Città di Asti – (AT)

Informazioni

  • Codice Catastale: A479
  • Codice Istat: 5005
  • CAP: 14100
  • Numero abitanti: 76534
  • Nome abitanti: astigiani
  • Altitudine: 123
  • Superficie: 151.82
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Insediamento (“oppidum”) della tribù ligure degli Statielli, che la denominarono AST (“luogo sopraelevato”), probabilmente indicante un colle alla confluenza del Borbore nel Tànaro dove sorse il centro.
Nel I secolo a.C. fu nominato Colonia Romana, divenne “civitas” nel 49 a.C. con il nome di HASTA POMPEJA al centro di un complesso sistema viario lungo la Via Fulvia (tra Tortona e Torino).
Nel 402 divenne sede episcopale e resistette all’assedio dei Vandali.
In epoca longobarda, pur scarsamente popolata, aveva un’estesa giurisdizione che arrivava fino a Savona ed Albenga.
Erettasi in Libero Comune si scontrò con per lungo tempo con i Marchesi del Monferrato e Saluzzo nonché con il potere vescovile; il vescovo Nazzaro arrivò ad incendiare la città nel 1143 per soffocare il Comune.
Nel 1155 un altro incendio fu appiccato dagli imperiali di Federico I “Barbarossa”, al quale però la città si rivelò fedele e alleata (fino ad adottare il tradizionale emblema ghibellino: rosso alla croce d’argento, contrapposto a quello guelfo dagli smalti invertiti).
Fu contesa tra Monferrato e Milano, dal 1400 fu soggetta al Ducato visconteo.
Nel 1525 Carlo V coinvolse il Comune nella guerra tra Francia e Spagna.
Nel 1531, con la pace di Cambrai, venne assegnata a Beatrice del Portogallo, duchessa di Savoia.
La Provincia omonima fu istituita solo nel 1939 recuperando lo status che ebbe sotto la dominazione napoleonica come capoluogo del Dipartimento del Tànaro.

Stemma: “di rosso alla croce piana d’argento, timbrato da una corona comitale, accostato da due rami di palma di verde decussati sotto alla punta e legati di rosso. Motto: ASTE NITET MUNDO SANCTO CUSTODE SECUNDO”.

LA LEGGENDA DI SAN SECONDO
Storicamente vescovo di Asti nel VI secolo ed evangelizzatore dei Longobardi invasori fu definito perciò “soldato di Cristo” e grazie a questo tramandato dalla tradizione come giovane “cavaliere” romano, secondo una leggenda elaborata nel IX secolo.
Questa narra che un giovane aristocratico astigiano, al tempo dell’imperatore Adriano, aderisce alla fede cristiana grazie agli insegnamenti e all’esempio di Calocero.
Durante una missione a Tortona, insieme al prefetto Saprizio suo amico, scopre il correligionario Marziano ivi imprigionato, questi gli chiede di procuragli l’eucaristia e Secondo parte per Milano dove riceve il pane consacrato da Faustino e Giovita colà incarcerati.
Scoperto dalle guardie fugge verso il Po che, nonostante il cavallo recalcitrante, viene miracolosamente attraversato al galoppo sulla superficie, sfuggendo agli inseguitori (che, fatalmente, annegano).
Marziano dopo essersi comunicato viene condotto al martirio. Secondo ne raccoglie le spoglie per seppellirle cristianamente, ma suscita il sospetto di Saprizio che, meravigliato e offeso dal suo tradimento lo fa fustigare. Ostinato come tutti gli eroi martiri della fede, gli vengono disarticolate le ossa degli arti e viene condannato a morte.
Miracolosamente Secondo venne trasportato nella prigione di Asti dove si trovava Calocero. La mattina del 30 di marzo i due vengono prigionieri vengono avviati ad Albenga dove verrà eseguita la condanna, proprio mentre Saprizio furibondo arriva in città. Appena fuori le mura il prefetto fa decapitare Secondo, mentre lascia condurre Calocero via (morirà comunque all’arrivo ad Albenga).

Per via del santo patrono la città è gemellata con S. Secondo Parmense (PR).

Note di Massimo Ghirardi

Il toponimo dovrebbe derivare dal latino “hasta” (asta, pertica) con riferimento al modo di indicare la proprietà comune dei cittadini romani, poiché un’asta veniva piantata là dove si vendevano all’incanto, cioè all’asta, i beni dei debitori all’erario pubblico e quelli dei proscritti.

I comuni confinanti sono: Azzano d’Asti, Baldicheri d’Asti, Calliano, Castagnole Monferrato, Castell’Alfero, Castello di Annone, Celle Enemondo, Chiusano d’Asti, Cinaglio, Cossombrato, Isola d’Asti, Monale, Mongardino, Portacomaro, Refrancore, Revigliasco d’Asti, Rocca d’Arazzo, San Damiano d’Asti, Settime, Tigliole, Vigliano d’Asti.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo araldico


“Di rosso alla croce d’argento. Motto: Aste Nitet Mundo Sancto Custode Secundo”.

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
croce

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Il gonfalone del Comune rappresenta lo Stemma del Comune stesso su telo di velluto rosso recante una croce d’argento, con in alto la scritta con lettere in oro “Città di Asti” ed in basso tra bande con frange anche quest’ultime in oro”.

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: crociato
Profilo Araldico

“Drappo di rosso alla croce di bianco…”

bandiera ridisegnata

Fonte: Roberto Breschi

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
Altre Immagini




LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    concessione

    Città del Regno di Sardegna.


    Decreto Ministeriale (DM)
    riconoscimento
    18 Agosto 1896