Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio


Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio

Il Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio SMOCG è un ordine religioso cavalleresco di collazione, da ultimo legato alla casata dei Borbone-Due Sicilie.

La leggenda mitica narra l’ordine sarebbe stato fondato dall’imperatore Costantino, dal quale sarebbe stato costituito dopo la vittoria contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio. La nascita reale dell’ordine è invece legata alla famiglia degli Angeli Flavi, una dinastia cattolica dei Balcani nel XVI secolo.

L’Ordine si propone la glorificazione della croce, la propagazione della fede cattolica e la difesa della Chiesa apostolica romana, cui è strettamente legato. Condizione necessaria, infatti, per divenire membri dell’Ordine è professare la religione cattolica apostolica romana. L’Ordine, inoltre, si propone anche di dare il suo maggior contributo d’azione e di attività alle due grandi opere eminentemente sociali dell’assistenza ospedaliera e della beneficenza.

Dal 1960 l’ordine è conteso dalla morte di Ferdinando Pio di Borbone-Due Sicilie, così come il ruolo di capo della casata dei Borbone Due Sicilie. A rivendicare il titolo di Gran Maestro dell’Ordine sono i principi Carlo di Borbone-Due Sicilie, Duca di Castro (ramo franco-napoletano) e Pietro di Borbone-Due Sicilie, Duca di Calabria (ramo spagnolo-napoletano).

Relativamente alla Legge 178/1951, i due rami dell’Ordine sono riconosciuti dallo Stato Italiano come «ordine dinastico non nazionale» legittimamente conferibile ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri.

Dal 1° agosto 2011, l’Ordine guidato dal principe Carlo di Borbone-Due Sicilie, Duca di Castro, gode dello status consultivo del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Vienna.

 

L’ Ordine costantiniano di San Giorgio (SMOC) è sorto nel XVI secolo. Le lettere delle insegne dell’Ordine sono tutte rimandi cristologici: al centro campeggia il cristogramma, rappresentato dalle lettere sovrapposte Chi-Ro (ΧΡ) dell’alfabeto greco; nel braccio orizzontale della croce si leggono la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, ossia Alfa e Omega (ΑΩ), a rappresentare il principio e la fine; infine, nelle quattro punte della croce, le lettere latine I.H.S.V. sono l’acrostico del celebre motto costantiniano In Hoc Signo Vinces.

 

Dal 1816 esistono due ordini omonimi, uno ereditato dalla casata dei Borbone-Parma e l’altro dai Borbone-Due Sicilie. Inoltre dal 1960, l’ordine delle Due Sicilie è conteso da un ramo spagnolo-napoletano (guidato da Pietro di Borbone-Due Sicilie) e da un ramo franco-napoletano (guidato da Carlo di Borbone-Due Sicilie).

 

La leggenda vuole che la fondazione dell’ordine sia attribuita tradizionalmente all’imperatore romano Costantino I, nel 313, nonché all’imperatore bizantino Isacco II Comneno, della dinastia degli Angeli che si dichiarava discendente di Costantino, nel 1190, ad imitazione degli ordini monastico-militari sorti in oriente a seguito delle crociate.

Su ordine del gran maestro Alessio V Angelo Flavio Comneno, imperatore d’Oriente, i Cavalieri Costantiniani avrebbero partecipato alla prima crociata del 1099; inoltre, nel 1209, avrebbero partecipato alla Crociata Albigese, voluta dal papa Innocenzo III, agli ordini del gran maestro Alessio Andrea Angelo Flavio Comneno.

La leggenda della nascita dell’ordine (che include i presupposti legami con Costantino, San Giorgio e le crociate) appare per la prima volta dopo la caduta di Costantinopoli e la conquista di Rodi da parte degli Ottomani.

Benché la leggenda implichi gli imperatori bizantini nella storia dell’ordine, in realtà gli ordini cavallereschi (come questo stesso, i Templari o gli Ospedalieri) non esistevano come istituzione nell’Impero bizantino, ma sono legati all’Europa occidentale. Il ruolo degli imperatori bizantini come Gran Maestri dell’ordine è frutto di fabbricazioni successive.

Nel Cinquecento vennero ascritti a Michele VIII Paleologo (1261-1282) gli statuti e i privilegi dell’ordine. Questi decreti dell’imperatore, giudicati dagli storici «fabbricazioni», garantivano alla famiglia degli Angeli Flavi il diritto di creare «Milites Constantinianos…». Avere la figura di Michele VIII Paleologo come uno dei fondatori dell’ordine era particolarmente allettante per gli Angeli Flavi del Cinquecento poiché questo imperatore aveva provato a riunire le chiese cattolica ed ortodossa al Concilio di Lione II. In realtà, questi statuti, datati nei documenti 1293-94, non possono essere autentici poiché l’imperatore era allora morto da più di dieci anni.

La nascita dell’ordine è invece legata alla famiglia degli Angeli Flavi, una dinastia cattolica dei Balcani. Gli Angeli Flavi reclamavano varie discendenze, tra cui quella da Costantino I (ritenuta fittizia) e da Isacco II Angelo (ritenuta improbabile ma possibile).

