Torino

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Gonfalone storico della Città di Torino

La Città di Torino decise di dotarsi di un gonfalone, ad imitazione di altre città italiane, nel 1911; prima di questa data la Città, durante le manifestazioni pubbliche, veniva simbolicamente rappresentata dalla mazza civica d´argento di origine cinquecentesca.

 

Il nuovo simbolo civico fu adottato con delibera della Giunta Municipale del 31 agosto 1911, “sia per le istanze pervenute da diversi Enti, tra i quali la R. Marina e il Touring Club italiano, sia per l´opportunità che durante il periodo delle feste pel cinquantenario della proclamazione del Regno d´Italia il Municipio disponesse di tale stendardo”.1

La Regia Marina usò un facsimile del gonfalone per gli addobbi in occasione del varo della corazzata “Conte di Cavour”, mentre la richiesta del Touring Club verteva sulla partecipazione alla carovana automobilistica organizzata in collaborazione con il Comune di Roma “per portare nella Città Eterna in uno stesso giorno i gonfaloni della Città d´Italia per raccoglierli prima in Campidoglio e poi farli sventolare, in un palpito concorde, dinanzi al monumento di Vittorio Emanuele II, Padre della Patria”.1

L´incarico di progettarlo venne dato al professor Giulio Casanova, il quale propose un drappo rettangolare di seta azzurra terminante a due bandoni e con il lato inferiore frangiato d´oro; nella parte alta del drappo inserì una “T” color granata, il cui braccio orizzontale, più spesso, raggiungeva i lati, mentre il braccio verticale, era lungo circa la metà del braccio orizzontale, arrivando quasi al centro del drappo; sulla “T” era caricato lo stemma cittadino, timbrato da corona da città e circondato da un serto circolare di verde; in basso, in caratteri lapidari d´oro, la scritta “Avgvsta Tavrinorvm” ricordava le origini della Città, risalenti al III secolo a.C., quando era un piccolo insediamento popolato dalle tribù “taurine”, discendenti dai Galli e dai Celtoliguri. In età romana, sotto Augusto, l´insediamento, divenuto ormai una cittadella militare, fu rifondato e prese appunto il nome di Augusta Taurinorum (27 a. C.); la forma alternativa di “Iulia Augusta Taurinorum” attestata da alcune iscrizioni farebbe invece propendere per una prima fondazione ad opera di Giulio Cesare o di suoi seguaci, ma questa ipotesi è minoritaria.

Le parti decorative dell´asta furono modellate e fuse in bronzo dorato mentre cordoni e nastri sono azzurri e gialli.

 

Anche se già nel 1936 si chiedeva la correzione della corona dello stemma da cittadina a comitale, secondo quanto riportato nel decreto di riconoscimento dello stemma emesso l´11 agosto dello stesso anno, il gonfalone non fu modificato né sostituito, rimanendo anzi in uso fino agli anni ´60.

Attualmente (febbraio 2013) il drappo si trova esposto presso Palazzo Civico.

1 Pastore, op. cit., p. 20

Nota di Giovanni Giovinazzo e di Pasquale Fiumanò

Disegni di Pasquale Fiumanò

Bibliografia

Gino Pastore (agosto 1936), Cenni storici sul Gonfalone della Città di Torino, Torino, Rassegna mensile della città, anno XVI (n. 8), pp. 19-21.