Comune di Manosque – (04)
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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Piccolo centro nell’antichità, diviene un borgo gallo-romano di una certa importanza, che nel 900 viene attaccato e distrutto dai Saraceni, sorte condivisa con molti centri della Provenza, solo nel 974 Guillaume d’Arles riconquisterà il territorio e per questo merito otterrà dall’Imperatore il titolo comitale (passerà alla storia come Guglielmo I di Provenza « il Liberatore ») e costruirà a Manosque un castello di residenza. La Provenza antica era molto più estesa della regione omonima attuale, per ragioni di controllo del territorio e per organizzare l’amministrazione il conte Gugliemo risiedeva per sei mesi all’anno nel castello di Manosque. Una linea di suoi discendenti governerà quest’area come conti di Forcalquier1.
Successivamente i conti compartiranno il feudo con l’abate del monastero di Saint-Victor di Marsiglia e, nel XII secolo, viene concesso ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme (noti oggi come Cavalieri « di Malta ») che governano attraverso un « balivo », che si dichiara suddito del conte di Provenza, essi manterranno i diritti signoriali fino al 1790. La relativa autonomia garantita dall’Ordine favorisce lo sviluppo della città che diviene un importante centro commerciale nel XIII secolo : nel 1207 viene concesso ai borghesi di organizzarsi in Comune, amministrato da Consoli.
E proprio durante il Medioevo Manosque viene divisa in quattro quartieri : Ebréards, Palais, Payans e Martels.
Lo stemma di Manosque risale all’inizio del XV secolo, si compone di uno scudo inquartato con le note quattro mani « appalmate » (cioè che mostrano il « palmo »). La scelta della « mano » (‘main’) come emblema è in relazione al toponimo, siamo di fronte ad un arme « parlante » che si relaziona per assonanza al toponimo (al di là della convinzione, infondata, che il provenzale MANUESCA come compare nei documenti medioevali, derivi dalla « manus » romana).
Attualmente sono tutte mani « sinistre », ma in passato si sono viste le combinazioni più diverse.
Da alcuni anni gli araldisti dibattono sul fatto che la mano « sinistra » avrebbero una simbologia negativa (si dice che sia la « mano del traditore ») e negli esempi antichi non si trova mai da sola, ma in coppia con la gemella « destra » : essi propongono di tornare alle « coppie » tradizionali.
Simbolicamente rappresentano i quattro quartieri storici della città (con le rispettive porte) e, con le cinque dita, ricordano i cinque villaggi antichi che si sono uniti per formare il primo borgo.
Tecnicamente si blasona : « Écartelé d’azur et de gueules, chaque quartier chargé d’une main senestre appaumée d’argent . Devise: OMNIA IN MANU DEI SUNT »
In italiano: “Inquartato d’azzurro e di rosso, ogni quartiere caricato dalla mano sinistra appalmata d’argento. Motto: OMNIA IN MANU DEI SUNT)”. Il motto si traduce: “Tutto è nelle mani di Dio”.
ALIAS: « Écartelé, le premier et le quatrième d’azur, chargé d’une main senestre appaumé d’argent; le second e le troisième de gueules, chargé d’une main senestre appaumée d’argent »
In italiano: “Inquartato: nel 1° e 4° d’azzurro, alla mano destra appalmata d’argento; nel 2° e 3° di rosso alla mano sinistra appalmata pure d’argento”.
Secondo lo storico Achard, la città aveva un altro motto in antico; URBS FLORIDA (‘città fiorita’ o ‘città fiorente’) in ricordo del passaggio per Manosque della regina Jeanne nel 1370, in un periodo dell’anno durante il quale tutti gli alberi di mandorlo erano fioriti: la regina avrebbe omaggiato i manoschini con la definizione di « Manosque la Fleurie ».
Attualmente la città usa uno stemma semplificato e molto stilizzato, con il solo scudo, in passato si sono viste versioni « auliche » con serto di alloro e vite fruttiferi.
Nota di Massimo Ghirardi
(1) Per matrimonio la Contea di Provenza venne suddivisa dagli eredi in tre parti all’inizio del XII secolo : la contea di Provenza propriamente detta, governata dai conti di Barcelona e con capitale ad Aix (oggi Aix-en-Provence) ; il contado Venaissin, assegnato ai conti di Tolosa ; la contea di Forcalquier, a nord del fiume Durance, dove governavano i discendenti diretti del conte Guglielmo (l’ultimo conte, Guglielmo IV, morirà nel 1209).
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Inquartato: nel 1° e 4° d’azzurro, alla mano destra appalmata d’argento; nel 2° e 3° di rosso alla mano sinistra appalmata pure d’argento”.
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