Marzolara, Alpicella e Vigolone. Nel 1275 il cardinale Ottobono Fieschi vi rinunciò in favore del fratello Percivalle che, morto senza eredi diretti, lo lasciò ai nipoti Ottobuono e Luca del ramo di Torriglia che ne ottennero investitura dall’imperatore Enrico VII nel 1313.
Stemma della famiglia Fieschi
Unito al Ducato di Milano, Calestano fu dotata da Barnabò Visconti di una fortezza, cosa che non impedì la conquista da parte degli Estensi del 1409, che la restituirono ai Fieschi.
Nel 1420 Parma passò ai Visconti, Filippo Maria entrò in guerra contro Venezia, Firenze e gli Estensi. I Fieschi rimasero fedeli a questi ultimi. Pietro Rossi conquistò allora la Val Baganza per conto del Duca di Milano nel 1426, sconfiggendo ed imprigionando Gian Luigi Fieschi.
Nel 1431 il capitano Niccolò Piccinino promise di restituire il feudo ai Fieschi, ma alla fine della guerra invece lo cedette a Baldo Suardi. L’11 settembre 1439 questi lo donò ad Albertino de’Cividali, cancelliere del Piccinino, il quale riappacificatosi con i Fieschi lo restituì a Gian Antonio nel 1443 come vassallo di Milano.
Il Duca di Milano però lo assegnò nel 1465 a Giorgio da Golese, nel 1474 a Giorgio del Carretto e quindi a Pietro da Mandriano (consigliere ducale) e al figlio Jacopo fino al 1499.
Passato il Ducato di Milano alla Francia, Gian Luigi Fieschi riuscì a farsi restituire Calestano nel 1508. Confermato nel possesso da Carlo V nel 1523
Pier Luigi Farnese, primo Duca di Parma, era alleato dei Fieschi e intendeva garantirli, ma fu ucciso da una congiura a Piacenza e i suoi domini entrarono in un lungo periodo di crisi. Nel gennaio 1552 Ranuccio I Farnese si reimpossessò del Ducato e riconobbe Scipione Fieschi come conte di Calestano.
Nel 1650 però Claudio e Leone Fieschi lo vendettero a Camillo Giacopino Tarasconi (discendente dei Tarascon francesi) per 33.000 scudi (la dinastia dei Fieschi, trasferitisi in Francia, si estinguerà con la morte di Luigi Mario Fieschi di Torriglia nel 1708). I Tarasconi mantennero il titolo di conti di Calestano fino al 1805. Nel 1858 morì il conte Luigi e il titolo passò al ramo secondogenito, confluito in una ramo secondario dei principi Meli-Lupi di Soragna: oggi il titolo di “conte di Calestano” è formalmente della famiglia Meli-Lupi-Tarasconi.
Stemma della famiglia Tarasconi
Lo stemma comunale è stato concesso da re Vittorio Emanuele III con Decreto Regio del 24 febbraio 1927, dove è blasonato: “Troncato: nel primo bandato d’azzurro e d’argento, nel secondo fasciato ondato d’oro e di rosso”. Il campo superiore è l’arme propria dei Fieschi, mentre quello inferiore è una variante di quello dei Tarasconi (originale “fasciato nebuloso d’oro e di rosso”).
Nel 1890 venne distaccata la frazione di CASASELVATICA per aggregarla al Comune di Berceto.
Note di Massimo Ghirardi.
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
AA.VV. STEMMI delle Province e dei Comuni dell’ Emilia Romagna, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.
De Rosa (Riccardo). STORIA DI CALESTANO. Battei, Parma 1996.
Romolotti (Giuseppe) a cura di. STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972