Comune di Bordeaux – (33)

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La figura principale dello stemma di Bordeaux1 (l’antica Burdigala, capitale storica dell’Aquitania, attualmente capoluogo del Dipartimento della Gironde) è la fortezza sede dell’antico Municipio, del quale rimane oggi solo la torre centrale detta « la Grosse Cloche » (‘la grossa campana’), nel disegno stilizzata nella sua forma tardo-medievale, completa delle cortine murarie e delle torri di guardia.

Sormonta la costruzione uno dei leopardi dello stemma d’Inghilterra. Durante la dominazione inglese infatti la città li mostrava tutti e tre. Si tratta anche di un riferimento allo stemma della Guyenne (Guiana), la regione di Bordeaux, in effetti Riccardo « Cuor di Leone » (discendente di Guglielmo « il Conquistatore ») unì i due leopardi di Normandia a quello di Guiana per formare lo stemma inglese, è stato mantenuto quindi più per il suo legame simbolico con la Normandia che con l’Inghilterra.

Il « crescente » (croissant) ricorda come la città si trovi al centro del cosiddetto « Port de la Lune » un’ampia ansa formata dalla Garonne davanti alla città.

Lo stesso fiume Garonne è adeguatamente rappresentato dal mare d’azzurro, ondato di nero.

Nel capo dello scudo troviamo il tradizionale « d’azzurro seminato di gigli d’oro » (alias fleurs-de-lys o fiordalisi, anche se in italiano si preferisce il termine « giglio »)  dello stemma di « Francia Antica » (nel « Capo di Francia Moderna » essi sono ridotti a tre), emblema dei re di Francia, aggiunti dopo la fine dell’occupazione inglese nel 1453.

La corona  murale di città di prima classe è stata modificata nel corso del XIX secolo.

 

Lo stemma, nella versione completa, è sostenuto da quelli che si definiscono due « antilopi araldiche », incatenati con collare fiordalisato ; anch’essi sono un retaggio dell’occupazione inglese, ben poco diffuse nell’araldica continentale. In Araldica l’antilope è un animale fantastico, maschio, che si rappresenta con il corpo di cervo, la coda di unicorno, la testa di tigre araldica (a sua volta ben diversa dalla tigre “naturale”) con due corna dentellate simili a quelle della renna,  una zanna che cresce sulla punta del naso, con una fila di ciuffi lungo la nuca, e altri simili sulla sua coda, il petto e le cosce. Si dice “araldico” per distinguerlo dalle antilopi reali o naturali (ed è lo stemma della casa dei nobili inglesi Lancaster). Nel nostro caso simboleggiano come il re di Francia (il cui sono tradizionale sono fiordalisi, che decorano significativamente il collare degli animali) abbia liberato la città dagli invasori britannici.

 

Il tutto è accompagnato dalla divisa : “Lilia sola regunt lunam unda castra leonem” (‘i gigli soli regnano sulla luna, sulle onde, la fortezza e il leone’) che allude alla legittimità del potere dei re di Francia sulla città e il suo territorio.

 

Si blasona : « de gueules au château de quatre tours crénelées et couvertes d’argent sommé d’un clocher du même portant une cloche aussi d’argent (alias la Grosse Cloche) maçonnée de sable, surmontée d’un léopard d’or et posée sur des ondes d’azur mouvant de la pointe et chargées d’un croissant d’argent ; au chef cousu de France ancienne » (in italiano si direbbe : Di rosso, al castello di quattro torri merlate e coperte d’argento, dominate da un campanile dello stesso portante una campana pure d’argento, murato di nero, sorgente dal mare d’azzurro ondoso di nero, movente dalla punta e caricato da un crescente montante d’argento, sormontato da un leopardo d’oro ; al capo cucito d’azzurro seminato di gigli d’oro).

Attualmente la città non fa uso frequente delle sua armi classiche : si preferiscono le cosiddette « petites armoiries » (‘piccole armi’), più propriamente « logo » grafico della città, composto da tre crescenti di luna d’argento intrecciati, noti anche come «chiffre de Bordeaux ». Non è altro che quello, già presente nello stemma « aulico » moltiplicato, compare già nel XVII secolo, impresso sul piatto e sul dorso delle legature dei libri «de prix décernés par le Collège de Guyenne », mentre nel 1736, vengono scolpiti sulla fontana pubblica di Saint Projet.

 

(1)       La presente illustrazione è un acquarello dello scrivente, ma è liberamente ispirata all’originale in grafica digitale dell’araldista belga Adelbrecht/Tom Lemmens

 

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di rosso, al castello di quattro torri merlate e coperte d’argento, dominate da un campanile dello stesso portante una campana pure d’argento, murato di nero, sorgente dal mare d’azzurro ondoso di nero, movente dalla punta e caricato da un crescente montante d’argento, sormontato da un leopardo d’oro ; al capo cucito d’azzurro seminato di gigli d’oro”.

NOTE

Acquarello di Massimo Ghirardi liberamente ispirato all’originale in grafica digitale di Tom Lemmens/Adelbrecht

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