Comune di Boulogne-sur-Mer – (62)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Boulogne-sur-Mer è una città storica del dipartimento del Pas-de-Calais, nella regione del Nord-Pas-de-Calais. All’epoca imperiale romana, durante il regno di Claudio, era denominata Gesoriacum ed era la sede della flotta romana a controllo del Canale della Manica, molti la identificano con Portus Itius citato da Cesare nella sua cronaca della conquista della Gallia del 56 a.C. In seguito divenne Bononia (o Bolonia)1 intorno al III secolo.

Durante il periodo rivoluzionario venne denominata Port-de-l’Union.

Lo stemma attualmente in uso da parte della città riunisce quello degli antichi conti Boulogne, che portavano uno scudo “d’oro con tre tortelli rossi”, e quello proprio della città, con il cigno.

Si blasona: “D’or au trois tourteaux de gueules, portant en abyme un écusson du même, chargé d’un cygne d’argent” ( D’oro, a tre tortelli di rosso, portante in abisso uno scudetto dello stesso caricato da un cigno d’argento), in questa forme compare in una lettera patente di Carlo X colla quale si concede formalmente lo stemma alla città nel 1830.

Lo stemma col cigno è però molto più antico; per alcuni storici all’origine sarebbe stata un’oca (così Scotté de Velinghen nel XVIII secolo), ma la maggior parte ritiene che si sia sempre trattato di un cigno, simbolo di bellezza ed eleganza, volatile molto diffuso nel territorio di Boulogne (soprattutto nella zona umida della Morinie) e di buon augurio per i marinai e simbolo ben noto anche in epoca gallica (era coniato anche sulle monete dell’epoca delle guerre contro le armate di Giulio Cesare).

Lo storico mons. Ducrocq segnala che nell’828 il cigno era già l’emblema della città “… afflitte dalla peste in questo anno 828, le città di Boulogne, Desvres, Montreuil, Amiens e Saint-Quentin, inviarono dei deputati all’abbazia di St. Médard di Soisssons, con l’ordine di presentare a Dio le offerte degli abitanti. In un inventario di quell’abbazia redatto nel 1538, concernente queste offerte, si cita la bandiera di Boulogne decorata di rosso con un cigno d’argento”2, Daniel Haigneré cita un atto spedito a Tounai nel 1286 dove si vede un sigillo, del “mayeur” di Boulogne, con la figura del cigno.

All’animale (e alla città) è legata la leggenda del “Cavaliere del Cigno”, sviluppata intorno al XIII secolo, che ha contribuito ad assestarne la presenza come emblema civico: il racconto tratta di una bella castellana, di nome Béatrix, assediata nel suo castello sul bordo di un fiume. Un nobile cavaliere, apparso a bordo di una barca trainata da un cigno, la libera e la sposa. La tradizione vuole che essi siano gli antenati di Ide de Lorraine, ovvero Sant’Ida di Boulogne, sposa del conte Eustache II, genitori di Goffredo di Buglione.

Si vuole che lo stemma dei conti di Boulogne comparisse tra quelli presenti alla battaglia di Hastings nel 1066, accompagnò il conte Eustache II “aux Grenons” (“dai grandi baffi”, conte dal 1049 al 1093) al fianco di Guglielmo “il Conquistatore” durante la conquista del trono d’Inghilterra. In effetti, anche se non ha valore definitivo di prova, nel celebre arazzo di Bayeux si vede una scena della battaglia, dove il conte Eustache indica col dito il duca Guglielmo, il quale si solleva il casco per rassicurare i suoi soldati che è ancora vivo. Eustache tiene con la sinistra un vessillo, con una croce d’oro accantonata da quattro tortelli rossi, questi ultimi rappresenterebbero le quattro castellanie del Boulonnais: Tingry, Longvillers, Belle e Fiennes (oppure i quattro colli principali che circondano la città).

Le monete coniate durante il governo di Eustache mostrano una croce patente accantonata da quattro piccole figure: due circoli alternati a due “scudetti”, ognuno dei quali portanti quattro piccolissimi punti. Gli stessi “scudetti” compaiono su entrambe le facce delle monete. Da quelli si vuole che il primitivo blasone dei conti annoverasse quattro tortelli. Nelle coniazioni di Eustache II, figlio del precedente, quattro circoli sono uniti da brevi tratti, e vorrebbero simboleggiare un fortilizio con quattro torri visto dall’alto, o la stessa città alta di Boulogne, protetta dalle quattro châtellenies, simboleggiate dai circoli.

