Brauweiler

St. Nikolaus und St. Medardus Abtei von Brauweiler

(Ex Abbazia di San Nicola e San Medardo di Brauweiler) – Monaci Benedettini



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Il figlio del conte del palatinato Hermann di Lorena, Ehrenfried detto “Ezzo” con la moglie Mathilde (a sua volta figlia dell’imperatore Ottone II) si recarono in pellegrinaggio a Roma nel 1024, dove ottennero da papa Benedetto VIII il permesso di costruire un monastero ad Brauweiler, su terreni di proprietà del conte padre, per la nuova fondazione donò loro una croce preziosa e alcune reliquie di San Nicola. Sette monaci vennero selezionati da Poppo da Deinze, abate benedettino di Stablo e Malmedy, e inviati sul luogo il 14 aprile 1024 con l’abate Ello alla guida, secondo la Fundatio monasterii Brunwilarensis (cronaca di un monaco Brauweiler della fine dell’XI secolo) la costruzione iniziò con una cappella lignea, nel cui altare vennero poste le reliquie papali e quelli di San Medardo di Soissons. La prima chiesa in muratura venne fatta costruire dal conte Hermann e consacrata nel 1028 dall’arcivescovo Pilgrim di Colonia e dedicata ai santi Nicola e Medardo.

Grazie ad una generosa donazione della regina Richeza, figlia della coppia fondatrice di Ezzo e Mathilde, venne ricostruita una nuova chiesa in forme basilicali a partire dal 1048, quando fu posta la prima pietra della cosiddetta Richezakirche (chiesa di Richeza), ristrutturata nel XIII secolo, e ispirata alla chiesa grande di San Martino di Colonia.
Nel tempo a chiesa assunse le monumentali forme che mostra tutt’ora e che ne fanno uno dei grandi edifici ecclesiastici romanici della Renania.

Il patronato dell’abbazia rimase nelle meni della famiglia fondatrice fino all’estinzione degli eredi diretti di Ezzo nel 1056. Già nel 1051 il monastero e le sue proprietà furono poste sotto la protezione dell’arcivescovado di Colonia, dopo la famiglia comitale i principi-arcivescovi divennero i nuovi patroni del “Baliato” di Brauweil.

Nel 1147 il monastero ospitò Bernardo di Clairvax durante il suo viaggio di predicazione a favore della Crociata, mentre nel 1520 vi fu ospitato l’imperatore Carlo V di ritorno dalla incoronazione ad Aquisgrana.

Nel 1780 vennero intrapresi grandi lavori di ristrutturazione nello stile barocco, su impulso dell’abate Anselm Aldenhoven e secondo i piani di Nikolaus Lauxen, che creò tra le altre parti il Marienhof (residenza dell’abate) ma nel 1794 le truppe rivoluzionarie francesi occuparono il territorio della Renania, nel 1802 le leggi di secolarizzazione soppressero i monasteri il monastero venne trasformato in ospizio e luogo di ricovero per mendicanti e la chiesa divenne la parrocchiale del villaggio.

Nel 1815 l regione venne annessa alla Prussia. L’amministrazione ne fece la sede di un istituto di Stato per l’istruzione e il lavoro.

Gli edifici acquisirono una fama sinistra allorché i nazisti ne fecero un carcere della Gestapo (Konrad Adenauer vi venne imprigionato nel 1944 con la moglie Gussie) e, dopo la Secondo Guerra mondiale, per i condannati stranieri ai lavori forzati. Dal 1954 divenne una clinica psichiatrica, che restò in funzione fino al 1978.

Nonostante guerre, spoliazioni, distruzioni e rifacimenti incongrui, grazie ai restauri promossi dal Consiglio Regionale della Renania nel 1980 oggi l’ex abbazia è strutturalmente come era quando i monaci lasciarono il monastero. Attualmente ospita gli uffici e l’archivio (Rheinisches Archivamt ) del LVR – Amt für Denkmalpflege im Rheinland (Ufficio per la Conservazione dei Monumenti della Renania) e un centro congressi.

L’associazione Freundeskreis Abtei Brauweiler organizza nell’abbazia uno Vasto programma di mostre ed eventi, comprese le “serate classiche”, concerti di musica classica che si svolgono nel chiostro medioevale.

Lo stemma dell’abbazia venne concesso il 23 novembre 1547, quando l’imperatore Carlo V confermò i diritti dell’abbazia di Brauweiler con un “Grande Privilegio”, tuttavia, l’abbazia non divenne direttamente “imperiale”, ma rimase sotto il controllo dell’arcivescovo di Colonia. Associato al grande privilegio era il diritto di usare come proprio stemma l’aquila imperiale, che venne adottata in campo argento, anziché oro, come segno di differenziazione. Il volatile tiene con la zampa il pastorale abbaziale a significate l’alto patronato dell’imperatore.

Si blasona: “d’argento, all’aquila nera, armata d’oro e linguata di rosso, tenente con la zampa destra un pastorale pure d’oro. passnate dietro al corpo e attraversante l’ala sinistra”.

Dal 1927 esso stemma è stato assegnato dall’amministrazione prussiana al comune di Pulheim.

Il micro birrificio Heinenhof di Pulheim-Orr produce diverse birre dedicate agli abati più insigni:

– “Abt Anselm” in stile belga con un vol alc. del 5,6%
– “Abt Adam II” una starkbier al 9%
– “Abt Ello” una vollbier al 7%

La birra “Abt Anselm”è dedicata Anselm Aldenhoven, ultimo abate di Brauweiler e fautore del restauro “barocco” degli edifici, che ospitavano anche una birreria e una distilleria (strategicamente posizionate sotto il salone dei ricevimenti). Dai documenti si apprende che l’architetto Letellier, incaricato di ristrutturare il monastero dopo lo scioglimento dell’abbazia nel 1809, definisce il birrificio “(….) Une ancienne et belle brasserie”.

La “Abt Adam II” ricorda l’abate Adam II von Münchrath che riuscì a governare l’abbazia durante un difficile periodo e, grazie alle sue competenze in campo economico, riuscì ad accrescere il patrimonio abbaziale.

La “Abt Ello” è invece dedicata al primo abate dell’abbazia di Brauweiler: Ello di Treviri. Ordinato abate dall’arcivescovo di Colonia nel 1030, venne con un gruppo di sette monaci da Treviri per fondare la comunità monastica.
Si può presumere che, durante l’abbaziato di Ello, esistesse anche un birrificio (analogamente ad altre abbazie) in cui i monaci producevano la propria birra.