Comune di Gualtieri – (RE)

Informazioni

  • Codice Catastale: E232
  • Codice Istat: 35023
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 6696
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 36.10
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il nome rimanda ad una residenza di un longobardo Gualtiero (o Waltero), forse il primo signore del luogo, intorno alla quale si sviluppò nel VII secolo CASTRUM VALTERII, poi documentato come CASTEL GUALTIERI che dal 1209 l’imperatore Corrado II concedette in feudo al vescovo di Parma, che nominava i sindaci e consoli di Gualtieri.

Nel 1326 Gualtieri venne distrutta dall’imperatore Ludovico il Bavaro. Nel 1336 appartenne ai Da Correggio, ma nel novembre 1345 fu conquistata dal Obizzo d’Este di Ferrara, che la fortificò.

Passata nel 1402 ai Visconti, Gualtieri fu concessa ad Ottobono Terzi, ed ancora nel 1442 ad Erasmo Trivulzio. Con la pace di Lodi del 1454 fu incorporata alla terre parmensi soggette al duca di Milano fino alla permuta che la duchessa Bona di Savoia fece nel 1479 con Ercole I d’Este duca di Ferrara.

Il 24 luglio 1567 il duca Alfonso d’Este investì del feudo di Gualtieri il suo ministro Cornelio Bentivoglio il quale, con i suoi diretti discendenti, ristrutturò il piccolo centro con un ambizioso progetto urbanistico e dette impulso agli imponenti lavori di bonifica del territorio.

Nel 1576 venne eretta dagli Estensi in marchesato. Dal 1585 al 1619 a Cornelio Bentivoglio successe il figlio Ippolito e dal 1619 al 1634 il marchese Enzo.

Nel 1634 Gualtieri ritornò agli Estensi che compensarono Enzo Bentivoglio con il marchesato di Scandiano. Dal 1646 al 1661 Gualtieri ebbe come governatori in successione i marchesi Bartolomeo Belloni e Giancarlo Bartoli, dal 1661 al 1681 fu governato direttamente dalla duchessa reggente di Modena e Reggio, Laura Martinozzi.

Nel 1796 la città aderì alla Repubblica Cispadana, quindi nel 1805 divenne comune di seconda classe secondo la normativa francese; nel 1830 fu soppresso e aggregato a Brescello; tornò autonomo nel 1849. Dall’aprile 1860 entrò a far parte del Regno di Sardegna.

La semplicità dello stemma, che come in molti altri casi di Comuni del nord Italia porta una croce piana, ci porta ad argomentare per una sua certa antichità. Da dire che, all’interno della chiesa collegiata di Santa Maria della Neve di Gualtieri, edificata su iniziativa del marchese Ippolito Bentivoglio nel XVII secolo, è presenta la cappella “della Comunità” di Gualtieri1, con uno stemma che mostra una croce azzurra in campo d’argento [sic], pezza che richiama la croce dello stemma parmigiano2. Potrebbe essere quindi la testimonianza delle prime magistrature cittadine (di nomina vescovile). Quel che è certo è che dal 1479 fu definitivamente in possesso degli Estensi: è possibile che i colori azzurro e argento derivino da quelli dello stemma dei duchi di Ferrara e di Modena.

Lo stemma è molto simile a quello di Stradella (Pavia) che, però, lo timbra con la corona di città e non con quella nobile (marchese) di Gualtieri.

(1): vi si trova un dipinto dove S. Andrea Apostolo, patrono principale della città, è raffigurato coi compatroni San Rocco, S. Sebastiano, S. Primo e S. Feliciano; opera del pittore Carlo Zatti del 1844.

(2): con questi smalti rappresenta infatti il legame con la città di Parma, come analogamente nello stemma di Busseto.

 

Note di Massimo Ghirardi e Alessandro Savorelli

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

AA.VV. STEMMI delle Province e dei Comuni dell’Emilia Romagna, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.

Balletti (Andrea). STORIA DI REGGIO NELL’EMILIA. Bonsignori, Roma 1993 (rist. anastatica dell’originale del 1925).

Comitato per le celebrazioni dell’VIII Centenario della morte di Sant’Alberto di Gerusalemme, SANT’ALBERTO PATRIARCA DI GERUSALEMME. Tecnograf, Reggio Emilia 2014.

Romolotti (Giuseppe) a cura di. STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972.

Pastoureau (Michel), MEDIOEVO SIMBOLICO. Laterza, Bari 2005.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini




Profilo araldico


“D’azzurro, alla croce d’argento”.

Tratto dallo “Stemmario della Regione Emilia-Romagna”.

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune