Arli


Zona Municipale

Arli

Acquasanta Terme
Informazioni

Arli è sorto nei pressi della strada consolare Salaria, ed era il primo grande centro del territorio di Acquasanta Terme che si incontrava partendo da Ascoli.

Nei pressi esisteva già nel X secolo la chiesa di San Quirico, uno dei primi insediamenti dell’abbazia di Farfa (Sabina) nell’area, riconfermato ai monaci dagli imperatori germanici anche all’inizio del secolo successivo. Sul monte sopra il paese esisteva il castello di Gottare, il capoluogo dell’area dove andò a sorgere Arli che, passato dai farfensi al comprensorio dei castelli ascolani, era a capo di un proprio sindacato che gravitava intorno a quello di Luco e Acquasanta. Agli inizi del XVI secolo, Arli ne faceva ancora parte, ma verso la metà dello stesso secolo il territorio sarà annesso al limitrofo sindacato di Acquasanta e, nel 1518, subirà le razzie dei soldati ascolani a causa delle tasse non pagate al capoluogo.

Sul finire del secolo la grande carestia che imperversava nell’acquasantano, oltre a fomentare il brigantaggio, fece sì che un tale Giovanni Piersanti si arricchisse prestando soldi ai bisognosi e incamerando un grande patrimonio terriero dai debitori impossibilitati a pagare.

Nel 1592, Giovanni Francesco Aldobrandini, capitano pontificio, arriva in queste terre con il suo seguito di famigerati soldati corsi che insediano un presidio vicino al ponte.

Nel 1808, l’occupazione francese genera focolai di rivolta in tutto l’acquasantano e anche questa frazione fornirà uomini agli insorti, di conseguenza i napoleonici inviarono il generale Julien che si dirige verso Acquasanta investendo Arli, ma, malgrado questo, il borgo continuerà a proteggere i briganti: era di Arli il bandito Piero Piersanti e si sa che il parroco, don Luigi Bellini, testimoniò il falso per salvare la vita a due paesani e che il segretario della Guardia Nazionale faceva la spia per i ribelli e venne arrestato.

Nel 1811, si registra la presenza di otto agenti segreti del Regno di Napoli che si infiltrarono tra le bande ribelli del paese e portarono all’arresto di alcuni briganti. Sempre sotto l’occupazione francese il passo di Arli sarà militarizzato.

Tornata la stabilità a seguito della restaurazione pontificia, nel 1834 farà parte del comune di Santa Maria del Tronto.

Nell’inverno del 1860 riesplose la ribellione, questa volta contro i piemontesi e l’Unità d’Italia. Arli si dimostrerà come sempre protettrice dei briganti fino alla repressione del Generale Pinelli. Passata la parentesi del brigantaggio sarà uno dei paesi più zelanti a fornire volontari per la Guardia Nazionale. Per la forte rivalità con Acquasanta, il reparto della Guardia Nazionale di Arli compì diversi soprusi nei confronti di quello del capoluogo, venne così posto a riposo e sostituito da un reparto di Pistoia.

Finite le guerre postunitarie, nel 1867 diventa parte del nuovo comune di Acquasanta, risultato della fusione dei sindacati della montagna, finisce così il breve operato del municipio di Santa Maria a Tronto.

 

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

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