Stefano (Etienne) di Blois, che fu re d’Inghilterra e conte di Boulogne, fece coniare un denaro dove uno scudetto lungo il bordo della moneta mostra ben sei tortelli! Da ciò alcuni propongono che egli portasse “D’oro a 6 tortelli di rosso, posti 3:2:1” come allusivi ai “bisanti” guadagnati durante le Crociate…

Comunque sia dei “globuli” compaiono, entro piccoli scudetti, nelle monete dei successivi conti di Boulogne: Mathieu d’Alsace (1160 – 1191) che mostra una croce patente accantonata da 12 palline, riunite in gruppi di tre), e Renaud de Dammartin (1191 – 1227) che mostra una “A” onciale (iniziale del titolo di Advocatus del Santo Sepolcro, adottato già nel 1099 da Godefroi de Bouillon /Goffredo di Buglione) accantonata da tre globuli.

Lo stemma antico dei conti era quindi connesso ai “tortelli”3? Forse uno stemma “seminato di tortelli”? E, se era così, come e quando vennero ridotti a tre? Ipoteticamente all’epoca di Carlo VI, quando i “fleurs-de-lys” dello stemma di Francia vennero ridotti a tre (1381), quindi in segno di omaggio alle armi sovrane.

Nel 1477, all’epoca dell’unione della contea di Boulogne al Regno di Francia di Luigi XI, le armi comitali vennero associate a quelle civiche, nel sigillo circolare del Siniscalcato del Boulonnais (Sénéchaussée du Bolonnais, creato proprio nel 1477) si vede un angelo4 che spiega le ali sopra lo scudo con le armi del Regno di Francia e, più in basso, un cigno tenente col becco lo scudo della contea, in segno di omaggio della città al suo nuovo sovrano (Luigi XI), ad esso è associata la legenda EST:SIGILLUM SENESCALLII BOULOIGNENSIS.

 

­­­ (1): Boulogne-sur-Mer è il nome ufficiale della città, ma popolarmente e anche sulla segnaletica è riportato il solo Boulogne. Esso è stato adottato per distinguersi dalla città di Boulogne-Billancourt. Il re Filippo “il Bello” nel 1308, accompagnato dai suoi tre figli, aveva reso omaggio alla Vergine di Boulogne facendone la sede del matrimonio tra la figlia Isabella di Francia ed Edoardo II d’Inghilterra. Di ritorno a Parigi, il re fece edificare un santuario dedicato alla Vergine di Boulogne vicino al villaggio di Menus-lez-Saint-Cloud (o Mesnuls-lès-Saint-Cloud)nel 1330, che venne indicato come Nôtre Dame de Menus, e in seguito ridenominato Boulogne-la-Petite divenendo un noto centro di pellegrinaggio mariano prossimo a Parigi, per coloro che non potevano raggiungere il più celebre santuario di Notre Dame a Boulogne (sur-Mer).

Nel 1790 venne ridenominata una prima volta Boulogne-sur-Seine e, nel 1926, Boulogne-Billancourt (dopo l’unione dei due comuni nel 1859).

(2): Marcel Fournet “le blason de Boulogne” in http://fournetmarcel.free.fr/blasonsboulogne.htm

(3): in Araldica il “tortello” è una “torta” diminuita di diametro, cioè una pezza rotonda di colore pieno, simile al bisante (che però è di metallo).

(4): due angeli sono I tradizionali “tenenti” dello stemma del Regno di Francia, il cui sovrano godeva del titolo di “Cristianissimo” fin da Luigi IX “il Santo”.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’oro, a tre tortelli di rosso, portante in abisso uno scudetto dello stesso caricato da un cigno d’argento.

Colori dello scudo:
oro, rosso
Partizioni:
bordato
Oggetti dello stemma:
cigno, scudetto, tortello
Attributi araldici:
caricato, in abisso

LEGENDA

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