Città di Poggio Mirteto – (RI)

Informazioni

  • Codice Catastale: G763
  • Codice Istat: 57053
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 6157
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 26.45
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Poggio Mirteto compare in un documento, per la prima volta come Podium Myrtetum, ma la zona era già stata considerata molto importante nel periodo romano.

La città deve il suo nome al fatto di sorgere su di un poggio, sulla sommità di una collina dalla quale dominava la vallata. A questo si aggiunga che i fianchi erano ricoperti di arbusti di mirto, un sempreverde che le conferiva un aspetto particolare soprattutto in primavera con la sua fioritura bianca.

La città, inoltre, rappresentò per lungo tempo il punto di snodo tra la civiltà italica (stanziata nella Sabina) e quella romana. Da questo nascono importanti leggende, quali quella del ratto delle sabine che vuole mettere in evidenza l’interdipendenza tra i due popoli fatta sì di scontri, ma anche di incontri.

L’importanza viene testimoniata dalla presenza di numerose villae risalenti al periodo romano.

Il paese nasce dalla necessità di unire gli abitanti di alcuni castelli vicini per ragioni difensive. Diventa, quindi, possedimento dell’Abbazia di Farfa. Nel Cinquecento cade nelle mani dei Farnese e, in seguito, di altre famiglie, finché non fu incorporato nello Stato Pontificio.

Nell’Ottocento si afferma come principale centro economico e culturale della zona.

Il primo titolo di città lo ha da Gregorio XVI nel 1837.

Il 24 febbraio 1861, nell’ambito del processo per l’unificazione nazionale, scoppia una rivolta popolare a causa dalla decapitazione di un suddito papale. Una delegazione di cittadini si reca a Rieti, dove il 27 febbraio 1861 il marchese Gioacchino Napoleone Pepoli, Commissario Generale dell’Umbria, decreta l’annessione di Poggio Mirteto al nascituro Regno d’Italia.

La sua Banda musicale partecipa, al seguito di Giuseppe Garibaldi, alla sfortunata Campagna dell’Agro Romano per la liberazione di Roma del 1867. Nel suo territorio fu anche ospitato lo stesso eroe dei due mondi e la moglie, Anita Garibaldi, già gravemente malata.

Il 28 Febbraio 2018 con decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato concesso ufficialmente il titolo di città.

Nota di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Giovanni Giovinazzo

Reperito da: Luigi De Negri

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“D’argento alla torre di rosso, merlata di cinque alla guelfa, posta sul monte all’italiana (1,2) posto in punta essa torre circondata dal serto di verde nascente dal monte centrale”.

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini



Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di rosso..”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune