Comune di Capraia e Limite – (FI)

Informazioni

  • Codice Catastale: B684
  • Codice Istat: 48008
  • CAP: 50050
  • Numero abitanti: 7268
  • Nome abitanti: capraini e limitesi
  • Altitudine: 28
  • Superficie: 25.00
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 29.7

Storia dello stemma e del comune

Il castello di Capraia fu al centro di un feudo dei potenti conti Alberti, che ne fecero un baluardo per il controllo del corso dell’Arno a valle di Firenze. Ne resta memoria in un privilegio concesso nel 998 dall’imperatore Ottone III al vescovo di Pistoja, nel quale si trova menzionato come Cerbaria, toponimo che si ritrova nei documenti fino al 1155. Capraia deve la propria etimologia – nota Repetti – «piuttosto che alle capre (…) alla selva selvaggia e forte (Cerbaria), da cui era allora rivestito quel poggio».

Anche Limite sull’Arno fu possesso dei conti Guidi, dai quali fu passò poi al Comune di Pistoia e dal XIV secolo alla Repubblica fiorentina. Deve la denominazione al fatto che qui si trovava il «limite» navigabile sul fiume; per altri, invece, sarebbe derivato dalla circostanza di trovarsi al confine di tre giurisdizioni civili e ecclesiastiche: Pistoia, Firenze e Lucca. Fin dal diciottesimo secolo Limite è stato un importante centro navale, grazie alla presenza di grandi cantieri per la costruzione di rinomati scafi in legno, grazie all’abilità dei Maestri d’Ascia limitesi.

Soggetto alla Podesteria di Montelupo, il territorio di Capraia divenne Mairie autonoma nel 1808, al tempo della dominazione francese, autonomia amministrativa confermata con la successiva restaurazione. Nel 1863 la sede comunale venne spostata a Limite sull’Arno e il nuovo Comune prese l’attuale denominazione di Capraia e Limite.

 

Nota a cura di Michele Turchi

 

Bibliografia

– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze 1833-46.

– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani. Illustrate dal cav. Luigi Passerini, pubblicate per cura di Angiolo Mariotti incisore, Firenze 1864.

– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni. Storia territorio popolazione e gonfaloni delle libere Comunità Toscane, Firenze 1985.

– Gli stemmi dei Comuni toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze 1991.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Partito: nel primo, d’oro al capro di nero, saliente; nel secondo, troncato di azzurro e di verde erboso, al vecchio, capelluto e barbuto di argento, di carnagione, semirivoltato, i fianchi coperti dal panno bruno al naturale, posto a destra, seduto sul muro di pietre grigie al naturale, fondato in punta e uscente dalla linea di partizione, esso muro cimato dall’orcio di terracotta al naturale, coricato, con acqua fluente al naturale sul muro fino alla punta, il vecchio poggiante il braccio destro sull’orcio, e tenente con la mano sinistra il bastone ansato, di nero; con la testa attraversante parzialmente sull’azzurro, la testa, la spalla e il braccio sinistro attraversanti parzialmente sulla parte inferiore dell’obelisco di argento, murato di nero, visto di spigolo, cimato dalla palla d’argento, fondato sul verde erboso, attraversante sull’azzurro”.

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo partito di azzurro e di giallo, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune”.

Colori del gonfalone: azzurro, giallo
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    11 Dicembre 1997