San Luigi Alessandro Gonzaga


San Luigi Alessandro Gonzaga

San Luigi Alessandro Gonzaga nacque a Castiglione delle Stiviere il 9 marzo 1568, figlio primogenito degli otto di Ferrante Gonzaga, marchese di Castiglione e della nobildonna chierese Marta Tana di Chieri, figlia del Conte di Santena.

Erede al titolo marchionale, fin dall’infanzia fu educato alla vita militare e, all’età di cinque anni, il padre Ferrante lo portò con sé negli incarichi che ricevette. All’età di sette anni, tuttavia, avvenne la sua “conversione dal mondo a Dio“, come egli stesso la definì: sentendosi chiamato a consacrare la propria vita al Signore.

Nel 1576, a causa di un’epidemia si trasferì col fratello Rodolfo a Firenze presso il granduca Francesco I de’ Medici, affinché fosse lontano dal contagio, ma anche per educarlo presso una corte raffinata. Nella basilica fiorentina della Santissima Annunziata fece voto di perpetua verginità. Tre anni dopo venne invitato alla corte dei parenti Gonzaga di Mantova, dove nel 1585 rinunciò formalmente al titolo di erede di Castiglione, in favore del fratello Rodolfo.

Nel 1580 ricevette a Castiglione la Prima Comunione da Carlo Borromeo in visita nella Diocesi di Brescia (della quale Castiglione faceva parte a quel tempo). Nel 1581 si recò a Madrid per due anni, come paggio d’onore del principe Diego (mentre il padre era al servizio di Filippo II di Spagna). Durante il soggiorno madrileno Luigi studiò logica, filosofia, teologia e matematica, mostrando una precoce intelligenza.

Studiò lettere, scienze e filosofia, lesse testi spirituali e relazioni missionarie, pregò e maturò la sua decisione di farsi gesuita e nonostante l’opposizione del padre, il quale lo inviò in varie corti, sperando che la vita brillante lo facesse desistere dal suo proposito; all’età di 17 anni (il 25 novembre 1585) entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù di Roma, dove studiò teologia e filosofia, ed ebbe tra i suoi insegnanti e direttore spirituale Roberto Bellarmino.

Ricevuta la notizia del morte del padre Ferrante, avvenuta il 13 febbraio 1586, partì da Roma nel settembre 1589 su richiesta della madre Marta Tana e di Eleonora d’Austria, duchessa di Mantova, e fece ritorno a Castiglione per tentare una mediazione sulla questione legata alla successione del marchesato di Solferino che, dopo la morte dello zio Orazio Gonzaga, opponeva il fratello Rodolfo, lo zio Alfonso marchese di Castel Goffredo e il duca di Mantova Vincenzo I Gonzaga, che si trovavano in lite per la spartizione del pingue territorio. Grazie al suo intervento la questione si concluse nel febbraio 1590, e Luigi tornò a Milano per continuare gli studi in attesa di rientrare a Roma, nel maggio dello stesso anno.

Nel 1590 e 1591 una serie di malattie infettive uccisero a Roma migliaia di persone, inclusi i papi (Sisto V, Urbano VII, Gregorio XIV). Luigi, insieme a san Camillo de Lellis e ad alcuni confratelli gesuiti, si prodigò intensamente ad assistere i più bisognosi. Malato da tempo, dovette dedicarsi solo ai casi con nessuna evidenza di contagiosità, ma un giorno, trovato in strada un appestato, se lo caricò in spalla e lo portò all’ospedale della Consolazione. Pochi giorni dopo morì, all’età di soli 23 anni.

Il suo corpo venne tumulato nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma, nello splendido altare barocco di Andrea Pozzo e Pierre Legros, ma il cranio è conservato nella basilica a lui intitolata a Castiglione delle Stiviere, mentre la mandibola è custodita nella Chiesa Madre di Rosolini, in provincia di Siracusa.

La festa di San Luigi si celebra il 21 giugno, data della sua morte.

Venne beatificato 14 anni più tardi da papa Paolo V il 19 ottobre 1605. Il 31 dicembre 1726 venne canonizzato con un altro gesuita, San Stanislao Kostka, da papa Benedetto XIII. Lo stesso papa lo dichiarò «protettore degli studenti» nel 1729. Nel 1926 fu proclamato patrono della gioventù cattolica da papa Pio XI. Nel 1991 Giovanni Paolo II lo nominò patrono dei malati di AIDS.

Tre nipoti di San Luigi, figlie del fratello Rodolfi presero i voti, e furono le fondatrici del Collegio delle Vergini di Castiglione noto come le Vergini di Gesù (già Società delle Nobili Vergini di Gesù): Cinzia Gonzaga (1589-1649) che fu la prima superiora (o “prelata”) assieme alle sorelle Olimpia (1591-1645) e Gridonia (1592-1650), ispirate dall’esempio dell’analogo istituto di Hall in Tirol presso Innsbruck. I loro corpi, imbalsamati e posti in urne di vetro, sono conservato nella basilica dedicata allo zio santo a Castiglione delle Stiviere.

 

Note di Massimo Ghirardi

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Disegnato da: Massimo Ghirardi

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