Università degli Studi di Trieste


Università degli Studi di Trieste


Non meraviglia che le tormentate vicende politiche, che coinvolsero la città nel secolo scorso, abbiano lasciato il segno anche sulla sigillografia della sua università.

Il sigillo attuale dell’Università di Trieste mostra una città turrita: ripresa dal sigillo trecentesco della Città di Trieste. Si ispira al castello sulla rocca di San Servolo, posta sui confini della città, dal cui corpo centrale spuntano due alabarde, arma che provenne dalla Cina nel XIV secolo, simbolo della città stessa..

La bordatura a doppio cordone che conferisce al marchio maggiore stabilità. Il carattere antico che compone la scritta Universitas Studiorum – Tergestum MCMXXIV all’interno della bordatura è stato realizzato col font Brandon Grotesque, ispirato ai font sans-serif degli anni ’20 e ’30, creato da Hannes von Döhren tra il 2009 e il 2010. Spaziatura e crenatura sono state fatte da Igino Marini di iKern.

Questo sigillo è il risultato di un lungo percorso di rimaneggiamento del vecchio simbolo della Scuola Superiore di Commercio Fondazione Revoltella da cui nacque l’università

L’Hermes Sapiens, assiso in atteggiamento pensoso con petaso e calzari alati e sullo sfondo una nave su mare increspato. Il nome e l’appellativo del dio si trovano negli eserghi destro e sinistro, in punta l’acronimo S. S. C. R. e nel giro una corona d’alloro fruttata.

Nel 1924 quando esisteva la sola facoltà di Economia e Commercio fu introdotto il castello di San Servolo. In capo lo stemma dei Savoia e la scritta R. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI ECO-NOMICI E COMMERCIALI. In punta su due linee, in caratteri di corpo più piccolo, FONDAZIONE PASQUALE REVOLTELLA e la sua data di fondazione MDCCCLXXVII.

Nel 1932 fu eliminata la scritta in punta, rievocativa dell’origine dell’Ateneo dalla S. S. C. R. per far posto alla sua data di fondazione come Studio generale, MCMXXIV. Nel giro le parole ECONOMICI E COMMERCIALI furono abbreviate.

Nel 1939 la data fu sostituita da due fasci affiancati, tolti subito dopo il 25 luglio 1943, per ridar posto alla data di fondazione dell’Università.

Nel 1946, divenuta l’Italia una repubblica, il sigillo perse lo stemma dei Savoia.

Nel 1947, sotto l’AMG (Allied Military Government), il sigillo subì un drastico mutamento: nel campo fu effigiato San Giusto con la palma del martirio, alla sua destra fu posta l’alabarda, che costituisce l’attuale stemma civico di Trieste, ed alla sua sinistra, su tre righe il nome del Santo, SCVS/IV/STVS.

Tre anni dopo, l’Università di Trieste usava un sigillo commissionato nel 1950 dal rettore Angelo Cammarata allo xilografo Tranquillo Marangoni. Esso reca la cattedrale di San Giusto ed il faro della Vittoria, assunti a simbolo della italianità della città. Nel giro la scritta Università degli Studi di Trieste e il motto RICORDA E SPLENDI.

Ritenuto, forse, da alcuni un po’ troppo sciovinista, verrà successivamente ripristinato il vecchio sigillo.

Nel 2021, fu rinnovato il logo dell’Università, In dettaglio, i mattoncini della città turrita sono stati ridisegnati con l’introduzione di una campitura di colore che li rende più visibili e nitidi.

Il gonfalone dell’ateneo è stato regalato nel 1926 dalla Contessa Anna Sartorio Segre. Considerato l’anno esso reca nel cuore lo stemma del 1924; nell’esergo in capo la scritta trilineare: REGIA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI/ECONOMICI E COMMERCIALI/DI TRIESTE; in punta la scritta trilineare: FONDAZIONE/PASQUALE REVOLTELLA/1887. Fanno corona al sigillo dell’Università gli stemmi delle 16 città allora appartenenti alla Venezia Giulia ed alla parte friulana dell’allora Venezia Euganea.

L’Università degli Studi di Trieste è stata fondata nel 1924 come Regia Università degli Studi Economici e Commerciali. Prima esisteva come Scuola Superiore di Commercio – Fondazione Revoltella, istituita nel 1877 in conformità alle volontà testamentarie del barone Pasquale Revoltella, industriale e costruttore, ricordato oltre alla sua magnanima liberalità, anche per aver costituito il gruppo finanziario che realizzò il taglio dell’istmo di Suez.

L’aspirazione a fare di Trieste sede universitaria, negli anni antecedenti alla Prima guerra mondiale, fu al centro di acute tensioni fra la componente italiana della città e le autorità austriache, che rifiutarono ripetutamente di darvi seguito. Dopo l’annessione di Trieste all’Italia, la Scuola Superiore venne parificata, nel 1919, agli altri istituti superiori di commercio esistenti per divenire quindi Università, con regio decreto dell’8 agosto 1924, n. 1338.

Nel 1938, con l’istituzione della facoltà di giurisprudenza, andata ad affiancare quella di Economia e Commercio, l’Ateneo assurge a Studium Generale, assumendo la denominazione di Regia Università degli Studi. Nello stesso anno, dopo la solenne posa della prima pietra, avvenuta il 19 settembre 1938 alla presenza del capo del governo, Benito Mussolini, inizia la costruzione della sede centrale dell’Ateneo in posizione dominante sul colle di Scoglietto, realizzata dalla impresa di costruzioni Ulisse Igliori di Roma, su progetto degli architetti Raffaello Fagnoni e Umberto Nordio.

Gli eventi bellici e le vicende del dopoguerra, con l’incerto destino della città, rallentarono, pur senza comprometterlo del tutto, lo sviluppo dell’Ateneo.

La facoltà di ingegneria, istituita con legge 8 agosto 1942, n. 1135, limitatamente alla sezione navale, poté essere organizzata su più corsi di laurea solo nell’immediato dopoguerra; nello stesso periodo, un ordine del 22 luglio 1946 del Governo Militare Alleato, che allora amministrava la città, istituiva la facoltà di scienze matematiche, Fisiche e Naturali, mentre un precedente provvedimento, di data 8 novembre 1945, aveva formalizzato la nascita della facoltà di lettere e filosofia, già deliberata nel settembre 1943, con autonoma determinazione del corpo accademico. Sempre sotto l’amministrazione militare anglo-americana, il 3 novembre 1950, veniva portato a termine, e inaugurato dal ministro Gonnella, l’edificio centrale di colle Scoglietto, ove si insediavano le facoltà di giurisprudenza, economia e scienze matematiche, fisiche e naturali.

Il ritorno a Trieste dell’amministrazione italiana, celebrato dall’Università con il conferimento della laurea honoris causa in Economia e Commercio al Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, il 4 novembre 1954, consentì l’avvio e la realizzazione di nuove consistenti opere edilizie attorno al corpo centrale dell’Università e l’istituzione di nuove facoltà (farmacia, magistero, medicina e chirurgia, e più tardi scienze politiche).

Ulteriore ampliamento derivò all’Ateneo dal d.P.R. 6 marzo 1978, n. 102, che parificava alle altre facoltà la Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori. Da ultimo, infine, venivano istituite le facoltà di psicologia, nel 1997, e di architettura, nel novembre 1998. (da Wikipedia)

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Ennio Lazzarini. Università Italiane Stemmi, sigilli, medaglie. Edizioni dell’Orso 2002

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


sigillo ridisegnato

sigillo Ufficiale
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