Città di Campobasso – (CB)

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Info
  • Codice Catastale: B519
  • Codice Istat: 70006
  • CAP: 86100
  • Numero abitanti: 50916
  • Nome abitanti: campobassani
  • Altitudine: 701
  • Superficie: 55.65
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Busso, Campodipietra, Castropignano, Ferrazzano, Matrice, Mirabello Sannitico, Oratino, Ripalimosani, San Giovanni in Galdo, Vinchiaturo.

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

La città è formata da due nuclei: uno alto sul colle, noto nel Medioevo come CAMPUS DE PRATA (“pietra”) e uno in piano, detto LE CAMPORA.
Secondo alcuni il toponimo perpetua semplicemente un antico CAMPUS BASSI, cioè terreno aperto e pianeggiante di proprietà di tale Basso; il toponimo attuale è documentato dal 1324.
La parte più antica fu strutturata dal Longobardi su un preesistente insediamento sannita del IV secolo e soggetto alla vicina Bojano.
Furono i Normanni ad attribuirle una certa importanza come sede di commerci.
Sotto gli Angioini e gli Aragonesi si consolidò il potere della famiglia dei Monforte (Monfort) che costruirono un munito castello sul colle.
Nel 1456 uno spaventoso terremoto distrusse la città, che fu ricostruita sotto la guida del duca Nicola II di Monforte.
All’inizio del XVIII secolo muore senza eredi il barone Mario Carafa, feudatario della città, e i campobassani si danno ordinamento comunale.
Nel 1799 viene nominata capoluogo del Dipartimento del Sannio dall’amministrazione francese.
Nel 1807 Giuseppe Bonaparte la nomina capoluogo della Provincia del Molise. Il 25 agosto 1815 Gioacchino Murat autorizza la costruzione di un nuovo grande borgo nel luogo delle CAMPORA, con un piano architettonico di Bernardino Musenga, che ha determinato il nuovo assetto della città.

Lo stemma del Comune è così descritto dallo Statuto: “…è costituito da un cartiglio con sfondo rosso-blu, sovrastato da una corona principesca… con al centro un ovale contenente sei torri nel campo, sormontate da un’altra corona, delle quali tre sono ordinate nella parte superiore e tre nella parte inferiore…”.
Nelle figurazioni più antiche la coronetta in capo dello scudo è di rango comitale, mentre nel gonfalone cittadino è ducale. Più correttamente lo stemma dovrebbe essere blasonato come segue: “scudo ovato di rosso filettato d’oro, alle sei torri d’argento aperte e finestrate dello stesso, merlate alla guelfa, ordinate 3.3, le mediane più grandi, caricato di una coronetta d’oro (ducale?) gemmata in capo. Accollato ad un cartiglio partito di rosso e d’azzurro contornato d’oro, timbrato da una corona di principe”.
La città è formata da due nuclei: uno alto sul colle, noto nel Medioevo come CAMPUS DE PRATA (“pietra”) e uno in piano, detto LE CAMPORA.
Secondo alcuni il toponimo perpetua semplicemente un antico CAMPUS BASSI, cioè terreno aperto e pianeggiante di proprietà di tale Basso; il toponimo attuale è documentato dal 1324.
La parte più antica fu strutturata dal Longobardi su un preesistente insediamento sannita del IV secolo e soggetto alla vicina Bojano.
Furono i Normanni ad attribuirle una certa importanza come sede di commerci.
Sotto gli Angioini e gli Aragonesi si consolidò il potere della famiglia dei Monforte (Monfort) che costruirono un munito castello sul colle.
Nel 1456 uno spaventoso terremoto distrusse la città, che fu ricostruita sotto la guida del duca Nicola II di Monforte.
All’inizio del XVIII secolo muore senza eredi il barone Mario Carafa, feudatario della città, e i campobassani si danno ordinamento comunale.
Nel 1799 viene nominata capoluogo del Dipartimento del Sannio dall’amministrazione francese.
Nel 1807 Giuseppe Bonaparte la nomina capoluogo della Provincia del Molise. Il 25 agosto 1815 Gioacchino Murat autorizza la costruzione di un nuovo grande borgo nel luogo delle CAMPORA, con un piano architettonico di Bernardino Musenga, che ha determinato il nuovo assetto della città.

Lo stemma del Comune è così descritto dallo Statuto: “…è costituito da un cartiglio con sfondo rosso-blu, sovrastato da una corona principesca… con al centro un ovale contenente sei torri nel campo, sormontate da un’altra corona, delle quali tre sono ordinate nella parte superiore e tre nella parte inferiore…”.
Nelle figurazioni più antiche la coronetta in capo dello scudo è di rango comitale, mentre nel gonfalone cittadino è ducale. Più correttamente lo stemma dovrebbe essere blasonato come segue: “scudo ovato di rosso filettato d’oro, alle sei torri d’argento aperte e finestrate dello stesso, merlate alla guelfa, ordinate 3.3, le mediane più grandi, caricato di una coronetta d’oro (ducale?) gemmata in capo. Accollato ad un cartiglio partito di rosso e d’azzurro contornato d’oro, timbrato da una corona di principe”.

Note di Massimo Ghirardi.

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di rosso a sei torri merlate d’argento, disposte tre a tre, accompagnate in capo dalla corona comitale d’oro”.

D.R. 25 maggio 1942

SMALTI
ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

Disegnato da: Pasquale Fiumanò

BLASONATURA

“Drappo partito di rosso e di azzurro…”

COLORI
PARTIZIONI
partito
ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

Fonte: Roberto Breschi

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo trinciato di azzurro e di rosso…”

ALTRE IMMAGINI

Bandiera con lo stemma centrato talvolta in uso.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Regio Decreto (RD)
    concessione

    Decreto di Carlo di Borbone re di Napoli del 1755.


    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    25 Maggio 1942

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