Urbano VIII – Barberini


Urbano VIII – Barberini

Urbano VIII – Maffeo Barberini (Firenze 1568 – Roma 1644).

Fu eletto papa nel 1623. Fu sostenitore convinto della suprema autorità della Chiesa e si mostrò anche geloso della propria autorità personale. Attuò numerose riforme all’interno della gerarchia ecclesiastica e operò per il potenziamento dell’Inquisizione. Riuscì ad annettere allo Stato pontificio il Ducato di Urbino.

Fu uomo amante del fasto e gran mecenate, colto e umanista, soprannominato perciò ape attica, dall’ape presente nello stemma di famiglia, e sotto il suo pontificato Roma fu abbellita di importanti opere.

Entrato nella carriera ecclesiastica, fu nominato referendario da Sisto V e governatore di Fano da Clemente VIII; protonotario apostolico, arcivescovo di Nazareth, nunzio a Parigi.

Ebbe la porpora nel 1606.

Protettore poi della Scozia, vescovo di Spoleto, legato di Bologna, prefetto della Segnatura di giustizia, divenne infine papa.

Informò la sua azione ai decreti tridentini; impose ai cardinali, ai quali diede titolo di eminenza, e ai vescovi l’obbligo della residenza; riformò il clero regolare e secolare e i seminari; stabilì le norme da seguire nei processi di beatificazione e di canonizzazione; promosse numerose beatificazioni; condannò il giansenismo; rafforzò le missioni.

La sua politica estera patì vari insuccessi, in particolare a causa della guerra dei Trent’anni.

Più costruttiva la sua politica italiana: oltre all’annessione allo Stato pontificio del ducato di Urbino, poté ottenere che fossero accolti i princìpi da lui propugnati nella spinosa questione della Valtellina. Attivissima la sua opera diplomatica nella guerra di successione di Mantova, coronata con la conclusione della pace di Ratisbona.

Rafforzò armamenti, fortificazioni, arsenali, ma non curò l’erario, che rimase seriamente compromesso, a opera altresì dei componenti della sua famiglia, che ricoprì di cariche e onori, e della rovinosa guerra di Castro, dovuta, appunto, a interessi familiari.

Il suo stemma riprende l’arme gentilizia dei Barberini: “D’azzurro, alle tre api montanti d’oro due e una”.

Nota di Bruno Fracasso Tratta dall’Enciclopedia Treccani

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, alle tre api montanti d’oro due e una”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
ape
Attributi araldici:
montante, posto 2-1

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune