Comune di Cetara – (SA)

Informazioni

  • Codice Catastale: C584
  • Codice Istat: 65041
  • CAP: 84010
  • Numero abitanti: 2317
  • Nome abitanti: cetaresi
  • Altitudine: 10
  • Superficie: 4.92
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 10.1

Storia dello stemma e del comune

L’origine del toponimo è piuttosto controversa. L’ipotesi più probabile sembra essere quella che vede l’origine nella voce latina “caedita” (luogo disboscato) dal verbo latino “caedere” (tagliare). Altre ipotesi riguardano: dal latino “cetaria” (tonnara); dal latino “cetus” (balena) con riferimento alla tradizione che racconta di una balena arrivata al porto del piccolo borgo di pescatori; dal latino “cetariis” (pescatori, con riferimento alla pescosità del mare); dal latino “citrus” con significato di ‘luogo piantato a cedri’.

Il comune di Cetara fa parte della Comunità Montana Amalfitana.

I comuni confinanti sono: Maiori, Vietri sul Mare.

Gemellaggi: Sete (Francia).

Dopo Cetara la strada della Costiera si fa ancora più tortuosa ed all’altezza del vallone di S. Nicola si scorge la graziosa marina e villaggio di Erchie, anticamente denominato Ircle, Ercle, Hercla ed Ejrchia… Sente di favola la denominazione assegnata al luogo da un tempio ivi sacro ad Ercole. – Al di là del secolo X non troviamo che tenebre e congetture. Ciò che sembra piu verosimile è che questo paesello ha avuto i suoi principi da un monastero abbaziale benedertino, sotto il titolo di S. Maria de Erchi o Irchi, ed è stato fondato verso I’anno 979 dal doge amalfitano Mansone III, o secondo altri dal doge Giovanni II.
Le antiche carte amalfitane, ci danno contezza degli abati che amministrarono quel sacro chiostro, e delle vicissitudini, cui mano a mano andò soggetta. Ed in prima, Leone n’era nel 988; il quale ebbe per successore nel 1010 Sergio… “.La badia venne saccheggiata nel giugno 1154″da una ciurma di saraceni”e successivamente lasciata in rovina e ridotta in cattivo stato” e quasi cadente; vuoto di monaci, ed esposto alle frequenti irruzioni de’ corsali africani” fu soppressa ed interdetta dal pontefice Nicola V con la bolla del 1^ gennaio 1451 e concessa con i suoi beni alla mensa metropolitana di Salerno.
Sull’etimologia del nome è probabile far derivare il toponimo riportandosi alle voci “Cerley” e “Cercly” che indicano”attività connesse alla preparazione della vendemmia, a!la produzione e conservazione dei vini”
La chiesa di S. Maria, ricostruita totalmente e consacrata nel 1966, presenta un portale in blocchi di tufo scuro e pietra finemente lavorati che denotano una struttura rinascimentale e più precisamente tardo quattrocentesca. A tre navate divise da colonne recenti, sono da notare all’interno materiali di spoglio reimpiegati: capitelli nella parte absidale e in un fonte battesimale. La pittoresca spiaggia è vigilata dalla torre omonima. La zona, arida e selvaggia, è stata in parte sistemata a terrazze, ove prosperano agrumeti e vigneti.A poco oltre un chilometro di distanza da Erchie si trova il piccolo promontorio di Capo d’Orso , così detto dalla sua caratteristica forma o dal rimbombo, simile al grido dell’orso, che le acque agitate producono talvolta incuneandosi tra Ie rocce. Sul mare antistante Capo d’Orso si svolse nel 1528 una battaglia navale tra la flotta francese, comandata dall’ammiraglio genovese Filippino Doria, nipote del famoso Andrea Doria, e quella spagnola, diretta dal vicerè spagnolo di Napoli don Ugo di Moncada, il quale cercava di rompere I’assedio che le forze nemiche avevano posto alla città. La vittoria arrise al Doria e il comandante spagnolo trovò la morte in battaglia. C’è un punto, a circa metà strada tra Salerno e Amalfi, dove il turista può abbracciare con lo sguardo tutto il Golfo di Salerno e le sue rive. Questo punto è Capo d’Orso, dove la strada della Costiera sale fino a 200 m. sopra il livello del mare tra la strada ed il mare, sullo sperone di roccia che si immerge nell’azzurro sorge il faro di Capo d’Orso. A lato della strada, la piccola rotonda in muratura dell’antico posto di guardia é stata trasformata in ristorante dalle cui terrazze l’occhio spazia su un orizzonte immenso. A sinistra la costiera digrada alla piana di Salerno, che si allunga diritta ed uniforme verso sud, oltre la foce del Sele. Oltre i templi greci di Paestum, fino ai monti del Cilento, fino a Capo Licosa. A destra si susseguono le quinte dei promontori che orlano la penisola dei monti Lattari, fino alla punta della Campanella. Nei mattini sereni si vede emergere in lontananza il diafano profilo dell’isola di Capri e dei suoi Faraglioni. La strada che va da Salerno ad Amalfi misura circa 22 Km ed é una delle più belle strade turistiche del nostro Paese. E’ un alternarsi continuo di prospettive, irte di rocce vertiginose o verdeggianti di agrumeti e di vigne, un succedersi a sorpresa di villaggi annidati entro le insenature sul breve lido tra il sasso e l’onda
(G. Mira)

Si ringrazia il prof. Adriano Caffaro per la cortese collaborazione.

Notizie a cura di Antonio Ferrara

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“Troncato: il PRIMO, di rosso; il SECONDO, fasciato di argento e di azzurro; al delfino rivoltato, attraversante, d’oro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di rosso, il motto, in lettere maiuscole di oro, CETARIA CRESCENT. Ornamenti esteriori da Comune”.

D.P.R. 22 aprile 2008

Colori dello scudo:
argento, azzurro, rosso
Partizioni:
troncato

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di giallo…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    22 Aprile 2008