Milano Provincia
Questa pagina speciale è riferita alla Provincia di Milano
La Provincia di Milano � stata
istituita nel 1859 e, come primo emblema, ha avuto lo scudo d’argento con la
croce piana rossa della città di Milano, timbrato dalla corona turrita d’oro del
rango di Provincia del tipo allora vigente.
Nel 1914 venne adottato lo stemma inquartato con i simboli dei principali centri
della Circoscrizione Amministrativa: 1.Abbiategrasso 2.Gallarate, 3.Lodi, 4.
Monza; sul tutto lo scudetto della città capoluogo.
Nel 1927 il Comune di Gallarate passò alla Provincia di Varese e le armi
provinciali vennero modificate sostituendo il quarto con lo stemma di quel
Comune con quello di Legnano. Dopo il 1943 la corona di rango venne modificata
secondo la nuova normativa araldica.
Nel 1992 venne istituita la provincia di Lodi, per cui si è dovuto procedere ad
una nuova modifica dello stemma provinciale che, oggi, risulta blasonato come
segue:
”
D’azzurro, al sole d’oro non figurato, con otto raggi ondeggianti, alternati
da sedici raggi acuti a due a due; esso sole caricato a destra [araldica] dalla
falce di Luna d’argento, con i corni riuniti nel punto in corrispondenza della
base del raggio ondeggiante posto in sbarra a sinistra [araldica]: il tutto
sotto il capo d’argento, caricato dalla croce di rosso [capo di Milano]”
[Statuto della Provincia di Milano].
Lo stemma, non privo grazia grafica, si è semplificato: perdendo il serto di
quercia e d’alloro legato con nastri rossi e d’argento (colori di Milano) ad un
bilico d’oro posto sopra il margine superiore dello scudo.
Il sole raggiante è un simbolo diffuso nell’area storica della provincia
milanese e lo stesso, figurato e caricato della falce di luna [come adottato
dall’Ente provinciale] è proprio delle armi dell’Abbazia di Mirasole, fondata
dal soppresso ordine degli Umiliati nel XII secolo nei pressi di Opera.
Lo stesso toponimo Mirasole deriva dal fatto che la chiesa è orientata verso
sud, contrariamente alla consuetudine che voleva che i luoghi di culto fossero
orientati verso est (in direzione di Gerusalemme e del Sole nascente, simbolo
del Cristo).
Lo stemma abbaziale è ritenuto un simbolo “parlante” perch� rappresenta il disco
solare “figurato” (a guisa di volto umano) che “guarda”, cioè che “mira”
(“ammira”).
Il sole rappresenta, col suo sorgere e tramontare l’inizio e la fine dei lavori
agricoli (ai quali era specialmente dedito l’ordine degli Umiliati) e la luna,
con le sue fasi, è legata alla potatura, alla semina, alle piogge, alle maree,
alle nascite, al ciclo fertile. I raggi ondeggianti simboleggiano il calore,
quelli diritti la luce, insieme alla luna rappresentano il principio attivo e
passivo, la materia e la forma, quindi la conoscenza e traggono il loro
significato dalle Sacre Scritture.
Nell’attuale stemma provinciale rappresentano l’operosità dei lombardi e il loro
territorio un tempo dedito all’agricoltura.
L’ordine degli Umiliati, diffuso soprattutto in Italia settentrionale, fu
fondato nel corso del XII secolo era costituito da religiosi e laici (anche
sposati) che facevano vita comune e si dedicavano alla coltivazione,
all’allevamento e alla lavorazione della lana. Già nel 1184 l’ordine (al cui
interno covavano tendenze eretiche) fu scomunicato dal Concilio di Verona e
riformato da Innocenzo III. In seguito divenne così potente e di costumi
talmente dissoluti da rappresentare una minaccia per il potere arcivescovile: la
notte del 26 ottobre 1569 il frate Umiliate Gerolamo Donato detto ‘Farina’ entrò
nel palazzo dell’arcivescovado e sparò un colpo di archibugio all’arcivescovo
Carlo Borromeo. Il cardinale (poi santificato) riuscì a sopravvivere, e
l’omicida a dileguarsi. In seguito fu catturato e impiccato in piazza Santo
Stefano.
L’ordine, che san Carlo voleva riformare, fu indicato come mandante e papa Pio V
alla fine lo soppresse nel 1571, dando la maggioranza dei suoi beni all’Ospedale
Maggiore di Milano.
La croce del capo di Milano si riferisce alla bandiera issata dai Milanesi
durante l’episodio storico della resistenza all’assedio dell’Imperatore Federico
di Svevia detto ironicamente “il Barbarossa” [per i tedeschi Friederich der
Grosse, Federico “il Grande”] attraverso la celebre “Lega Lombarda” e, per
estensione, simboleggia la resistenza all’invasione straniera e alla prepotenza.
Il fondo blu richiama il vessillo dell’Europa unita, quindi il futuro e il ruolo
della metropoli lombarda in ambito internazionale.
E’ stato approvato con Decreto del Presidente della Repubblica del 22 aprile
1998.
Stemmi e note di Massimo Ghirardi