Santa Francesca Romana
Santa Francesca Romana
Storia e informazioni
Nata Francesca Bussa de’ Leoni, appartenente a un’antica famiglia patrizia, figlia di Paolo e di Jacobella de’ Roffredeschi (o Broffedeschi), a soli dodici anni venne sposata al nobile Lorenzo de’Ponziani, figlio di Andreozzo e di Cecilia dei Millini, forse parente di papa Bonifacio IX.
Si trasferì quindi nel palazzo della famiglia del marito a Trastevere e generò con lui tre figli: Battista, Evangelista e Agnese; gli ultimi due morirono però di peste ancora giovani, nel 1410.
Di indole mite e devota il 15 agosto 1425, con nove compagne, decise di offrirsi come oblata della Vergine nella basilica di Santa Maria Nova al Foro. Per i successivi otto anni le oblate continuarono a vivere nelle proprie famiglie, sino al marzo del 1433, quando Francesca e le compagne acquistarono, una casa nel rione Campitelli ai piedi del Campidoglio, appartenente alla famiglia Clarelli, che erano suoi parenti, le sue compagne cominciarono a condurvi vita comune e Francesca le raggiunse tre anni dopo, alla morte del marito Lorenzo, assumendo la guida della comunità. La sede è ancora esistente e attiva in Via del Teatro di Marcello, dove vi morì il 9 marzo 1440, la sua salma fu sepolta presso l’altare maggiore della basilica di Santa Maria Nova al Foro, all’epoca officiata dai monaci benedettini olivetani, che le verrà reintitolata nel 1608, anno della canonizzazione.
L’anniversario della sua morte fu dichiarato festivo già pochi anni dopo il suo decesso per via del gran afflusso di fedeli presso il luogo di sepoltura. Successivamente, il corpo fu tumulato nel tempietto della Confessione progettato da Gian Lorenzo Bernini, che comprendeva una statua bronzea di Francesca Romana accompagnata da un angelo, e collocata nel 1649, ma venne restaurata nel 1866 a seguito della distruzione della statua durante l’occupazione napoleonica.
Fu canonizzata il 29 maggio 1608 da papa Paolo V con la bolla Caelestis aquae flumen. È compatrona di Roma, insieme ai Santi Pietro e Paolo. Inoltre, per volontà di papa Pio XI, dal 1925 è anche patrona degli automobilisti, perché secondo la tradizione, la santa era in grado di vedere l’angelo custode che la proteggeva dai pericoli e le rischiarava la strada mentre percorreva le vie di Roma di notte.
La sua commemorazione liturgica ricorre il 9 marzo: in quel giorno, il monastero romano è aperto alle visite del pubblico. In tale occasione le suore celebrano l’antichissimo rito della benedizione dell’unguento e delle fettucce per le partorienti, distribuendole ai fedeli.
La “benedizione delle automobili” (dal 1928), si svolge poco lontano: in Piazza del Colosseo alla presenza delle autorità cittadine. Durante la cerimonia, vengono benedette autovetture in rappresentanza delle forze dell’ordine, dei mezzi di emergenza, del parco vetture dell’azienda trasporto pubblico del Comune di Roma, dei taxi e un limitatissimo numero di vetture private.
Ogni 25 anni, le spoglie della santa vengono esumate e traslate, per un anno, nella chiesa di Santa Francesca Romana al Palatino (già Basilica di Santa Maria Nova al foro). Una celebrazione pubblica a cui partecipano rappresentanti del comune.
Un dito e la veste della santa sono conservati nel convento di Tor de’Specchi, altra casa della Congregazione fondata da Santa Francesca Romana.
La famiglia Bussa De Leoni o Buffa alza lo stemma: “di rosso a due leoni di vaio affrontati, accompagnati da una palla d’oro posta in cuore allo scudo”.
© 2023, Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
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BLASONATURA
“Di rosso a due leoni di vaio affrontati, accompagnati da una palla d’oro posta in cuore allo scudo”.
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