Reggio nell’Emilia
Provincia
Reggio nell’Emilia

- numero comuni: 45
- numero abitanti: 530343
- densità provincia: 231.30
Il principale centro storico del territorio dell’attuale Provincia fu LUCERIA, centro delle popolazioni Liguri, sorto all’intersezione di importanti vie commerciali. Con la costruzione della Via Emilia da parte dei Romani, promossa dal console Marco Emilio Lepido, si favorì l’insediamento di importanti Colonie, come quella di REGIUM LEPIDI lungo quella che divenne l’asse di comunicazione più importante della regione, da questa dipartiva un’altra importante via di comunicazione con la città di BRIXELLUM (Brescello) presso la sponda del Padus (Po).
In una sua celebre lettera, l’arcivescovo di Milano sant’Ambrogio, scritta durante il suo viaggio in Emilia, definì Reggio “cadavere di città” per indicarne la grave decadenza e abbandono, avvenuta a seguito delle invasioni barbariche.
In seguito ascese l’astro della dinastia dei Marchesi di Toscana, meglio noti come Canossa, che governavano un territorio immenso che andava dal Veronese alla Tuscia, e che presero nome dal Castello di Canossa dove la contessa Matilde, ospitò per il celebre convegno l’imperatore Enrico IV e papa Gregorio VII, durante la fase più acuta della cosiddetta “Guerra delle Investiture”.
Con la scomparsa di Matilde di Canossa i suoi possedimenti vennero conquistati da altri, la maggior parte del territorio reggiano proprio dal Comune di Reggio (ma anche Mantova, Modena, Parma e Cremona si presero i loro territori). Buona parte della Val d’Enza fu sotto il controllo di Parma, Cremona invece si assicurò Guastalla e Luzzara.
Dal XIII secolo il territorio reggiano fu sotto il dominio degli Estensi di Ferrara, che verranno creati Duchi di Ferrara, Modena e Reggio (di Lombardia).
Nel XIX secolo, con la dominazione francese, venne istituito il Dipartimento del Crostolo, pressoché coincidente con l’attuale Provincia.
Con il ritorno degli Estensi il Ducato di Modena comprendeva il Modenese, il Reggiano, il Frignano, alcuni territori della Garfagnana, della Lunigiana, nonché Massa e Carrara.
Solo l’8 gennaio 1848 i Comuni della Val d’Enza (Succiso, Vedriano, Gombio, Ciano, Gattatico, Poviglio e S. Giorgio), e l’ex Ducato di Guastalla, (tutti già del Ducato di Parma) furono uniti a Reggio. Secondo una Convenzione stipulata già nel 1844 tra i Duchi di Parma e di Modena (entrata in vigore però solo alla morte della Duchessa regnante pro tempore su Parma, Piacenza e Guastalla: Maria Luigia d’Asburgo-Lorena) che stabiliva il corso dell’Enza come confine tra i due Stati.
Nel periodo dell’annessione al Regno d’Italia nel 1860 la provincia di Reggio Emilia contava 46 comuni (oggi sono 45, nel 1870 venne soppresso il comune di Gazzano e aggregato a quello di Villa Minozzo). Mentre Pieve San Vincenzo, mutò sede e denominazione in Ramiseto.
Lo stemma della Provincia di Reggio Emilia è stato concesso con Regio Decreto di Vittorio Emanuele III del 28 marzo 1928, dove si blasona: “Inquartato: al 1° troncato d’azzurro e di rosso al leone d’oro attraversante; al 2° d’azzurro al sole d’oro circondato da una correggia con fibbia dello stesso; al 3° d’azzurro alla scalinata d’oro montante in banda, all’aquila al naturale, sorante, rivoltata, ad ali spiegate, posta nel punto del capo; al 4° troncato d’azzurro e d’oro, nel primo a tre stelle d’oro (6), nel secondo al cervo in corsa, al naturale, con fascia di rosso carica di tre gigli d’argento posta sulla partizione. Sul tutto uno scudo d’argento alla croce di rosso, accantonata dalle lettere S.P.Q.R. di nero”.
Le armi provinciali mostrano, riunite, quelle dei cinque centri più importanti della Circoscrizione Amministrativa: Guastalla, Correggio, Scandiano, Castelnovo ne’Monti e (“sul tutto”) Reggio nell’Emilia.
Nota di Massimo Ghirardi
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
AA.VV. STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.
Balletti (Andrea). STORIA DI REGGIO NELL’EMILIA. Bonsignori, Roma 1925.
Romolotti (Giuseppe) a cura di. STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972.
STEMMA RIDISEGNATO

STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Inquartato: al 1° troncato d’azzurro e di rosso al leone d’oro attraversante (Guastalla); al 2° d’azzurro al sole d’oro circondato da una correggia con fibbia dello stesso (Correggio); al 3° d’azzurro alla scalinata d’oro montante in banda, all’aquila al naturale, sorante, involtata ad ali spiegate, posta nel punto dl capo (Scandiano); al 4° troncato d’azzurro e d’oro, nel 1° e tre stelle d’oro a sei punte, nel 2° al cervo in corso, al naturale, con la fascia di rosso carica di tre gigli d’argento posta sulla partizione (Castelnuovo ne’ Monti). Sul tutto uno scudo d’argento alla croce di rosso, accantonata dalle lettere SPQR di nero (Reggio nell’Emilia). 28 marzo 1938
ALTRE IMMAGINI
Stemma digitalizzato nella versione di Carletto Genovese

GONFALONE RIDISEGNATO

GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di colore azzurro riccamente ornato di ricami d’oro caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in oro: Provincia di Reggio nell’Emilia. Le parti di metallo ed i nastri saranno dorati. L’asta verticale sara’ ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sara’ rappresentato lo
stemma della Provincia e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’oro”.
Gonfalone ridisegnato da Pasquale Fiumanò
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune