Mestre


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Mestre

Venezia
Informazioni

Il toponimo Mestre, secondo Dante Olivieri, deriva dal personale romano Mestrius, documentato specialmente nell’Italia settentrionale e da confrontare con la vicina Mestrino in provincia di Padova.

 

Ma la località vanta un’origine leggendaria, dato che nell’Iliade di Virgilio, è citato tale Mesthle, figlio di Talemene re dei Meoni, e fantasiosi “eruditi” del passato hanno ipotizzato che costui sia stato compagno di Antenore, che fuggito da Troia distrutta, dopo un lungo peregrinare per mare trovò rifugio nella regione che lui stesso chiamò Veneto e dove fondò la città di Padova. Al suo seguito ci sarebbe stato anche Mesthle che invece si stabilì con altri compagni in un bosco presso la Laguna, la cosiddetta Selva Fetontea, e dove avrebbe fondato una città che, dal suo nome, si chiamò Mestre.

 

Nel periodo romano è possibile fosse presidiata da un castrum, un piccolo centro fortificato embrione di quello che nel Medioevo sarà il Castelvecchio, a controllo delle vie che passavano per questa zona.

 

Il più antico documento conservato riportante il nome di Mester, è l’atto di donazione con il quale nell’anno 994 il futuro imperatore Ottone III, gratifica il cavaliere Rambaldo appartenente alla famiglia dei Conti di Collalto, del Castello di Susegana (TV), di una foresta presso il Montello, alcune proprietà nella città di Treviso e 24 “mansi” (grandi estensioni di terreno coltivabile) tra cui uno posto “inter Mester et Paureliano et Brentulo” ovvero tra Mestre, e l’attuale Gazzera (Parlan e Brendole).

 

Il documento rimane nelle mani dei Collalto sino al 1917 quando il castello, durante la Prima Guerra Mondiale, viene distrutto. Tra le rovine, si trovava probabilmente acquartierato un reparto di soldati boemi, sudditi di Vienna, che dopo la sconfitta si trovarono a dover rientrare, per lo più a piedi ai loro luoghi di origine. Uno di loro ebbe la bella pensata di rinforzare i suoi malandati scarponi con quella strana pergamena ritrovata tra le macerie. Il documento, giunto quindi così miseramente in Repubblica Ceca, viene dapprima depositato, assieme ad altri oggetti trafugati, presso il locale archivio comunale, senza che nessuno si rendesse conto dello straordinario valore storico del documento. Solo successivamente il responsabile dell’archivio di Rokycany, situata nei pressi di Pilsen, cui il documento pervenne, ne comprese l’importanza storica e ne diede risalto; oggi il diploma di Ottone III risulta il più antico documento su pergamena nella Repubblica Ceca. Una copia della pergamena è stata consegnata alla municipalità di Mestre-Carpenedo per l’apposizione della stessa all’interno del Municipio di Via Palazzo, altresì conosciuto come Ca’ Collalto” (da Wikipedia).

 

 

La Podesteria di Mestre (Communitas Mestrensis) è una delle quattro nelle quali il doge di Venezia Francesco Dandolo ripartì nel 1339 la terraferma di Treviso. Situazione che si mantenne fino alla caduta della Repubblica di Venezia nel 1797.

 

Il Comune di Mestre nacque formalmente con occupazione francese d’Italia: il 15 maggio 1806 prima nel Dipartimento del Tagliamento, attuale Provincia di Treviso, poi in quello dell’Adriatico, Provincia di Venezia dal 1808 e dal 1810 assorbendo il territorio degli ex comuni di Favero, Carpenedo e Trevignan.

 

Dopo l’Unità, il 23 dicembre 1866, si tennero le elezioni nelle quali Domenico dall’Acqua venne eletto primo sindaco.

 

Re Umberto I di Savoia, re d’Italia, premiò i mestrini per il coraggio dimostrato durante il Risorgimento con la presa del forte di Marghera del 1848 concedendo la medaglia d’oro che venne appesa al gonfalone civico.

 

Quest’ultimo presentava lo stemma concesso nel 1837 dall’imperatore Ferdinando I, che aveva uno scudo “d’azzurro, alla croce piana d’argento, accostata dal leone d’oro di San Marco nel cantone destro del capo, dalla lettera capitale M d’oro nel cantone destro della punta e dalla lettera capitale F d’oro nel cantone sinistro della punta”.

 

La croce d’argento risale alla antica dominazione trevigiana, ed in origine era in campo rosso (come lo stemma di Treviso), nel 1513, vennero aggiunte le lettere M e F: acrostico di MESTRE FIDELISSIMA a ricordo dell’eroica resistenza del castello di Mestre contro le armate imperiali nella guerra della Lega di Cambrai; con il passaggio a Venezia venne mutato il colore del campo e aggiunto il leone della Serenissima.

 

Vittorio Emanuele III concesse il titolo di città il 23 agosto 1923. Ma l’8 agosto 1926 il Comune di Mestre venne soppresso e unito a quello di Venezia e, attualmente, rappresenta un caso pressoché unico in Italia: Mestre è formalmente una frazione del Comune di Venezia, ma gode del titolo di città, del proprio gonfalone e di un Consiglio amministrativo il cui presidente porta la qualifica di Prosindaco.

 

Annosa è ormai la questione della riproposta separazione di Mestre dal Comune di Venezia. L’ultimo referendum popolare in tal senso è stato proposto il 16 novembre 2003, ma si è presentato a votare solo il 39,28% degli aventi diritto: che comunque, in maggioranza, si è espresso contro.

 

Ma il territorio dell’attuale Municipalità di Mestre-Carpenedo del Comune di Venezia, istituita nel 2005, comprende diversi territori che, fino al XX secolo, erano indipendenti: Carpenedo, Bissuola, Terraglio, San Lorenzo…

 

Dal 1917, approfittando della nuova legge sui porti, la frazione mestrina di Bottenigo muta la denominazione in Marghera(dal nome del forte esistente) e viene integrato al comune di Venezia e affidato alla Società Porto Industriale di Venezia, la quale avviò le opere che portarono alla creazione del primo nucleo di Porto Marghera, inizialmente detto Porto di Mestre.

 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


D’azzurro, alla croce piana d’argento, accostata dal leone d’oro di San Marco nel cantone destro del capo, dalla lettera capitale M d’oro nel cantone destro della punta e dalla lettera capitale F d’oro nel cantone sinistro della punta”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
leone di San Marco, lettera
Pezze onorevoli dello scudo:
croce
Attributi araldici:
accostato, cantone destro del capo, cantone sinistro della punta, capitale, piano

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di bianco ai due pali di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: palato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    23 Agosto 1923

    Raro caso di concessione del titolo di città ad una frazione.


    Regio Decreto (RD)
    concessione
    6 Maggio 1923

    Lettere Patenti 27 agosto 1923


    concessione
    1 Gennaio 1837

    Decreto dell’imperatore Ferdinando I