Sant’Alessandro Sauli
Sant’Alessandro Sauli
Storia e informazioni
La famiglia di sant’Alessandro Sauli è originaria della città di Lucca. Mercantile e tradizionalmente appartenente al partito guelfo venne cacciata dalla città e si rifugiò a Genova, dove intraprese un fiorente commercio di seta e tessuti nella zona di San Giorgio. Notevolmente arricchita venne assunta alla nobiltà locale e inscritta nel Libro d’Oro fino al 1576, acquisì inoltre grande notorietà per aver finanziato artisti ed opere architettoniche, tra cui la chiesa di Santa Maria di Carignano, realizzata da Galeazzo Alessi e finanziata dall’ambasciatore Bandinello Sauli e l’attiguo ponte, costruito col lascito di Paolo Sauli nel 1609.
Lo stemma della famiglia si blasona: “d’argento, all’aquila di rosso, armata e imbeccata d’azzurro”.
Domenico Sauli era figlio di Domenico Sauli, scienziato, mercante e uomo politico al servizio del duca di Milano oltre che fervente religioso e padre di Alessandro Sauli, il santo.
La famiglia può vantare ventinove senatori della Repubblica di Genova e tre dogi, nonché tre cardinali.
La famiglia si è separata varie volte nel corso della sua storia, dando origine ad alcuni rami laterali:
- Sauli-Scassi
- Sauli-d’Igliano (di origini piemontesi)
- Sauli-Pallavicini
Alessandro Sauli nacque a Milano il 15 febbraio 1534, da Domenico e Tommasina Spinola, ancora piccolo venne ammesso ancora bambino nel seguito dell’imperatore Carlo V come paggio.
All’età di diciassette anni decise di entrare nell’Ordine dei Chierici Regolari di San Paolo (Barnabiti), dopo gli studi istituzionali compiuti a Pavia, venne ordinato sacerdote il 24 marzo 1556: trascorse gli anni successivi muovendosi tra l’Università di Pavia, dove fu professore di teologia e filosofia, e Milano, dove svolse servizio pastorale, guadagnandosi la fama di grande predicatore, scelto anche come confessore dai cardinali Carlo Borromeo e Niccolò Sfondrati (il futuro papa Gregorio XIV).
Fu uno dei più attivi e stretti collaboratori di san Carlo Borromeo nella sua opera di riforma della Sterminata Diocesi e, nel 1567, venne eletto superiore generale del suo ordine: il 10 febbraio 1570, dietro indicazione del Borromeo, papa Pio V lo elesse vescovo della diocesi di Aleria in Corsica e ricevette la consacrazione episcopale da san Carlo. Si impegnò per la riorganizzazione religiosa della Diocesi con l’introduzione delle riforme del Concilio di Trento in materia di disciplina del clero e con la promozione delle missioni popolari per la formazione catechistica dei laici.
Rimase in Corsica per oltre vent’anni ed il 20 ottobre 1591 venne trasferito alla più prestigiosa sede vescovile di Pavia.
Ma morì un solo anno dopo, l’11 ottobre 1592, durante una visita pastorale alla parrocchia di Calosso.
Il suo corpo è venerato nella cattedrale di Pavia, nella sontuosa cappella settecentesca a lui dedicata. Alcune reliquie sono ospitate nella basilica di San Michele Maggiore in Pavia e nella basilica santuario di Santa Maria de Finibus Terrae a Santa Maria di Leuca.
Fu proclamato beato il 23 aprile 1741 da papa Benedetto XIV. Papa Pio X lo canonizzò l’11 dicembre 1904. La memoria liturgica ricorre l’11 ottobre.
© 2014, Massimo Ghirardi
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune