Bornato
Storia e informazioni sullo stemma
Comune autonomo fino al 1927, il cui toponimo deriverebbe dal personale gentilizio romano Borronus oppure da Borna.
Il centro antico si stendeva nella piana e fu sede di pieve la cui giurisdizione comprendeva territori più ampi di quelli del pagus romano, estendendosi anche su Travagliato.
Le esondazioni del fiume spinsero la popolazione a spostarsi sulla collina, intorno ad un castrum dell’XI secolo, controllato dalla famiglia dei Bornati, i cui membri discendevano da tale Mozzi, originario di Bergamo, che fu capitano del territorio della pieve nel X secolo. In epoca comunale, il castello divenne proprietà privata dei Bornati che lo riedificarono tra il 1266 e il 1270.
Antonio Martinengo nel 1438 prese possesso del castello, organizzando la resistenza contro le truppe viscontee comandate dal Piccinino che assediavano la fortezza. Il Gattamelata venne in suo soccorso tentando di cogliere alle spalle le truppe assedianti, ma fu sconfitto.
Stemma della famiglia Martinengo
Durante l’epoca veneta, il comune fu mantenuto all’interno della quadra di Rovato. Nel 1493, risulta che ad esso era accorpata la frazione di Monterotondo, poi tornata ad essere in seguito municipalità autonoma.
Nel 1562, il nobile Lattanzio Bornati cedette il castello e tutti i fondi presenti in paese alla famiglia Gandini che ristrutturò la fortezza conferendole la forma attuale. Nel 1796, la proprietà passò ai Garbelli per matrimonio della ultima discendente dei Gandini, Giulia.
Stemma della famiglia Bornati
Entrato a far parte della Repubblica Bresciana (1797), con il Decreto 1º maggio dello stesso anno fu inserito nel Cantone dell’Alto Oglio. Con la confluenza dell’effimera esperienza repubblicana locale nella Repubblica Cisalpina entrò a far parte del Dipartimento del Mella e nella riorganizzazione di questo sulla base del Decreto 21 vendemmiale anno VII fu inserito nel Distretto del Sebino.
Durante la seconda repubblica cisalpina fu inserito invece nel Distretto II di Chiari (1801), mentre a partire dal 1805 entrò nel Cantone III di Adro a sua volta facente parte del Distretto II di Chiari. Il decreto 8 giugno 1805, inoltre, conferiva a Bornato lo status di comune di terza classe. Tuttavia, cinque anni dopo, fu aggregato a Cazzago, assieme al comune di Calino con Torbiato, a causa del basso numero di abitanti, non sufficiente ad avere una municipalità autonoma.
Con il congresso di Vienna, la Lombardia, e quindi Bornato, entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto alle dipendenze dell’Impero austriaco. Il paese tornò ad essere autonomo e fu inserito nel Distretto IX di Adro della Provincia di Brescia (1816). Con la riforma del 1853 fu spostato nel distretto XIII di Iseo.
La Pace di Zurigo (1859) assegnò la Lombardia al Regno di Sardegna, poi Regno d’Italia (1861). Bornato rimase comune autonomo e fu incluso nel Mandamento II di Adro appartenente al Circondario II di Chiari della Provincia di Brescia. Dal 1865 fu amministrato da un sindaco, mentre a partire dal 1926, come nel resto d’Italia, il governo municipale fu retto da un Podestà.
Nel 1927 a seguito del Regio Decreto 18 ottobre 1927, n. 2018, la municipalità fu soppressa e il territorio fu aggregato al vicino comune di Cazzago San Martino assieme alle frazioni Barco e Costa.
Note di Massimo Ghirardi
LEGENDA