Comune di Avignon – (84)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

La città di Avignone alza uno stemma di antica origine, che si blasona : “de gueules, à trois clefs d’or, posées en fasces. L’écu soutenu par deux gerfauts, avec la devise : UNGUIBUS ET ROSTRO”. Che si traduce: “Di rosso, a tre chiavi d’oro, poste in fasce. Lo scudo sostenuto da due girifalchi, con la divisa (motto): UNGUIBUS ET ROSTRO (‘[con le] unghie e becco’).

 

Il più antico emblema della città fu, appunto, una “città murata” con mura di pietra merlate, come risulta dai sigilli della municipalità medioevale.

 

Soggetta al Sacro Romano Impero, verso il 1120 scelse come emblema l’aquila imperiale, presto identificata con il girifalco. Sul sigillo d’epoca del Comune di Avignon, che si reggeva con un consiglio di savi, detti “consoli”, erano rappresentati quattro busti umani, vestiti con un mantello chiuso da un fermaglio a borchia sulla spalla, con la legenda “SIGILLUM CONSULUM AVINIONENSIUM” mentre sul verso si vede un’aquila ma con la scritta: “GIRFALCUS”.

 

All’arrivo di papa Clemente VI, che acquisì formalmente la città nel 1348, venne assegnato un nuovo stemma, quello ancora vigente, con le tre chiavi d’oro in campo rosso. La scelta è evidentemente condizionata dalle chiavi della Santa Sede (solitamente rappresentate incrociate), in numero di tre a simboleggiare i tre “sindaci” che “possedevano le chiavi” della città, che papa Sisto IV nominò “consoli” riprendendo la precedente denominazione.

 

Secondo lo storico Louis Blancard (1883) le tre chiavi nella disposizione attuale sarebbero l’esito dell’associazione delle chiavi papali (poste in croce di sant’Andrea) con la chiave della città, che si ritrova sulle antiche monete, simbolo dell’autonomia municipale; per armonizzare il tutto si sarebbero poste tutte in orizzontale “car en groupant la clef communale et les clefs pontificales dans le même écu, il était assez naturel qu’on ne conservât pas à celles-ci leur disposition ordinaire” (‘Perché raggruppando la chiave comunale e le chiavi pontificie nello stesso scudo, è stato assai naturale che quelle non conservassero la loro disposizione ordinaria’).

 

Si cominciò allora a rappresentare, con l’autorizzazione papale, lo scudo “tenuto” da due girifalchi, a ricordo dell’antico blasone, e a simboleggiare i “privilegi e libertà” che l’imperatore (poi il papa) garantiva alla popolazione, che essa avrebbe difeso “con le unghie e con i denti” si direbbe oggi o, come scritto, “con le unghie e col becco”. Il girifalco quindi rappresenta la cittadinanza riunita “in comune”.

 

Nelle figurazioni usuali i due rapaci hanno delle piccole campanelle o sonagli attaccati alle zampe, secondo la tradizione essi simboleggiano l’attenzione e la sorveglianza che i “consoli” dovevano mantenere sugli interessi della città: il suono doveva mantenerli svegli e vigili, affinché potessero vegliare sulla tranquillità dei cittadini e salvaguardare l’indipendenza avignonese.

Avignon

Lo scudo viene abitualmente rappresentato in forma ellittica, a ricordo dell’ancile romano, sostenuto dai girifalchi e talvolta con la decorazione della “Croix de Guerre” d’argento concessa alla città l’11 novembre 1948.

 

Il girifalco naturale o girfalco (Falco rusticolus) è un falconide della specie più grande del genere Falco; è presente, con più razze (per esempio islandus, candicans), nelle zone dell’Europa centro-settentrionale. Il piumaggio è variabile ma in prevalenza chiaro, quasi bianco. Per le sue caratteristiche di versatilità e prontezza di apprendimento, il girifalco è stato uno degli uccelli più largamente impiegati nella falconeria, ma la sua cattura e il suo impiego erano privilegio esclusivo dei nobili di altissimo rango, per questa “esclusività” è stato adottato come simbolo per l’alta e antica nobiltà.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


Profilo araldico


“Di rosso, a tre chiavi d’oro, poste in fascia. Lo scudo sostenuto da due girifalchi, con la divisa (motto): UNGUIBUS ET ROSTRO (‘[con le] unghie e becco’)”.

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
chiave

LEGENDA

  • stemma
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  • istituzione nuovo comune