Comune di Bourges – (18)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Bourges è una storica città dell’antico Ducato del Berry, oggi suddiviso nel Dipartimento del Cher (con Bourges) e in quello dell’Indre, entrambi nella Regione del Centro.

Sorta lungo il corso dello Yèvre come insediamento della tribù gallica dei Biturigi, col nome di Avarikon (‘porto sullo Yèvre’ dal nome celtico del fiume: Avar), fu teatro di una delle battaglie più importanti della Guerra Gallica di Giulio Cesare contro Vercingetorige (Vergingetorix), all’epoca la città era difesa dai marais (acquitrini) e da una poderosa muraglia. Ciononostante fu conquistata dalle legioni romane dopo un assedio che costrinse la popolazione ad arrendersi per fame (dei 40.000 abitanti ne sopravvissero 800).

Con i romani la città prese il nome di Avaricum e nel Medioevo divenne sede di una viscontea fino al 1101, quando il visconte Eudes d’Arpin vendette il feudo al re di Francia con lo scopo di finanziare una Crociata. Da quel momento Bourges entrò a far parte del Demanio Reale, come proprietà della Corona.

Datasi ordinamento comunale nel XII secolo fu, inizialmente governata da un consolato elettivo di quattro “Prud’hommes” che, nel 1474, lasciarono il posto a un consiglio di dodici magistrati comunali presieduto da un sindaco.

L’arme araldica di Bourges è famosa, su di essa lo storico La Thaumassière, nel 1689, scrisse che “Qualcuno ritiene che le antiche armi di Bourges fossero un Agnello Pasquale, con una Croce d’argento in campo azzurro, cioè quelle che si vedono ancora presso la porta della Camera Alta del Palazzo di Città, vicino alla galleria. Ma la verità è che, da tempo immemorabile, essa porta d’azzurro a tre montoni passanti d’argento, cornuti di nero, collarinati di rosso e squillati d’oro, due e uno; ai quali è stato poi aggiunto un capo cucito di Francia, e per supporti un pastore e una pastora ciascuno con il proprio cane guida, e io non penso che essa abbia avuto altre armi”.

Grosso modo, esse sono rimaste invariate nel corso della storia della città, con esclusione (come in molti altri casi analoghi) del periodo del Primo Impero napoleonico, quanto i tre montoni furono sostituiti da tre api.

Attualmente, dal 1882, il blasone è stato semplificato: « D’azur, à trois moutons passants d’argent, à la bordure engrêlée de gueules, au chef d’azur chargé de trois fleurs de lys d’or »

(D’azzurro, a tre montoni passanti d’argento, alla bordura spinata di rosso, al capo d’azzurro caricato da tre gigli d’oro).

Il termine “cannellato” è un attributo araldico che si applica alle pezze e alle partizioni delimitate da una linea di contorno costituita da semicerchi convessi che si toccano e con le punte rivolte verso l’interno.

Come ricordato dal Servizio Patrimonio della città di Bourges “le armi dell’antico Ducato di Berry, che oggi sono state adottate dal Dipartimento del Cher come blasone, hanno i colori dei re di Francia (blu e rosso) e i fiordalisi [d’oro], simbolo della regalità nel nostro Paese; il Berri (o Berry) fu in effetti un possedimento che fu accordato a Jean [detto “Jean du Berry”], secondo [sic, in realtà terzo] figlio di Jean II “il Buono” nell’ottobre 1360 come indennizzo delle sue due proprie province che furono consegnate al re d’Inghilterra, dopo il trattato di Brétigny dell’8 maggio 1360. Questo trattato consegnò a quel monarca la sovranità sul sud-ovest della Francia, in cambio della rinuncia al trono di Francia (quel trono che apparteneva a re Jean II “il buono” che, prigioniero del re d’Inghilterra, si dovette piegare a questo mercanteggio e dovette pagare 3 milioni di scudi d’oro per il suo riscatto)”.

Le armi del Berry (oggi del Dipartimento del Cher) fino al 1381 erano: “d’azzurro, seminato di gigli d’oro, alla bordura cannellata di rosso”, dopodiché il seminato di “fleurs-de-lys” (che indicava che la provincia era appannaggio di un “Figlio di Francia”) si ridusse a solo tre gigli.

Lo stemma si completava, oltre che con i due “tenenti” pastorizi, con il motto latino preso da Tito Livio:“Summa imperii penes Bituriges”(‘il potere sovrano appartiene ai Biturigi’: cioè ai cittadini di Bourges) che però compare molto più tardi.

Attualmente, la città ha adottato un logo grafico più moderno, proposto nel 1996 da Serge Lepeltier, ma non universalmente apprezzato dai cittadini: si tratta di un unico “fluer-de-lys” entro una sorta di ovale, formante dei campi di colori composti rosso, oro e azzurro.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Mariagrazia Bandini per la gentile collaborazione

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“D’azzurro, a tre montoni passanti d’argento, alla bordura spinata di rosso, al capo d’azzurro caricato da tre gigli d’oro”.

Colori dello scudo:
azzurro
Partizioni:
bordato, capo
Oggetti dello stemma:
giglio, montone
Attributi araldici:
spinato

LEGENDA

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