Seminario Vescovile di Città di Castello


Seminario Vescovile di Città di Castello

Il Seminario Vescovile Tifernate (dal nome latino della città: Tifernum Tiberinum) fu istituito a Città di Castello (Perugia) dal vescovo mons. Costantino Banelli in osservanza dei decreti del Concilio di Trento, per la formazione dei sacerdoti, il primo Statuto venne approvato il 21 aprile 1571 ed fu redatto da mons. Paolo Maria Della Rovere, visitatore apostolico e vescovo di Cagli. La sede venne posta in edifici provvisori fino al 1752 quando venne inaugurata la sede ufficiale.

Lo stemma del Seminario Tifernate mostra un’ascia e una ramo di palme incrociati, riferimento a san Ventura da Città di Castello, vissuto nel XIII secolo, che fu rettore della chiesetta di San Bartolomeo in Valdipetrina  e che il 7 settembre 1250 si imbatté in un mulattiere il quale, tagliando legna nel bosco, bestemmiava rabbiosamente. Ventura lo riprese bonariamente ma l’uomo, infuriato, lo uccise con un colpo d’ascia ne cranio, nascondendone poi il cadavere sotto un mucchio di pietre. Una colomba, secondo l’agiografia, percosse col becco la campana della chiesa del santo, facendola suonare a lutto, per poi volare su quel mucchio di pietre e tornare di nuovo alla chiesa. La gente, accortasi del fatto, ritrovò le spoglie del sacerdote, che vennero seppellite nella chiesa che divenne meta di pellegrinaggio. Avendo un uomo, nel trasportare il corpo del martire, ottenuta la guarigione dal “male di rottura”, il Ventura fu invocato, da allora in poi, come protettore dall’ernia.

Il santo è normalmente raffigurato con l’ascia conficcata in testa (ragione per la quale alcuni lo confondono con san Pietro Martire), come si vede nella tela di Simone Nelli di Citerna nel XVII secolo per l’altar maggiore della chiesa del Seminario.

Le tre stelle, nel linguaggio simbolico, indicano la Santissima Trinità e la guida sicura, l’aspirazione a cose superiori.

Timbra lo scudo una corona nobiliare, a significare la “nobile missione” e lo statuto ecclesiastico dell’ente.

 

Il vescovo Giuseppe Sebastiani il 17 luglio 1684 fece traslare in città le reliquie di Ventura per collocarle nella chiesa del Seminario in un’urna dorata, dono del marchese Filippo Bufalini. Infine, nel 1752, il vescovo Giovanni Battista Lattanzi, all’apertura del riedificato Seminario, consacrò l’istituzione al martire oltre che all’Immacolata e al patrono locale san Florido. Il vescovo Sebastiani voleva offrire ai seminaristi un modello di santità legato alla storia della Diocesi

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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