San Lorenzo Giustiniani
San Lorenzo Giustiniani
Storia e informazioni
Lorenzo Giustiniani nacque il 1° luglio 1380 dal nobile Bernardo Giustiniani e da Querina Querini, pio e devoto, nel 1404, a 23 anni, rinunciando agli agi, si unì ad altri chierici aristocratici veneziani, tra i quali Antonio Correr e Gabriele Condulmer (futuro papa Eugenio IV), per fondare la Congregazione dei Canonici Regolari di San Giorgio in Alga (C.R.S.G.A.).
Ordinato sacerdote nel 1407, divenne priore del monastero di Sant’Agostino di Vicenza dove riformò il monastero, rendendolo modello ideale di vita religiosa e pastorale, e si dedicò allo studio appassionato delle Scritture e dei Padri, di cui alimentò le sue opere ascetiche e mistiche che stanno a fondamento della spiritualità moderna. La vasta opera di riforma e di carità esplicata a S. Agostino gli meritò l’appellativo di “Vicentiae benefactor“, attribuitogli dal vescovo Francesco Malipiero. Nello stesso anno divenne priore anche del convento dei SS. Fermo e Rustico di Lonigo.
Tornato a Venezia fu anche eletto priore e poi Generale (1424) della Congregazione dei Canonici di San Giorgio in Alga.
Dopo la sua elezione papale, il 12 maggio 1433 Eugenio IV lo nominò, nonostante la sua contrarietà ad abbandonare il convento di San Giorgio in Alga, vescovo di Castello, la diocesi dell’isola di Rialto la cui chiesa cattedrale era a San Pietro in Olivolo, nota anche come San Pietro in Castello.
Quando papa Niccolò V, con la bolla dell’8 ottobre 1451, decretò la soppressione della dignità patriarcale di Grado e il suo trasferimento alla sede di Venezia, Lorenzo Giustiniani venne designato quale primo patriarca di Venezia. Nella sua nuova dignità patriarcale Giustiniani continuò il ritmo di riforma già impresso nella diocesi di Castello nella cura posta per l’elezione dei parroci, per la disciplina dei monasteri, con particolare cura per quelli femminili, e per un primo tentativo di apertura di un seminario precorrendo le riforme del concilio di Trento.
Durante la sua vita il patriarca Lorenzo Giustiniani godette di tale ascendente che nel 1453 fu prescelto come mediatore della pace tra la Repubblica di Venezia e Firenze.
Ricoprì tale carica fino alla morte avvenuta l’8 gennaio1456. Probabilmente, in suo ricordo, il pittore veneto Vittore Carpaccio scelse i suoi lineamenti per dipingere papa Ciriaco nei teleri della Storie di sant’Orsola, anziché prendere come modello il Papa dell’epoca: Alessandro VI.
Fu un personaggio di grandissima spiritualità, amato per la sua lungimirante e attenta carità: per l’assistenza ai carcerati ispirò, nel 1443, l’istituzione degli Avogadori de’ poveri prigionieri. Fu di una umanità bonaria, piena di comprensione per coloro che vivono su questa terra e per i loro problemi quotidiani.
Il suo corpo è custodito nell’altare maggiore nella chiesa di San Pietro di Castello dove il santo è raffigurato in una scultura che sovrasta l’altare, opera di Clemente Moli del secolo XVII.
È stato beatificato da papa Clemente VII il 7 ottobre 1524 e canonizzato nel 1690 da papa Alessandro VIII (che era il veneziano Piero Ottobon eletto papa nel 1689), ma la canonizzazione ufficiale (“pubblicazione”) è avvenuta solamente il 4 giugno 1724 per opera di papa Benedetto XIII.
La festa di San Lorenzo Giustiniani nelle Repubblica di Venezia aveva però origini anteriori. Il 18 luglio 1524 papa Clemente VII aveva concesso la recita dell’ufficio proprio e la celebrazione della messa del Beato Giustiniani in tutto il dominio veneto e permesso la pubblica esposizione della sua immagine. Nel 1525 fu fatta una solenne processione a San Marco e una a San Pietro di Castello. L’8 gennaio 1526 fu ripetuta la festa a Castello e scoperta l’urna che conteneva i venerati resti. Prima della disposizione pontifica del 1524 la festa veniva già celebrata nella chiesa della Madonna dell’Orto dove i canonici regolari di San Giorgio in Alga avevano eretto un altare al Beato Giustiniani.
La sua memoria liturgica è fissata al giorno 8 gennaio (il suo dies natalis). Nella ricorrenza della festa di San Lorenzo Giustiniani, patrono di Venezia, il doge si recava nella cattedrale di Castello dove assisteva alla messa. Il patriarca incontrava il doge nel campo a metà strada tra la riva e la chiesa nel posto dove si trova una pietra bianca che è visibile ancora oggi.
San Lorenzo Giustiniani fu patrono dei fornai e di molte confraternite veneziane di sacerdoti.
Le monache giustinianee, appartenenti a una congregazione di canonichesse regolari sorta in Spagna sul modello dei canonici di San Giorgio in Alga, lo onorano come patrono e fondatore. A lui è dedicata una chiesa di Mestre.
È con San Marco evangelista e la Santissima Annunziata patrono principale di Venezia.
Ma i Giustiniani avevano già un “beato” in famiglia: Niccolò Giustiniani, monaco benedettino a San Nicolò del Lido, che fu protagonista di una vicenda particolare: nel 1171 tutti gli individui di sesso maschile della famiglia erano morti durante la guerra contro l’imperatore bizantino Manuele I Comneno; questo portò papa Alessandro III a dispensarlo dal voto di castità, permettendogli così di sposare la figlia del doge Vitale II Michiel, Anna, al fine di evitare l’estinzione della famiglia; la coppia ebbe figli, e in seguito Nicolò tornò nel monastero, mentre Anna prese i voti ed entrò nel convento di Sant’Ariano di Costanziaco, da lei stessa fondato.
Lo stemma della famiglia è molto semplice: “d’azzurro alla fascia d’oro”, e in questa forma venne adottato da san Lorenza Giustiniani come vescovo. Per tradizione la famiglia risalirebbe all’imperatore Giustino II, nipote e successore di Giustiniano I, dal quale l’agnome Giustiniani (o Giustinian, in veneto) da quanto un discendente si sarebbe trasferito nel VII secolo da Costantinopoli all’Istria, dove vi avrebbe fondata la città di Giustinopoli (oggi Capodistria). Trasferito per i suoi affari sulle isole del lido, a Malamocco, poi a Rialto.
Note di Massimo Ghirardi