Comune di Dovera – (CR)

Informazioni

  • Codice Catastale: D358
  • Codice Istat: 19041
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 3957
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 20.54
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il territorio del Comune di Dovera comprende i territori di diversi comuni un tempo indipendenti, in seguito uniti.

 

Dovera vera è proprio è documentato nell’anno 987 come Vico Dovaria e nel 1047 come Doaria, nel 1192 nella forma Dovaria, tutte denominazioni che derivano dal lombardo “dugara”, col significato di ‘fosso, avvallamento, canale’.

Vasti possedimenti vi ebbero i signori di Arzago, che presero agnome “de Dovaria” o “da Duera”, e che li ottennero dai vescovi di Cremona, tra di loro è noto Buoso da Dovara, posto da Dante tra i dannati (Inferno, XXXII, 115-117) per il suo tradimento ai danni di Manfredi; il borgo fu feudo dei vescovi di Pavia.

 

Dopo un periodo di autonomia nel 1447 passò a Giovanni Vignati, signore di Lodi, grazie all’intervento delle Serenissima, con la pace di Lodi venne assegnato al Duca di Milano e, nel 1573, al marchese Guido Cusani. Alla fine del secolo XVI pervenne alla famiglia Serbelloni che ne mantenne il possesso fino al 1770 quando pass al conte Marco Cassera. Appartenne alla Provincia di Lodi dal 1786 al 1791.

 

Roncadello era un Comune indipendente, documentato nel 1150, 1186, 1199 e nel 1212, qui come Runcullo, appartenente anch’esso al contado di Lodi, menzionato nel XII secolo, ebbe tra i vari feudatari i Barni di Lodi, che presero il titolo di “conti di Roncadello” dal 1647 fino al XX secolo e vi costruirono la seicentesca “Villa Barni”, realizzata secondo il modulo delle ville lombarde del tempo, loro residenza di campagna che fu costruita grazie ad un accordo di compartecipazione delle spese tra parenti. Roncadello venne soppresso una prima volta nel 1810 e unito a quello di Dovera. Nel 1815, con l’istituzione del Regno Lombardo-Veneto, riottenne l’autonomia, venendo inserito, assieme a Dovera, nel Distretto di Pandino, nella provincia di Lodi e Crema. Nel 1861 venne inserito nel Circondario di Crema, nella Provincia di Cremona, e nel 1864 assunse la denominazione di Roncadello d’Adda, ma nel 1868 venne nuovamente soppresso e definitivamente aggregato alla vicina Dovera. Oggi i due centri, a causa anche dell’espansione edilizia, sono pressoché uniti senza soluzione di continuità.

 

Altri centri aggregati sono San Rocco, che muto l’antico nome di San Cassiano nel 1524 quando un’apparizione del santo di Montpellier guarì il territorio dal contagio della peste.

 

Monasterolo deve il suo nome alla presenza in epoca medievale di un (piccolo) monastero di monache Benedettine.

 

Postino  appare per la prima volta in un documento del 1168 di papa Alessandro III che la confermava alla diocesi di Pavia; nel 1757 fu unito al comune di Dovera.

 

Nel 1820 le parrocchie di Dovera, Roncadello e Postino passarono dalla diocesi di Pavia a quella di Lodi.

 

Lo stemma del Comune di Dovera unisce elementi simbolici dei centri che si sono progressivamente uniti a formare il territorio comunale.

Nel capo compare la tradizionale insegna arcipretale: un galero prelatizio con sei fiocchi, riuniti a tre e tre, e pendenti dal copricapo attraverso una cordelliera annodata, il tutto di nero. Ricorda la chiesa madre fondata nella frazione di Postino.

Al centro una stella d’oro in campo azzurro in memoria dell’apparizione della Beata Vergine, del 14 maggio 1386, ad una fanciulla di Dovera che venne guarita dalle sue infermità e in onore della quale venne eretto il santuario della Beata Vergine del Pilastrello.

In basso i tre elmi in campo rosso sono ripresi direttamente dall’emblema dei conti Barni, che portavano lo stemma: di rosso, alla fascia d’oro, accompagnata da 3 elmi di ferro, guerniti d’oro.

 

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

 

Bibliografia

Comune di Dovera, Cenno storico corografico per blasonature dello stemma civico e del gonfalone municipale di Dovera (Cremona)

Comune di Dovera, Stemma, blasonatura, gonfalone

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo araldico


“Interzato in fascia: il 1º, di argento, al cappello da arciprete, di nero, con tre fiocchi per parte, dello stesso; il 2º, di azzurro, alla stella di cinque raggi, d’oro; il 3º, d’oro, a tre elmi d’acciaio, chiusi, al naturale, in profilo, uno accanto all’altro. Ornamenti esteriori da Comune.”

Colori dello scudo:
argento, azzurro, oro
Partizioni:
interzato in fascia

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“drappo di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    25 Marzo 1998

    Registrato nei registri dell’Ufficio Araldico addì 7-4-1998 Reg. anno 1998 Pag. n. 48