Comune di Battuda – (PV)

Informazioni

  • Codice Catastale: A718
  • Codice Istat: 18012
  • CAP: 27020
  • Numero abitanti: 599
  • Nome abitanti: battudini
  • Altitudine: 98
  • Superficie: 6.99
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 13.2
  • Comuni confinanti:

    Marcignago, Rognano, Trivolzio, Trovo, Vellezzo Bellini.

Storia dello stemma e del comune

Il toponimo ha origine da un nome locale che ha significato di “terra battuta” o anche “via battuta”.

Lo stemma di questo piccolo paese della campagna pavese fu approvato negli anni ’90, quando il comune sentì la necessità di dotarsi di uno stemma poiché non ne aveva mai fatto uso.

Dopo le necessarie ricerche presso gli archivi di Stato di Milano e di Pavia e le biblioteche universitaria e Bonetta, l’amministrazione comunale decise di dare incarico allo Studio Araldico di Genova di svolgere le dovute pratiche per la concessione dell’emblema cittadino.

L’intenzione, sulla base della ricerca storica effettuata dallo Studio Araldico del 18 febbraio 1989, era quella di inserire nello stemma degli elementi araldici che in qualche modo prendessero in considerazione la storia del paese e in particolare della famiglia che ebbe in feudo il territorio, gli Isimbardi.

Poiché nel blasone della nobile casata compaiono dei gigli d’argento su fondo d’oro e tre stelle d’oro su fondo azzurro, il comune di Battuda scelse questi simboli araldici per il proprio stemma.

Secondo la leggenda, il giglio era stato inserito sotto comando di re Carlo per la particolare stima per i tre cavalieri che pietosamente accompagnarono l’infelice loro re Desiderio nello sventurato suo esilio in Francia quando nel 774, dopo diciott’anni di regno, abbandonato dai suoi, rendevasi prigioniero a Carlo Magno che l’aveva assediato nella sua capitale di Pavia. I cavalieri sarebbero rappresentati dalle tre stelle che brillano nello stemma degli Isimbardi.

Nella nota dell’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 6 maggio 1992, si mise in evi­denza che l’elemento del giglio d’oro su campo d’argento è un’anomalia, pertanto non accettabile dal punto di vista araldico in quanto vengono a sovrapporsi due metalli contravvenendo ad una delle regole principali dell’araldica.

Si presero così in considerazione soltanto le tre stelle d’oro su fondo d’azzurro.

Per dare unicità ed esclusività allo stemma, nel bozzetto fu aggiunta l’iniziale del paese, una B d’oro maiuscola all’interno di un campo di rosso abbellito dalla partizione del calzato, sempre d’oro, come elemento astratto.

Tra i vari disegni realizzati dall’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il comune, con delibera del consiglio comunale del 16 maggio 1992, decise di approvare il bozzetto contrassegnato col numero 5.

 

 

Genovese C. 2012 – LA PROVINCIA DI PAVIA – Gli stemmi civici del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepò, pp. 64-65.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Troncato: nel primo, di rosso, alla lettera maiuscola B, d’oro, calzato dello stesso; nel secondo, di azzurro, alle tre stelle di otto raggi, d’oro, poste due, una. Ornamenti esteriori di Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro, oro, rosso
Partizioni:
troncato
Oggetti dello stemma:
lettera maiuscola, raggio, stella
Attributi araldici:
calzato, posto 2-1

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di giallo…”

Colori del gonfalone: giallo

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    17 Ottobre 1992