Comune di Amburgo –Homburg (HH)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Amburgo (in tedesco Hamburg) è una città-stato della Germania, in passato facente parte della Lega anseatica, posta sull’estuario del fiume Elba.

Con circa 1,85 milioni di abitanti è la seconda città più popolosa della Germania, dopo la capitale Berlino, ed è anche la città non-capitale più popolosa dell’Unione europea. Il porto di Amburgo è uno dei porti più importanti del mondo che, insieme all’aeroporto internazionale, rende Amburgo un importante centro logistico a livello mondiale.

Dal 1996 Amburgo è anche sede del Tribunale internazionale del diritto del mare (TIDM).

Amburgo costituisce una città-Stato e si fregia ufficialmente del titolo di Freie und Hansestadt Hamburg, in italiano “Città libera e anseatica di Amburgo”.

 

Il suo nome antico è Treva.

Amburgo deve il suo nome al primo edificio permanente nella zona, un castello costruito a protezione di un battistero, a sua volta costruito nell’810 su ordine dell’imperatore Carlo Magno. La fortificazione (Hammaburg) sorgeva sul fondo di una palude e fungeva da difesa contro le invasioni slave.

Il suffisso –burg ha qui il significato di castello. La parola Hamma rimane di origine incerta poiché potrebbe riferirsi sia alla parola hamma, angolo, che ad hamme, pascolo.

Un’altra teoria sostiene che il nome di Amburgo possa provenire dal termine ham che è il termine in antico sassone per riva.

 

I primi abitatori della zona furono una società di cacciatori e raccoglitori del tardo Paleolitico superiore e del Neolitico, con diverse testimonianze archeologiche tra il 20.000 e l’8000 a.C.. Nel 4000 a.C. si registrano i primi insediamenti permanenti nella zona di Fischbeker Heide. La cultura dei cacciatori prende il nome di cultura di Amburgo.

Nell’808 d.C. l’imperatore Carlo Magno fece costruire un castello per difendersi dalle intrusioni slave e vichinghe.

Nell’anno 831 il figlio dell’imperatore, Ludovico il Pio, fece creare e consacrare la diocesi di Amburgo. La città nell’834 fu poi designata sede di un vescovato.

Nell’845 una flotta di 600 navi vichinghe arrivò ad Amburgo risalendo il corso dell’Elba e la distrusse.

Due anni dopo Amburgo fu riunita con Brema nel vescovato di Amburgo-Brema.

Nel 983 la città fu di nuovo distrutta da Mstivoj, re degli Abodriti. Nel 1030, fu data alle fiamme da re Mieszko II Lamberto di Polonia. Dopo le ulteriori invasioni del 1066 e del 1072 il vescovo si stabilì definitivamente a Brema.

La carta del 1189 di Federico Barbarossa garantì ad Amburgo lo stato di città libera dell’Impero con l’esenzione dal pagamento delle tasse doganali, oltre al diritto di commerciare a sud dell’Elba fino alla foce. Malgrado dubbi sulla sua autenticità, questo documento rimase valido fino al 1888, anno in cui avvenne l’unione doganale di Amburgo con l’Impero tedesco.

Il 7 maggio 1189 è considerata tutt’oggi la data di fondazione del porto e ogni anno viene celebrata l’Hafengeburtstag, una delle più grandi feste portuali del mondo.

La franchigia doganale, unita alla vicinanza alle principali rotte commerciali del Mare del Nord e del Mar Baltico, fecero in breve tempo di Amburgo il maggior porto dell’Europa settentrionale.

Nel 1241, con la sua alleanza commerciale con Lubecca, Amburgo entrò a far parte della Lega Anseatica.

Il 10 agosto 1410, i disordini civili costrinsero a un compromesso che portò alla definizione della prima costituzione di Amburgo.

Nel 1529 la città abbracciò il luteranesimo e successivamente accolse profughi protestanti provenienti dai Paesi Bassi e dalla Francia. In quel periodo, Amburgo era sotto la sovranità danese, pur continuando a far parte del Sacro Romano Impero come Città Libera Imperiale.

Per un breve periodo (1810-14) fu annessa alla Francia sotto Napoleone e, per oltre un anno, subì l’assedio delle potenze alleate e venne poi liberata dalle forze russe nel 1814.

Amburgo conobbe il suo periodo di maggior crescita durante la seconda metà del XIX secolo, quando la sua popolazione crebbe di oltre quattro volte fino a raggiungere gli 800 000 abitanti e diventando il terzo porto d’Europa grazie alle rotte commerciali sull’Atlantico.

Nel 1842, circa un quarto della città vecchia fu distrutto in quello che sarà in seguito sempre ricordato come il Grande Incendio.

Sotto la direzione di Albert Ballin la Hamburg America Line divenne, a cavallo del secolo, la più grande compagnia di trasporti transatlantici, e Amburgo divenne sede di numerose compagnie di trasporti diretti verso il Sud America, l’Africa, l’India e l’Asia orientale. Era anche il porto più utilizzato da tedeschi e europei dell’Est per emigrare nel Nuovo Mondo.

Dopo la prima guerra mondiale la Germania perse le sue colonie e conseguentemente Amburgo perse molte delle sue rotte commerciali. La città è stata sede del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori ed è stata il luogo dove hanno giurato molti gerarchi nazisti, fra cui Reinhard Heydrich il 1º luglio del 1931.

Nel 1938 i confini della città, diventata Führerstadt, furono estesi, con l’Atto della Grande Amburgo, a includere Wandsbek, Harburg, Wilhelmsburg e Altona.

Durante la seconda guerra mondiale Amburgo fu sottoposta a una serie di devastanti raid aerei. Le incursioni alleate mediante il maximum use of fire voluto da Winston Churchill raggiunsero il culmine con gli attacchi su Dresda e Amburgo. La tecnica accuratamente studiata dagli inglesi prevedeva spezzoni incendiari da 4 libbre, sganci a grappolo, studi sull’impianto topografico dei centri storici, situazione meteorologica e poteva innescare un’unica e gigantesca tempesta di fuoco autonoma per almeno trenta minuti. La notte del 28 luglio 1943 le case bruciarono per il solo effetto del calore e circa 40 000 persone perirono.

I cadaveri vennero ritrovati soprattutto nei rifugi sotterranei. Alla fine della guerra, la città era ridotta a 43 milioni di metri cubi di macerie.

 

Amburgo alza tre stemmi, utilizza tre bandiere, un simbolo, un logo e uno stendardo. Il simbolo rappresentato nella bandiera e nello stemma risale al XII-XIII secolo ed è un castello argento in campo rosso.  Quello ufficiale si blasone: “Di rosso al castello d’argento, merlato e sormontato tra tre torri dello stesso, quella di mezzo coperta da una cupola crocettata, le altre due merlate e sormontate ciascuna da una stella a sei raggi pure d’argento”.

L’argento e il rosso sono gli smalti della Lega Anseatica. Nella torre centrale sormontata da una croce si identifica la cattedrale medievale dedicata alla patrona della città, la Madonna. Le due stelle sopra le torri laterali vengono chiamate appunto “stelle di Maria”. In origine gli smalti erano invertiti: l’attuale colorazione venne decretata dal Senato di Amburgo nel 1751. Gli smalti invertiti sono ripresi nell’attuale logo cittadino.

Anche la forma delle torri e del portale sono cambiate nel corso degli anni: a volte il portale era aperto, altre volte chiuso, in alcuni casi chiuso da una grata. Nel 1834/1835 si adottò come modello base il sigillo medievale del Senato.

Esistono anche le grandi armi con due leoni come sostegno che, però, sono utilizzabili solo dagli appartenenti al senato e al consiglio di Amburgo.

 

Note di Bruno Fracasso

Liberamente tratto da Wikipedia

Stemma Ridisegnato


Fonte: Pasquale Fiumanò

Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Di rosso al castello d’argento, merlato e sormontato tra tre torri dello stesso, quella di mezzo coperta da una cupola crocettata, le altre due merlate e sormontate ciascuna da una stella a sei raggi pure d’argento”.

Oggetti dello stemma:
castello, cupola, raggio, stella, torre
Attributi araldici:
coperto, crocettato, di mezzo, merlato, sormontato

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Pasquale Fiumanò

Disegnato da: Bruno Fracasso

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di rosso verticale caricato al centro dello stemma comunale”.

Colori del gonfalone: rosso
Profilo Araldico

“Drappo di rosso caricato dello stemma comunale nudo…”

bandiera ridisegnata

Fonte: Pasquale Fiumanò

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
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LEGENDA

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