Comune di Borgo San Siro – (PV)

Informazioni

  • Codice Catastale: B038
  • Codice Istat: 18018
  • CAP: 27020
  • Numero abitanti: 1078
  • Nome abitanti: borghigiani
  • Altitudine: 98
  • Superficie: 17.33
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 33.3

Storia dello stemma e del comune

Il toponimo deriva dal latino “burgus” (centro abitato). Il determinante San Siro è assunto in onore del santo patrono della località, anche se, probabilmente, può essere attribuito al nome del primo vescovo di Pavia.

Nella relazione storica del 1949 stilata dallo Studio Araldico di Genova, si afferma che il nome del piccolo paese, inizialmente chiamato Sola, fu successivamente tramutato in Borgo San Siro dalla denominazione della chiesa dedicata al suo patrono, primo vescovo di Pavia.

Per questo motivo lo Studio ritenne, come elemento portante dello stemma comunale, di inserire e di raffigurare la chiesa nella stessa foggia ripresa da alcuni sigilli apposti sulle delibere e sulle carte alla fine del 1800.

L’aquila di nero e coronata dello stesso smalto, invece, sempre secondo le intenzioni dello Studio Araldico, era un omaggio ai Beccaria, nel cui blasone compare proprio questa figura. Nella chiesa è infatti sepolto Agostino Beccaria, ultimo erede della famiglia che donò l’intero paese nel 1471 all’ospedale San Matteo di Pavia.

La domanda di concessione inoltrata dal sindaco nel settembre 1949 si fermò all’istanza iniziale e non seguì il normale iter burocratico. Lo stemma, tuttavia, continuò ad essere impresso e usato sui documenti ufficiali.

Il 27 febbraio 1997, con un atto di delibera del consiglio comunale presieduto dal sindaco Enzo Rossato, l’emblema fu ufficialmente approvato e adottato dall’amministrazione civica. Diverse anomalie furono corrette in fase di istruttoria.

Nel disegno originale, la chiesa era aperta del campo, cioè le porte e le finestre erano colorate dello stesso smalto del fondo, d’argento, ma l’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non essendo d’accordo, perché si sarebbe ridotta la chiesa ad un siparietto traforato, dove le aperture fanno vedere il fondo, suggerì, invece, di chiuderla di nero, cioè smaltare le aperture con lo stesso colore degli interstizi tra i mattoni o, in alternativa, di verde o oro; quest’ultimo smalto fu scelto come si vede nel disegno dello stemma attuale.

L’Ufficio Araldico, inoltre, diede giusta dimensione all’aquila che risultava essere di assurda piccolezza: tale rapace deve avere le massime dimensioni consentite dallo spazio che gli è assegnato; ciò per il concetto di pienezza, locuzione araldica, per la quale gli oggetti devono riempire quanto più possibile il campo.

 

 

Genovese C. 2012 – LA PROVINCIA DI PAVIA – Gli stemmi civici del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepò, pp. 176-177.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’argento, alla chiesa di rosso, mattonata di nero, formata dal corpo centrale e da due navate laterali, vista in prospettiva, volta verso destra, chiusa d’oro, con finestrella tonda centrale dello stesso, la navata destra finestrata di uno in facciata e di tre sul fianco, d’oro, la navata sinistra finestrata di uno in facciata, dello stesso, la chiesa munita di campanile, di rosso, mattonato di nero, unito alla parte absidale, visto di spigolo, cimato dalla croce di nero, con due finestrelle d’oro, la chiesa fondata sulla pianura diminuita di verde e accompagnata nel canton destro del capo dall’aquila di nero, coronata dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune”.

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    9 Maggio 1997