Comune di Pescolanciano – (IS)
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Info
- Codice Catastale: G495
- Codice Istat: 94032
- CAP: 0
- Numero abitanti: 890
- Altitudine: 0
- Superficie: 33.99
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Pescolanciano (Pesculangiànë in molisano) è un comune della provincia di Isernia, in Molise.
Il nome di Pescolanciano deriva da “Pesclum Lanzanum” che indicava la roccia (“Pesclum”) ed il suo feudatario normanno (“Lanz”).
Sembra che il castello sia sorto su un originario sito fortificato sannitico, seppur documenti certi d’archivio evidenziano una presenza solo dall’epoca di Alboino, intorno al 573 d.C.
Alcuni storici ritengono la sua costruzione essere posteriore e risalente all’epoca di Carlo Magno, circa l’810, o di Corrado il Salico, il 1024.
Alcune testimonianze riferiscono che con la discesa di Federico II, il territorio di Pescolanciano era governato da un feudatario, Ruggero di Peschio-Langiano, che ricevette ordine dal re di rimuovere i Caldora di Carpinone, smantellando il loro castello, di assediare Isernia e quei feudi ostili a re Federico. Tale spedizione fu organizzata nel fortilizio allora esistente e da esso prese le mosse nel 1224.
Il feudo era attraversato da un’importante via di comunicazione, che collegava le alte località dell’Appennino centrale abruzzese con quelle costiere del “Tavoliere di Puglia”. Il percorso “tratturale” era utilizzato non solo dai numerosi pastori e dai loro animali, ma anche da comuni viandanti e da pellegrini diretti in Terra Santa. Questi tratturi divennero nel corso dei secoli itinerari strategici per le entrate fiscali garantite dall’attività di transito della pastorizia sia perché costituirono il diretto collegamento da Roma ai porti pugliesi, all’epoca dei pellegrinaggi e delle crociate. Ciò spiega la presenza lungo tali percorsi di torrioni, castelli, monasteri e chiese.
Il castello di Pescolanciano è arroccato su uno sperone di roccia ai piedi del monte Totila e sotto di esso si sviluppò il borgo medioevale con le sue mura perimetrali con accessi all’abitato tuttora visibili. Il forte assolse a compiti di difesa e ospitalità sia sotto i feudatari Carafa che sotto gli Eboli, sin dal XIII secolo.
Il feudo di Vignali e Pescolanciano fu, tra il 1576-1579, alienato da Andrea d’Eboli o sua nipote Aurelia a Rita Baldassarre, moglie di Giovanni Francesco d’Alessandro, dell’illustre Casato napoletano del Sedil di Porto.
La baronia di “Pescolangiano” con i suoi feudi rustici limitrofi divenne ducato nel 1654 sotto il barone Fabio di Agapito (1595-1655) che abbellì, ampliò e consolidò il forte.
Il feudo di Pescolanciano acquisì sotto i d’Alessandro un’importanza maggiore per l’accresciuta economia agricolo-pastorale e soprattutto per il suo ruolo di sede centrale delle varie circostanti terre acquisite ed amministrate dal Casato, quali Castiglione, Carovilli, Civitanova del Sannio, Sprondasino, Civitavetere.
Stemma della famiglia D’Alessandro
Il duca Giuseppe d’Alessandro (1656-1715) dimostrò un’indole artistico-poetica che lo spinse a collezionare una ricca ed interessante pinacoteca che contava 209 quadri di famosi autori, quali il Caravaggio, il Brughel, Fracanzano, Pesce.
La dimora dei d’Alessandro riscosse ulteriore fama e riconoscimenti all’epoca della produzione di raffinati manufatti in ceramica ad opera del duca Pasquale Maria d’Alessandro (1756-1816).
Tra il 1780 ed il 1795 la piccola fabbrica di ceramiche, sfornò prodotti di varie tipologie e materiali (piatti, vasellame, teiere, zuppiere, nonché busti e soggetti neoclassici in biscuit), tanto da divenire concorrenziale alla regia fabbrica di Capodimonte in Napoli, ma decadde quando le sovvenzioni governative vennero a mancare.
Lo stemma, di cui non risulta una regolare concessione, riprende on maniera “parlante”, l’etimologia di Pesco, inteso come roccia, ma invece di ricordare il feudatario normanno Lanz,, per assonanza ricorda con una lancia la seconda parte del nome.
Note di Bruno Fracasso
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

SMALTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma della famiglia D’Alessandro.

GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune