Cosenza


Provincia

Cosenza

Informazioni
  • numero comuni: 155
  • numero abitanti: 734656
  • densità provincia: 110.48
Storia della Provincia e dello Stemma
La provincia di Cosenza confina con le province calabresi di Crotone e di Catanzaro e le province lucane di Potenza e di Matera. Inoltre è bagnata dal Mar Tirreno e dal Mar Ionio.

La Provincia di Cosenza e’ la piu’ vasta della Calabria e comprende l’intera porzione settentrionale della Regione.
Il territorio e’ in gran parte (54,2%) montuoso e per il 40,4% collinare; il restante 5,4% di zona pianeggiante e’ rappresentato in larga misura dalla Piana di Sibari che si affaccia sulla costa orientale ed e’ delimitata dai tre gruppi montuosi in cui e’ ripartita l’orografia del cosentino, vale a dire il massiccio del Pollino (a cavallo tra la Calabria e la Lucania), la Catena Costiera (a ovest) e l’altopiano della Sila, nel cuore della Provincia.

L’Appennino Calabro e’ separato dall’Appennino Lucano dal Passo dello Scalone (m. 740), su cui passa la Strada Statale di Castrovillari. Le due sezioni appenniniche si distinguono marcatamente per la netta differenziazione sia sotto il profilo geologico, sia sotto il profilo morfologico. Infatti, mentre l’Appennino Lucano rappresentato dal massiccio del Pollino e’ di natura prevalentemente calcarea e assume forme aspre e dirupate, l’Appennino Calabro e’ caratterizzato dalla presenza di dorsali tondeggianti (come la sommita’ del Monte Cocuzzo sulla Catena Costiera) e di estesi altipiani, a cagione della struttura geologica con diffuse formazioni intrusive e metamorfiche che contribuiscono a modellare il paesaggio.
Il massiccio del Pollino con i suoi 2271 metri rappresenta la massima elevazione della Provincia di Cosenza; esso costituisce l’ultimo gruppo calcareo della catena appenninica meridionale e si erge come un possente baluardo della lunghezza di una trentina di chilometri in direzione ovest-est che scende ripido e scosceso con fianchi erti.
La Catena Costiera (detta anche Catena Paolana) si estende per una settantina di chilometri in prossimita’ della costa occidentale del Cosentino, precisamente dal Passo dello Scalone al basso corso del fiume Savuto che qui segna il confine naturale con la Provincia di Catanzaro. La Catena, che si allunga tra la costa tirrenica e la valle attraversata dal fiume Crati, raggiunge la sua massima elevazione nei 1541 metri del Monte Cocuzzo, che con la sua caratteristica cima arrotondata si distingue facilmente anche da grande distanza.

L’altopiano della Sila e’ suddiviso in tre grandi sezioni denominate rispettivamente Sila Grande, Sila Piccola e Sila Greca; tranne una piccola porzione in territorio catanzarese, esso fa quasi integralmente parte della Provincia di Cosenza. Esso e’ compreso in un vasto territorio ricoperta da fitti boschi di aghifoglie e latifoglie, alternati a frequenti pascoli montani ed il suo culmine e’ rappresentato dalla cima di Botte Donato con i suoi 1928 metri. All’aspetto pressoche’ uniforme della porzione piu’ elevata dell’altopiano che presenta linee morbide e ondulate, si contrappone quello aspro e scosceso dei versanti attraversati dai corsi d’acqua i quali si aprono i varchi entro gole profonde e tormentate.

La Piana di Sibari si estende a nord est della Sila Greca; essa costituisce la naturale prosecuzione morfologica del Vallo del Crati.

Per quanto riguarda le coste, in prevalenza sono basse e ciottolose; si presentano unite e orlate da una cimosa pianeggiante formatasi per effetto dei detriti sedimentari trasportati da quelle formazioni a carattere torrentizio dette “fiumare” che scorrono talvolta impetuosamente nei periodi di piena. Tratti di costa alta compaiono raramente, in particolare in quelle zone laddove i maggiori contrafforti arrivano fino al mare assumendo l’aspetto di brevi e larghi promontori di natura rocciosa.

Clima

Dato il suo sviluppo costiero e la presenza di rilievi elevati con la loro particolare disposizione rispetto alle principali correnti atmosferiche che attraversano la Calabria, la Provincia di Cosenza si caratterizza per la presenza di molteplici aree climatiche con sensibili differenze. Cio’ in particolare e’ avvertibile nel passaggio dalla Piana di Sibari e dalle zone costiere ai rilievi del Pollino, della Sila e della Catena Costiera. Cosi’, mentre nelle zone pianeggianti (non molto estese) prevale un clima tipicamente mediterraneo, con moderate escursioni termiche giornaliere ed annue (soprattutto grazie all’influenza mitigatrice delle correnti marine), prolungati periodi siccitosi nella stagione estiva e precipitazioni scarse concentrate durante l’autunno/inverno, in quelle montagnose le escursioni termiche (tanto giornaliere quanto annue) sono molto piu’ accentuate, con temperature fredde proprie dei rilievi alpini, precipitazioni molto superiori e prolungati inverni nevosi. In particolare, per quanto concerne i valori pluviometrici, essi superano i 1500 millimetri annui nei rilievi piu’ elevati del Pollino occidentale, della Sila e della Catena Costiera, mentre si fanno gradualmente piu’ bassi con l’abbassarsi dei rilievi; a parita’ di altitudine, il versante tirrenico presenta una maggiore quantita’ di precipitazioni rispetto a quello ionico, per via della sua esposizione ai venti atlantici. Le fasce costiere tirreniche registrano infatti una media di 1000 millimetri annui (salvo alcuni limitate aree dove si scende al di sotto dei 900 millimetri/anno), mentre nelle costiere ioniche (e soprattutto in prossimita’ della Piana di Sibari) la quantita’ media annua non supera gli 800 millimetri, quantita’ che cala ulteriormente a 600 millimetri in talune zone pianeggianti e particolarmente nell’area del delta del fiume Crati.

Riguardo l’idrografia, condizioni quali l’accentuata piovosita’, il prolungato periodo di innevamento, la diffusione del manto boscoso e (nel caso del Pollino) la struttura calcarea del gruppo montuoso sono assai favorevoli a conferire ai fiumi della Provincia di Cosenza una certa costanza di regime. Tali condizioni, tuttavia, sono in parte mitigate da altri fattori molto meno favorevoli come la prolungata siccita’ in taluni periodi estivi e la posizione dei rilievi molto a ridosso delle fasce costiere. Di conseguenza, buona parte dei corsi d’acqua nel territorio cosentino presenta regime torrentizio con un andamento che attraversa i versanti dei rilievi montuosi, allargandosi in pianura con la formazione di letti ghiaiosi pressoche’ asciutti durante l’estate. Il principale fiume, sia per la lunghezza (81 chilometri) che per l’ampiezza del bacino (2240 chilometri quadrati), e’ il Crati, al quali fanno seguito altri corsi minori come il Lao, il Mucone e il Trionto.

Infine, per cio’ che concerne i bacini lacustri, i maggiori si trovano tutti nel territorio della Sila e sono rappresentati dai laghi artificiali di Cecita, Arvo e Ampollino, quest’ultimo compreso fra i territori comunali di Aprigliano e San Giovanni in Fiore e facente da confine naturale con la Provincia di Catanzaro.

I principali centri abitati

La disposizione dei principali centri abitati della Provincia di Cosenza e’ condizionata sia dalla distribuzione della popolazione nel territorio, sia dall’andamento delle piu’ importanti vie di comunicazione. Dopo Cosenza (106.801 abitanti), che per via della sua rilevante importanza sotto il profilo amministrativo culturale ed economico e’ il piu’ popoloso, attivo e dinamico centro abitato dell’intera Provincia, nell’area del Vallo del Crati i maggiori centri sono Rende (34.421), Montalto Uffugo (17.382), Bisignano (10.900) e Luzzi (10.455). In territorio silano figurano Acri (22.100), San Giovanni in Fiore (18.566) e Spezzano della Sila (4851). Nell’area nord orientale della Provincia troviamo Rossano (35.835), Corigliano Calabro (34.750) e Cariati (8500). Nei pressi della Piana di Sibari vi sono Cassano allo Ionio (17.300), Trebisacce (9023) e Spezzano Albanese (7036). A sud del Pollino e’ posto Castrovillari (22.600), mentre sul versante tirrenico della Catena Costiera sono compresi Paola (17.195), Amantea (13.500), Cetraro (10.200) e Belvedere Marittimo (9200).

L’economia

Fino a circa mezzo secolo fa, uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo dell’economia cosentina era dato dalla inadeguatezza delle vie di comunicazione che, per via della morfologia del territorio, non assicuravano agevoli collegamenti (con l’eccezione dell’area compresa in direzione nord-sud, particolarmente lungo le fasce costiere tirrenica e ionica e attraverso il Vallo del Crati), in quanto le numerose carrozzabili e le ferrovie secondarie (alcune di queste ultime, peraltro, oggi chiuse o smantellate in quanto ritenute antieconomiche) rivestivano un’importanza esclusivamente locale. A partire dagli anni ’70, tuttavia, la situazione e’ decisamente migliorata, specie con la realizzazione della rete autostradale che attraversa longitudinalmente il territorio della Provincia di Cosenza favorendo la comunicazione con Napoli, Salerno e Reggio Calabria. In questo modo, il territorio cosentino e’ divenuto al giorno d’oggi zona di attraversamento delle principali direttrici del turismo, nazionale ed internazionale, nell’area del Mediterraneo. Di cio’ hanno potuto avvantaggiarsene le economie dei numerosi centri montani della Catena Costiera, nonche’ del Pollino e della Sila (ove sono stati istituiti i rispettivi Parchi Nazionali, che costituiscono una ulteriore importante attrattiva grazie alle loro bellezze naturalistiche), ma anche quelle delle principali localita’ balneari quali Praia a Mare, Scalea, Diamante, Belvedere Marittimo, Cetraro, Fuscaldo, Marina di Guardia Piemontese, Paola (quest’ultima meta anche di pellegrinaggi religiosi), Fiumefreddo Bruzio, Amantea, Trebisacce e molte altre ancora. Vi sono poi centri come Cosenza, Castrovillari, Rossano e Corigliano Calabro che rappresentano citta’ d’arte particolarmente frequentate grazie ai molteplici monumenti di notevole valore storico ed artistico.

Note di Luigi Prato

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’argento alla croce potenziata di nero”.

Colori dello scudo:
argento
Oggetti dello stemma:
croce potenziata

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di bianco bordato di rosso…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: bordato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    7 Marzo 1938