Barbiano


Zona Municipale

Barbiano

Cotignola
Informazioni

L’antico centro di Barbiano, attualmente frazione del Comune di Cotignola trae il nome dall’antica pieve di Santo Stefano “in Barbiano” (esistente nel 993), a sua volta, secondo alcuni, derivato da Balbiano, ossia appartenente alla “gens Balbia”, alla quale era attribuito il nucleo di coloni che abitò la zona nel periodo tardo imperiale.

Nel Medioevo fu uno dei centri (tra i quali anche Lugo) soggetti ai conti di Cunio (località vicina oggi scomparsa) che trasformarono il piccolo borgo in un castello fortificato nel quale nacque Alberico detto appunto “da Barbiano”.

Nel 1333 il signore di Ravenna, Ostasio I da Polenta, si impossessò di Lugo, che venne riconquistata da Manfredo da Barbiano, alleato dell’arcivescovo di Ravenna, nel 1338. Fu costretto però a cederlo a Taddeo Pepoli, signore di Bologna, e successivamente ai Visconti nel 1352. Questi ultimi si impossessarono anche dei Cunio, dopo la morte del capitano di ventura Alberico da Barbiano, il cui castello il 16 maggio 1409 venne distrutto da Ludovico, figlio di Alberico, alleato del cardinale Baldassarre Cossa (che divenne poi antipapa col nome di Giovanni XXIII) che ottenne il titolo di conte di Lugo, Massalombarda e Conselice.

Nel 1430 i Visconti offrirono ai Da Barbiano la contea di Belgiojoso, presso Pavia, dove nel 1436 si trasferirono definitivamente assumendo in seguito il titolo di “Principi Da Barbiano di Belgiojoso del Sacro Romano Impero”.

Per tutto il XV secolo la zona fu sotto il controllo degli Sforza, per passare poi agli Estensi fino al 1598, allorché Barbiano passò sotto il dominio dello Stato della Chiesa, al quale appartenne fino all’unità d’Italia.

Attualmente Barbiano è una della poche frazioni (unitamente alla vicina Budrio), non già sedi comunali, che possiede uno stemma: seppur non ufficializzato esso è riportato in diverse sedi, e dipinto sulla facciata della casa comunale, sede dei servizi pubblici del paese. Esso è formato, essenzialmente, dallo stemma proprio dei Da Barbiano (scaccato d’argento e di rosso, al capo d’argento alla croce di rosso accantonata dalle lettere LI-IT-AB-EXT)  unito a quello degli Sforza-Attendolo (D’azzurro, al leone d’oro, tenente un ramo di cotogno fruttifero di uno).

 

Lo stemma originario dei Da Barbiano è lo scaccato d’argento e d’oro, al quale venne aggiunto il capo crociato da Alberico da Barbiano, il celebre condottiero che fondò la “Compagnia di San Giorgio”, una compagnia di soldati di ventura composto interamente da italiani, in un periodo nel quale in Italia combattevano soprattutto soldati stranieri. Papa Urbano VI e Caterina da Siena lo chiamarono a difendere Roma contro le milizie bretoni; nella battaglia di Marino Alberico sconfisse il nemico ottenendo in cambio il titolo onorifico di “Cavaliere di Cristo” e la carica di Senatore. A quel frangente risale anche la concessione del vessillo della Chiesa (e di San Giorgio) e l’acronimo LI-IT-AB-EXT, che sta per “Liberata Italia ab Exteris” (Italia Liberata degli Stranieri) che venne adottato come parte dello stemma del casato.

 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Partito: nel primo, scaccato d’argento e di rosso, al capo d’argento alla croce di rosso accantonata dalle lettere LI-IT-AB-EXT; nel secondo, d’azzurro, al leone d’oro, tenente un ramo di cotogno fruttifero di uno”.

Colori dello scudo:
argento, azzurro, rosso
Partizioni:
capo, partito, scaccato
Oggetti dello stemma:
cotogna, leone, lettera, ramo, ramo di cotogno
Pezze onorevoli dello scudo:
croce

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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  • istituzione nuovo comune