Comune di Bionaz – (AO)

Informazioni

  • Codice Catastale: A877
  • Codice Istat: 7010
  • CAP: 11010
  • Numero abitanti: 243
  • Nome abitanti: bionains
  • Altitudine: 1606
  • Superficie: 142.82
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 23.0

Storia dello stemma e del comune

La figura araldica principale dello stemma di Bionaz ricorda la maggiore ricchezza (evocata dal campo d’oro) del territorio: i pascoli, che consentono di praticare un allevamento bovino di qualità, simboleggiato dalla mucca di razza valdostana pezzata nera. Il bosquet, cioè la decorazione floreale arricchita di nastri e specchietti che caratterizza il collare della mucca si riferisce alle batailles de reines, cioè ai combattimenti tra bovine che si svolgono spontaneamente durante l’estate negli alpeggi, per stabilire la gerarchia sociale interna alla mandria. L’esito di tali combattimenti è dato dall’individuazione della bovina più forte, la reine, cioè la mucca capo-branco, che i pastori ornano con nastri e fiori di colore rosso durante il rito della désarpa, cioè la discesa dall’alpeggio al termine del periodo di pascolo estivo (verso la Saint-Michel, il 29 settembre). I combattimenti tra mucche hanno dato origine alla tradizione di far combattere le reines delle diverse mandrie tra loro, in un vero e proprio campionato annuale, che suscita l’entusiasmo di un numeroso pubblico e porta all’individuazione della reine des reines.
La fascia ondata d’azzurro rammenta che nel Comune di Bionaz nasce il Buthier (antico Balteum), principale affluente della Dora Baltea che da esso prende il nome, mentre il capo di Savoia e la cordelliera con i lacci d’amore (i cosiddetti “nodi Savoia”) si riferiscono al periodo (dal 1377 al 1544) in cui la signoria di Quart e Oyace – di cui Bionaz faceva parte – aveva come signore diretto il sovrano sabaudo.

Note di Joseph-Gabriel Rivolin

Bionaz si trova al settentrione della Valpelline (dista 25 km da Aosta) e si estende su un territorio di 142 km2. Questo comune, uno dei più grandi della Valle d’Aosta, è formato da numerosi villaggi alpini sparsi ai piedi del ghiacciaio Tsa di Tsan. Qui nasce anche il torrente Buthier, uno degli affluenti della Dora Baltea. Gli abitanti che si dedicano all’allevamento di bestiame e a diversi mestieri e lavori manuali.

Nel medioevo questo territorio veniva percorso da coloro che senza voler salire al Passo del Grand San Bernardo si recavano nella val Bagnes sopra il Collon (2818m) nota come Évolène
Probabilmente i valici erano allora meno innevati e quindi facilmente percorribili. Molti contadini e commercianti provenienti dal Wallese e dalla Valle d’Aosta, accompagnati da bestie da somma e bovini percorrevano questa strada. Per secoli tra Svizzera e l’Italia esisteva una cosiddetta “Strada del Sale”.
Il nome del luogo compare per la prima volta nella storia nell’anno 1227, allorché due persone affittarono un terreno appartenente a un vescovo. Non siamo a conoscenza se allora il luogo fosse gia abitato. I Walser di origine germanica raggiunsero Bionaz e si stanziarono nella parte superiore della valle.
Il nome Bionaz secondo alcuni storici significa nella lingua celtica albero di Betulla.
Bionaz è un nome di luogo, cioè un toponimo, che è divenuto in seguito un nome di famiglia cioè un antroponimo.
La prima menzione conosciuta del luogo chiamato Bionaz la troviamo un un documento del 1227 che parla di alcune proprietà del Priore di Sant’Orso, del Vescovo d’Aosta e del Prevosto del Gran San Bernardo situate nella zona di Prarayer, a Bionaz.
Nel 1630 la Valle d’Aosta è stata colpita da una grande pestilenza che ha portato a morte ben terzi della popolazione cioè 70.000 persone circa.
Bionaz non conserva memoria della peste se non per le tombe dell’alpeggio La Tsa e per la croce che si forma spontaneamente in un prato di Grand Chamen. Forse le porte che bloccavano il transito dei viandanti a Le Bouyoz di Oyace e la Gordze du Mellé, sopra Chamen, hanno evitato la diffusione del morbo. Tra l’altro, l’inizio di una nuova era climatica, detta “piccola età glaciale”, nel 1601, aveva reso assai difficoltoso l’attraversamento dei colli che mettevano in comunicazione il Vallese con il territorio di Bionaz, per cui era diminuito il transito commerciale e, con esso, il pericolo del contagio.
Anche l’istituzione della parrocchia di Bionaz, nel 1640, con esborso di denaro da parte degli abitanti per garantire il mantenimento di un parroco e per costruire la chiesa di Santa Margherita, mostra una comunità non solo vitale, ma in espansione dal punto di vista economico. In verità, molti abitanti di Bionaz, dopo la grande peste, avrebbero affittato terreni e cascine in vari comuni della Valle sia perché le zone elevate del loro comune venivano via via occupate dai ghiacciai sia perché la carenza di braccia aveva ridotto i prezzi delle locazioni.
Il toponimo può essere interpretato come un derivato di “betulone” da “betulla” con il suffisso “-one” con significato collettivo e con l’aggiunta del suffisso “-az” forse accrescitivo.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’oro, alla mucca di nero, pezzata di bianco al naturale, passante, collarinata e accampanata d’oro, il collare sostenente il bosquet di rosso, essa mucca accompagnata in punta dalla fascia diminuita e ondata di azzurro; al capo di rosso, caricato dalla croce di argento. Ornamenti esteriori da Comune”

D.P.R. del 23 novembre 1998

Colori dello scudo:
oro
Partizioni:
capo

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo troncato di nero e di rosso, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune