Torcello


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Venezia
Informazioni

L’isola di Torcello si trova poco a nord di quella di Burano, attualmente conta una decina di residenti ma i monumenti che conserva testimoniano come sia stata uno dei più antichi e prosperi insediamenti della laguna veneta.

 

Il toponimo, attestato dall’840, potrebbe essere messo in relazione al latino Dorceum, cioè isolotto paludoso emerso, oppure a Torculum (torchio) o al vernacolare Tursa (fascio di fieno), o anche a Turricellum (piccola torre). Quest’ultima ipotesi è quella dalla qual deriva lo stemma proprio della comunità: una torre.

 

Come per la vicina Burano la leggenda vuole che abbia preso il nome da una delle antiche porte della città di Altinum, i cui abitanti si rifugiarono nelle isole per sfuggire alle orde barbariche.

 

Di fatto l’isola era abitata fina da tempi remoti e si sviluppò con le bonifiche del VII secolo, che consentirono di dare impulso alla coltivazione di frutteti, vigneti e alcune industrie (tra le quali quella vetraria).

 

Dopo l’abbandono di Altino, l’isola divenne sede del governatore (Magister Militium) e del vescovo di quella città, la magnifica cattedrale dell’Assunta romanico-bizantina venne edificata ne 639 dal governatore Maurizio, che estendeva il suo dominio sulla regione della Venetia e dell’Histria, con il permesso dell’Esarca di Ravenna, Isacco, e il benestare dell’imperatore, Eraclio. I vescovi continueranno a definirsi “Episcopum Altinate” fino all’XI secolo.

 

Il territorio comprendeva le isole di Mazzorbo, Burano, Ammiana e Costanziaca ed era il principale centro commerciale del ducato longobardo di Venezia.

 

La città aveva una propria nobiltà ed era retta da due consigli, uno maggiore ed uno minore, affiancanti prima il gastaldoducale e poi il podestà.

 

A partire dal XV secolo la decimazione della popolazione a causa delle pestilenze, il progressivo impaludamento per mancanza di manutenzione e la “concorrenza” della vicina Venezia, causarono il progressivo declino dell’isola. A seguito dell’inarrestabile declino, gli edifici andarono in rovina, o furono smantellati per fornire laterizi e materiale da costruzione per lo sviluppo edilizio di Venezia, al punto che nel 1429 il doge Francesco Foscari fu costretto ad ordinare al podestà di Torcello di far cessare la continua razzia di marmi e materiale lapideo da parte degli abitanti di Venezia e Murano.

 

La sede della diocesi venne trasferita a Murano, fino alla soppressione del 1° maggio 1818 (e unione del patriarcato di Venezia, con la denominazione di Forania di Torcello).

 

Nota di Bruno Fracasso, Massimo Ghirardi e Marco Molin (Centro Studi Torcellani)

 

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

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Disegnato da: Massimo Ghirardi

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