Santi e beati della dinastia degli Estensi


Santi e beati della dinastia degli Estensi

Alla dinastia degli Estensi appartengono tre beate e un santo. Lo stemma di tutti è quello antico della nobile famiglia italiana: “d’azzurro all’aquila d’argento”.

Stemma della famiglia degli Estensi

Beatrice I d’Este nacque nel 1191 nel castello di Calaone (oggi scomparso e in territorio di Baone, provincia di Padova) dal marchese di Este e condottiero Azzo VI (detto Azzolino) e dalla sua seconda moglie, Sofia di Savoia.

Beatrice I d’Este

La sua vita fu sconvolta dalla prima guerra tra guelfi e ghibellini in Veneto, che condusse a morte prematura il padre; pochi mesi dopo la famiglia subì l’assedio e l’umiliante resa di Este dall’esercito formato da Padovani, Vicentini e Bassanesi, comandato dal giovane Ezzelino II da Romano. Il fratello maggiore Aldobrandino, succeduto al padre, fu ucciso (forse avvelenato) nel 1215. Fu in seguito anche a queste vicende dolorose che Beatrice maturò la scelta di trasferirsi nel monastero benedettino di Santa Margherita sul monte Salarola (Calaone), fondato nel 1179, dove rimase per un anno e mezzo (1220-1221) ma senza il consenso del fratello Azzo VII, nuovo marchese d’Este.

Nell’aprile 1221, dopo essersi riconciliata con il fratello, Beatrice ottenne dal vescovo di Padova il monastero maschile di San Giovanni Battista sul monte Gemola, vicino a Este, da tempo abbandonato dove Beatrice volle fondare una nuova comunità femminile che aderì alla Regola benedettina. Qui si ammalò di tisi dopo pochi anni e morì all’età di circa 34 anni, il 10 maggio 1226.

 

Beatrice II d’Este fu la figlia di Azzo VII d’Este, signore di Ferrara e di Este dal 1215 al 1222 e dal 1240 al 1264, e di Giovanna di Puglia, nata nel castello di Calaone (oggi scomparso e in territorio di Baone, provincia di Padova). Nipote della beata Beatrice I d’Este e cugina della betata Beatrice III regina d’Ungheria.

Beatrice II d’Este

Divenne monaca benedettina e fondatrice del monastero di Sant’Antonio di Polesine, allora su un isola presso la città di Ferrara.

 

Beatrice III d’Este nacque nel 1215, figlia di Aldobrandino I d’Este, fratello di Azzo VII.

Beatrice III d’Este regina d’Ungheria

Nel 1234 si sposa con Andrea II “Il Gerosolimitano” re di Ungheria che nominò il fratello Contardo d’Este cavaliere del Santo Sepolcro (e in seguito santificato). Alla morte del marito annunciò di essere incinta e, accusata di aver procreato il bambino con un aristocratico ungherese, fu fatta arrestare. Ma durante il funerale del marito venne liberata dagli ambasciatori imperiali, che la portarono in Germania, dove nel 1236, partorì Stefano “il postumo”, l’ultimo re di casa d’Arpad, e padre di Andrea III d’Ungheria. Ritornata in Italia, morì nel convento di Gemola fondato dalla zia Betarice I, vicino Este, dopo essersi spesa per far ritornare sul trono il figlio Stefano.

 

San Contardo d’Este nacque a Ferrara nel 1216, dalla seconda moglie di Aldobrandino I (della famiglia dei Contardi) poco dopo che questi fu assassinato dal fratello Azzo VII, fratello di Beatrice III regina d’Ungeria (per questo nacque a Ferrara e non nel castello di Calaone).

San Contardo d’Este

Nel 1235 Andrea II d’Ungheria nomina Contardo: “Miles Sancti Sepulcri” ( Cavaliere del Santo Sepolcro), in virtù delle caratteristiche della sub infeudazione con il Regno di Gerusalemme; nel feudalesimo era pratica comune ai regnanti conferire il titolo di cavaliere ai loro uomini migliori. In quegli anni Contardo, sull’esempio di San Francesco, sentì però la vocazione ad abbandonare le ricchezze terrene e il diritto di successione, per vivere in povertà e pellegrino del Vangelo sulle strade di Terra Santa e d’Europa.

Ritornato in patria Contardo visse in santità e penitenza fino all’età di 33 anni, quando lasciò di nuovo Ferrara con alcuni compagni, forse gli stessi che lo avevano accompagnato in Terrasanta, e si mise in cammino verso Santiago di Compostela.

Arrivato a Broni (oggi in Provincia di Pavia) probabilmente con l’intenzione di andare a Genova in Liguria per poi salpare con una nave, si ammalò e morì presso la casa di un contadino il 16 Aprile 1249. Alcuni prodigi impedirono che la sua morte avvenisse nell’anonimato e manifestando la santità dello sconosciuto pellegrino ai cittadini di Broni.

Le campane della chiesa della città si misero a suonare incessantemente e da sole. Poiché non vi era modo di fermarle, e non si capiva il motivo perché suonassero da sole, la popolazione era inquieta, finché qualcuno si ricordò del povero pellegrino malato. Quando alcuni di loro si diressero al giaciglio videro che attorno al corpo di Contardo vi erano delle splendenti fiammelle. Subito venne organizzato il funerale e la sepoltura del pellegrino e le campane smisero di suonare. Era chiaro a tutti che quel povero pellegrino non era una persona qualsiasi.

Iniziarono i miracoli presso la sua tomba, la gente veniva guarita dai mali alla testa e dai dolori della colonna vertebrale tipici dei contadini che lavoravano duramente nei campi e sulle colline dell’Oltrepò pavese. I compagni pellegrini che tornavano per riprendere Contardo saputo della sua morte svelarono ai popolani che si trattava del principe d’Este e poi rientrati a Ferrara dissero agli estensi della volontà di Contardo di essere seppellito a Broni. Dopo poco tempo il corpo del cavaliere pellegrino viene traslato nella chiesa parrocchiale” (da Wikipedia).

Il culto di san Contardo fu approvato da papa Paolo V. Dal 1698 è copatrono di Modena.

Al Santo pellegrino, definito da molti il Patrono di tutto l’Oltrepò Pavese, è stato dedicato un colle nel Comune di Broni, Colle San Contardo, sulla cui cima è situata un’antica cappella.

 

Note di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


Profilo araldico


“D’azzurro all’aquila di argento”.

LEGENDA

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