Comune di Ceranesi – (GE)

Informazioni

  • Codice Catastale: C481
  • Codice Istat: 10014
  • CAP: 16014
  • Numero abitanti: 4035
  • Nome abitanti: ceranesotti
  • Altitudine: 80
  • Superficie: 30.92
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 19.4

Storia dello stemma e del comune

Cerànesi è il Comune più esteso del Genovese, tradizionalmente il toponimo deriverebbe dalla presenza di una antica fabbrica di cera, di proprietà dei nobili Cerano, famiglia che effettivamente esercitò i diritti feudali sul territorio, alla quale era stato concesso il diritto di esazione delle tasse sugli alveari e della produzione della cera d’api, un tempo fiorente.

Si tratta di un comune sparso nella valle del Polcevera, documentato come Celanisi o Cellanexi nel XII secolo, probabilmente il nome è derivato dal personale latino Cœlius.

Nel 1747 il territorio venne devastato dall’esercito austriaco.

Il Comune venne creato nel 1798 riunendo le diverse frazioni (Geo, Livellato, San Martino di Paravanico e Torbi), fino ad allora comuni autonomi secondo l’ordinamento territoriale della Repubblica di Genova, e facendolo corrispondere al territorio dell’antica pieve di Cerànesi, la cui chiesa è dedicata all’Assunta.

Con la nuova dominazione francese, dal 2 dicembre 1797, il territorio di Ceranesi venne compreso nel Dipartimento del Polcevera, con capoluogo Rivarolo, all’interno della Repubblica Ligure.

In questo periodo storico, il territorio comunale arrivò a comprendere anche San Carlo di Cese, Capanne di Marcarolo e le zone prospicienti l’abitato di Pontedecimo, sottratte progressivamente nel corso del XIX secolo a favore dei comuni confinanti, rispettivamente Pegli (oggi compreso nel Comune di Genova), Parodi Ligure (oggi nel Comune di Bosio) e Pontedecimo (oggi anch’esso compreso in quello di Genova).

Nel 1926, il Comune riuscì ad evitare l’inserimento nella costituente Grande Genova, mantenendo la propria autonomia amministrativa.

La prima versione dello stemma risale al 1893 e, come quello attuale, è caratterizzato da un favo d’argento contornato da api d’oro.

Nella versione precedente le api erano otto e lo scudo portava il “Capo di Genova” (o “di San Giorgio”) a ricordo del dominio della Serenissima sul territorio.

Nella versione formalmente concessa nel 1972 le api sono ridotte a sei (corrispondenti al capoluogo e alle cinque principali frazioni) e lo spazio del capo è occupato dal monogramma AM (acronimo di Ave Maria) in riferimento al celebre santuario di Nostra Signora della Guardia che domina dall’alto il territorio comunale e la città di Genova, il più importante santuario mariano della Liguria e uno dei più noti d’Italia.

Note a cura di Renzo Barbattini, Bruno Fracasso, Massimo Ghirardi, Giovanni Giovinazzo

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p. 223.

Barbattini R./Ghirardi M./Giovinazzo G. LE API DELLE CITTÀ. La figura dell’ape nell’araldica civica italiana. Montaonda, San Godenzo 2017, p. 63.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Davide Papalini

Fonte: collaborazione 156228

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo araldico


“Un alveare d’argento circondato da 6 api d’oro e sormontato dal monogramma di Maria pure d’oro, con in alto una triplice corona e circondato da un ramo di quercia e da un ramo di alloro incrociati.”

Tratto dallo statuto comunale.

Note stemma


Stemma reperito da Davide Papalini

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini




Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    21 Aprile 1972