Comune di Brinzio – (VA)

Articoli correlati

Info
  • Codice Catastale: B182
  • Codice Istat: 12021
  • CAP: 21030
  • Numero abitanti: 880
  • Nome abitanti: brinziesi
  • Altitudine: 510
  • Superficie: 6.41
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 9.7
  • Comuni confinanti:

    Rancio Valcuvia, Bedero Valcuvia, Valganna, Induno Olona, Varese, Castello Cabiaglio.

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Brìnzio si trova nella parte settentrionale della Val di Rasa tra i massicci montuosi del Campo dei Fiori e della Martica ed è erede di un insediamento già esistente nel IX secolo. Oggi si trova in una posizione di grande interesse paesaggistico, interamente compreso nel Parco Regionale del campo dei Fiori.

Il toponimo, che nell’uso comune è preceduta dall’articolo determinativo (“il Brinzio; Ul Brinsc nel dialetto varesotto) ed è citato in un documento notarile (conservato presso il Sacro Monte di Varese) del 979. Nel 1197 Brincio è documentato l’ordinamento consolare del Comune: il paese era governato da due consoli, un decano e alcuni deputati (detti “vicini”).

Al Comune risultano concessi due stemmi, quello in uso è stato concesso con D.P.R. del 20 marzo 1984 e si blasona: “D’oro, a due castagni di verde, fruttati del campo, nodriti sulla pianura di verde, con due sfondi montuosi, il primo, più vicino, costituito dalla catena delle Prealpi Varesine e Valcuviane, di verde, il secondo dalla catena del Monte Rosa, d’argento”.

Gonfalone: “… drappo troncato di verde e di giallo riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in argento: Comune di Brinzio“.

Esso “sostituisce” quello concesso precedentemente con R.D. del 5 settembre 1942, che si blasonava invece: “D’azzurro al lupo di nero tendente al lago dalle naturali montagne boscose di castagni fruttati d’oro” e col relativo gonfalone: “…partito d’azzurro e di verde caricato dell’arma sopra descritta”. Probabilmente a causa della guerra in corso, che causò gravi difficoltà alle comunicazioni, l’atto non venne mai notificato al Comune e lo stemma non entrò in uso.

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

Bibliografia:

Archivio Centrale dello Stato, Roma – Ufficio Araldico/Fascicoli Comunali.

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’oro, a due castagni di verde, fruttati del campo, nodriti sulla pianura di verde, con due sfondi montuosi, il primo, più vicino, costituito dalla catena delle Prealpi Varesine e Valcuviane, di verde, il secondo dalla catena del Monte Rosa, d’argento. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma in uso nel 1930.

Stemma come da decreto del 5 settembre 1942, emanato ma mai consegnato al Comune.

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo troncato di verde e di giallo…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI

“Drappo partito di azzurro e di verde…”

Gonfalone concesso con decreto del 5 settembre 1942, ma il decreto non fu mai consegnato al Comune.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Regio Decreto (RD)
    concessione
    5 Settembre 1942

    Il decreto venne emanato, ma non fu mai consegnato al Comune.


    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    20 Marzo 1984

No items found