Uggiate Trevano


Zona Municipale

Uggiate Trevano

Uggiate con Ronago
Informazioni

Dal 1 gennaio 2024, assieme al Comune di Ronago forma il nuovo comune di Uggiate con Ronago.

Il territorio comunale è composto dai territori di Uggiate e Trevano, formalmente uniti il 15 novembre del 1937 ed è posto su un terrazzo morenico a dominio della Val Mulini e la piana di Mendrisio.

 

In epoca romana è citato come pagus, abitato dalla popolazione appartenente alla tribù degli Uglates. Anche se sei propone la derivazione del toponimo dalla distanza di otto miglia (“ad octava lapidem”) da Comum.

 

Più chiara appare l’etimologia di Trevano, che sembra derivare dal termine longobardo trewa che significa “accampamento”.

 

Il disegno dello stemma comunale è stato curato dalla stessa amministrazione, essendo sindaco Piero Pugnetti, con delibera del 23 aprile 1970, anche se l’iter è stato seguito dallo Studio Araldico di Genova.

 

L’azzurro del campo richiama le acque dei fiumi che solcano il territorio, il Faloppia e il Lura tra i torrenti principali, il monte d’oro indica la posizione “montana” del centro, mentre segale, grano e gelo indicano le principali produzione agricole che hanno caratterizzato l’economia della zona.

 

La croce ricorda la sede della antica pieve dei Santi Pietro e Paolo di Uggiate e, contestualmente, richiama la presenza della chiesa di San Giuseppe nella frazione di Somazzo, nota come “Chiesa dei Morti”, macabra denominazione che testimonia la sua erezione nel periodo della pestilenza del XVI secolo, ma popolarmente attribuito alla leggenda secondo la quale un potente signore del luogo voleva insidiare tre vergini; ma queste, virtuose, rifiutarono di sottomettersi alle pretese del potente feudatario, il quale le fece murare vive in tre cellette, corrispondenti a tre finestre che erano sulla parete esterna del presbiterio. Un fornaciaio che si trovò a passare da quelle parti, udì i lamenti delle murate vive e le soccorse facendo arrivare a loro, attraverso i piccoli pertugi lasciati nel muro dell’acqua che attinse col suo cappello.

Una delle tre sventurate in fin di vita gli disse, dall’interno: “Quando avrete sete venite da noi e vi disseteremo”. Oggi sulla parete si trova una grande croce di granito, sormontata da una scritta: “È questo tempio chiamato ‘dei morti di Somazzo’ per i tre teschi che sono nelle cellette qui sopra, reliquie di tre giovinette che, per serbare fede allo sposo, preferirono morire, dopo essere state dissetate da un passante di Riva San Vitale, che offrì loro dell’acqua. Si peregrina a Somazzo per impetrare, nella siccità, pioggia che non manca mai (sec. XVI)”.

 

Lo stemma del Comune è stato formalmente concesso con DPR del 9 luglio 1970, dove si blasona: “D’azzurro al monte d’oro, di tre, cimato di cinque spighe poste a ventaglio, tre di grano d’oro, alternate con due di segale d’argento, accompagnate in capo da una croce latina pure d’oro ed in punta [da] una foglia di gelso d’argento”.

 

Nello stesso decreto è concesso il gonfalone, consistente in un: “Drappo partito di bianco e di azzurro…”.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

 

 

Bibliografia:

 

Genovese, C, – 2006. STEMMI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI COMO. Como, pp.172-173.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs


Altre immagini



Profilo araldico


“D’azzurro al monte d’oro, cimato di cinque spighe poste a ventaglio, tre di grano d’oro, alternate con due di segale d’argento, accompagnate in capo da una croce latina, pure d’oro ed in punta una foglia di gelso d’argento. Ornamenti esteriori da Comune”.

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    9 Luglio 1970