Carnaro (Provincia abrogata)


Carnaro (Provincia abrogata)

Informazioni
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Storia della Provincia e dello Stemma

La provincia di Fiume o provincia del Carnaro è una provincia italiana esistita dal 1924 al 1947. Aveva come capoluogo la città di Fiume, e prendeva nome dal golfo del Carnaro o Quarnaro. La sua targa automobilistica fu FM, dopo un utilizzo sperimentale della sigla FU.

 

Con il trattato di Rapallo del 12 novembre 1920 Fiume, che contava circa 50.000 abitanti di madre lingua italiana e 13.000 abitanti di madre lingua croata e dal settembre del 1919, era stata occupata militarmente da un manipolo di militari italiani al comando del poeta Gabriele D’Annunzio, e venne dichiarata città stato indipendente.

 

A seguito dell’attacco italiano del Natale del 1920, il poeta fu costretto a partire da Fiume il 18 gennaio 1921, ritirandosi in una villa di Gardone Riviera. Le forze nazionaliste e fasciste italiane continuarono ad adoperarsi per l’annessione di Fiume all’Italia, fino ad organizzare un golpe nel 1922, provocando l’occupazione militare della città da parte del Regio Esercito nel 1923 per “manifesta incapacità a mantenere l’ordine pubblico”. A questi eventi fece seguito il Trattato di Roma del 27 gennaio 1924 fra l’Italia e la Jugoslavia, che suddivise l’ex Stato libero di Fiume fra le due nazioni confinanti.

 

La Provincia di Fiume venne istituita il 22 febbraio 1924 e gli venne assegnato il territorio dell’ex Stato libero annesso all’Italia nel 1924, che divenne il circondario di Fiume; alla provincia fu assegnato anche il circondario di Volosca-Abbazia, già parte della provincia di Pola, tranne i comuni di Castelnuovo d’Istria e Matteria. Nel 1928, soppressi circondari e mandamenti, vennero aggregati alla provincia i due comuni già istriani di Castelnuovo d’Istria e Matteria.

 

Dal 7 giugno 1941, a seguito dell’aggressione delle Potenze dell’Asse alla Jugoslavia e del trattato di Roma del 18 maggio 1941, la provincia di Fiume fu ingrandita: furono annessi l’entroterra orientale di Fiume e le isole quarnerine di Veglia ed Arbe.

 

L’aggressione alla Jugoslavia determinò nelle zone annesse dall’Italia la nascita di un movimento di resistenza partigiana che i militari italiani cercarono di reprimere con estrema ferocia. Per colpire la resistenza slava, le autorità italiane puntarono sulla deportazione di intere zone popolate da civili sospettati di aver concesso sostegno ai partigiani o in grado di parentela con loro.

 

La resa italiana l’8 settembre 1943, comportò per alcuni giorni i primi fenomeni di infoibamento di esponenti italiani, ma la rapida reazione nazista sottopose la provincia all’occupazione militare della Wehrmacht nell’ambito della Zona d’operazioni del Litorale adriatico (OZAK). Sotto il potere germanico si susseguirono le repressioni che portarono la provincia di Fiume ad essere la quarta in Italia per numero di morti nei campi di sterminio nazisti dopo quelle di Gorizia, Firenze e Genova. Anche il questore italiano di Fiume, Giovanni Palatucci, fu arrestato dai nazisti per essersi opposto alla campagna antiebraica nonché per aver istituito un Comitato Multinazionale Indipendente allo scopo di trattare la resa di Fiume con gli Alleati e l’indipendenza dell’Alpeadria in una terra che sarebbe stata assegnata d’ufficio alla nuova Jugoslavia.

 

In seguito alla destituzione di Palatucci, i suoi poteri furono assunti direttamente dalla Gestapo, con grave danno per la sovranità italiana sulla provincia, che fu di fatto già annullata quando, nell’aprile del 1945, i titini invasero senza difficoltà la provincia, proclamandone l’annessione alla Jugoslavia senza attendere i dovuti atti di diritto internazionale.

 

Il nuovo potere comunista cancellò subito la provincia, sciolse ogni potere pubblico sostituendolo con una gerarchia di soviet popolari, e separò il territorio dall’Italia cambiandone la moneta, i documenti, le targhe e addirittura l’orario. Nel 1947 la provincia di Fiume fu infine ufficialmente annullata secondo il diritto internazionale e italiano che riconobbero il suo ingresso a fare parte della Jugoslavia di Tito come provincia croata di Rijeka.

 

Lo stemma della provincia fu concesso con Regio Decreto del 25 giugno 1926 mentre il gonfalone fu concesso il 16 febbraio 1920. Le Lettere Patenti, pur essendo state emanate, non vennero mai consegnate.

 

Dal 1933 al 1943, lo stemma portò il regolamentare capo del littorio anche se, in realtà, sovente fu utilizzato senza.

Lo stemma era così blasonato: “Partito: il 1° di nero al fascio littorio d’oro, posto in palo e rivoltato; il 2° di porpora alla costellazione dell’Orsa Maggiore d’oro”.

Nello stemma erano stati riuniti il simbolo e il colore del regime fascista con le sette stelle dell’Orsa che Gabriele D’Annunzio aveva voluto sui vessilli della Reggenza del Carnaro nel 1920.

Il gonfalone era un drappo di azzurro realizzato con una serie di segni semplici graficamente, ma che davano un esito complesso visivamente.

Contemporaneamente venne concessa, con Regio Decreto del 25 giugno 1926, una bandiera così blasonata: “Drappo azzurro, all’incirca quadrato, ma allungato da quattro code, caricato dello stemma della provincia”.

 

 

 

Nota di Bruno Fracasso

 

Liberamente tratta da Wikipedia e Enciclopedia Treccani

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Partito: il 1° di nero al fascio littorio d’oro, posto in palo e rivoltato; il 2° di porpora alla costellazione dell’Orsa Maggiore d’oro”.
Colori dello scudo:
nero, rosso
Partizioni:
partito
Oggetti dello stemma:
costellazione dell'Orsa Maggiore, fascio littorio
Attributi araldici:
posto in palo, rivoltato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro
Profilo Araldico
“Drappo azzurro, all’incirca quadrato, ma allungato da quattro code, caricato dello stemma della provincia”.
bandiera ridisegnata

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    25 Giugno 1926

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    16 Febbraio 1920

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    25 Giugno 1926