La data di nascita esatta dell’ordine è sconosciuta, ma deve essere apparso all’inizio del ‘500. Fonti secondarie danno notizia che i primi statuti noti dell’ordine risalgono al 1522 ad opera di Giovanni II Cesare Nemagna Paleologos e descrivono l’ordine col nome di «Milizia Aureata Angelica Costantiniana sotto il titolo di Santo Stefano e la protezione di San Giorgio».

Non è certo se questo ordine fosse quello attuale di cui poi gli Angeli Flavi abbiano preso il comando oppure uno precedente.

Un motu priorio di Paolo III, datato tra il 1545 e il 1549, conferma i presunti privilegi dati da Michele VIII Paleologo agli Angeli Flavi per la creazione di cavalieri del toson d’oro, ma non menziona l’ordine costantiniano. Ai due fratelli fu inoltre garantito il diritto di ereditare il territorio dell’ex impero bizantino, qualora tale territorio fosse stato recuperato dagli Ottomani. Il papa diede così una conferma legale e storica dei privilegi e rivendicazioni della famiglia degli Angeli Flavi, ritenuti antichi ma in realtà di fabbricazione recente per avere un pretendente al trono cattolico e fedele al papa.

Uno dei primi documenti certi a descrivere l’ordine è di Alessandro Riario, protonotario apostolico e parente alla lontana degli Angeli, del 10 giugno 1568. Questo documento contiene la descrizione dell’ordine e i privilegi dei Gran Maestri, mentre una delle prime menzioni scritte di questo ordine è costituita dal breve apostolico «Quod alias» di papa Giulio III, con cui il pontefice riconosceva la dignità di gran maestro dell’ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. La dinastia durò fino al 1698 quando il principe Giovanni Andrea Angelo Flavio Comneno concesse il gran magistero dell’ordine al duca di Parma Francesco Farnese. Gli statuti dell’ordine subirono una revisione nel 1706 e una conferma definitiva della cessione al casato farnense con la bolla papale «Militantis Ecclesiae» di papa Clemente XI del 1718. In quell’anno il duca scelse come sede dell’ordine la chiesa di Santa Maria della Steccata, da allora detta anche «chiesa magistrale».

A partire dal febbraio del 1717, venne creato il Reggimento Costantiniano, per dare supporto alle truppe della Repubblica di Venezia e del Sacro Romano Impero contro i Turchi in Dalmazia.

Nel 1731, con la morte senza eredi dell’ultimo duca, Antonio Farnese, il gran magistero, insieme al ducato, passò al cugino Carlo III di Spagna, figlio di Elisabetta Farnese e re delle Due Sicilie.

Dopo il 1736, quando l’Austria occupò Parma, Carlo di Borbone mantenne le sue funzioni di Gran Maestro e il controllo della chiesa di Santa Maria della Steccata, anche se era già sovrano di Napoli. Carlo di Borbone, divenuto nel 1734 re di Napoli, trasferì la sede dell’ordine nella capitale del suo regno; divenuto poi re di Spagna nel 1759, rinunciò, successivamente, al gran magistero costantiniano, che fu assunto dal figlio Ferdinando, re di Napoli e di Sicilia: la trasmissione fu confermata da papa Clemente XIII, il 18 dicembre 1763, e da papa Pio VI nel 1777.

Il gran magistero dell’ordine rimase ai Borbone-Due Sicilie, anche successivamente alla perdita del trono delle Due Sicilie. I privilegi dell’ordine furono confermati e accresciuti da papa Pio IX nel 1851, nel 1860 e nel 1863 e da papa Pio X, nel 1911 e nel 1913.

La Sacra congregazione dei riti concesse al clero dell’ordine speciali regole liturgiche con decreti del 1912, 1914 e 1919.

Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, riconosciuta nel 1815 sovrana del Ducato di Parma e Piacenza, con un decreto del 26 febbraio 1816, ripristinò l’Ordine costantiniano di San Giorgio-Parma appartenente al patrimonio araldico dei Farnese a Parma. Da allora esistono due ordini omonimi, uno ereditato dai Borbone-Parma e l’altro dai Borbone-Due Sicilie.

A sua volta l’ordine napoletano è conteso dai rami spagnolo-napoletano e rami franco-napoletano, dalla morte di Ferdinando Pio di Borbone-Due Sicilie nel 1960, insieme al ruolo di capo della casata dei Borbone Due Sicilie.

Dall’inizio della disputa dinastica esistono due rami dello stesso ordine:

quello di Ranieri di Borbone-Due Sicilie, Duca di Castro (1960-1966) in contrapposizione ad Alfonso Maria di Borbone Due Sicilie (1960-1964); quindi a Ferdinando Maria di Borbone-Due Sicilie, Duca di Castro (1966-2008) in contrapposizione a Don Carlos Maria di Borbone-Due Sicilie, Duca di Calabria (1964-2015); infine Carlo di Borbone-Due Sicilie, Duca di Castro (2008- in carica) in contrapposizione a Don Pietro di Borbone Due Sicilie Duca di Calabria (2015- in carica).

L’Ordine Costantiniano (ramo spagnolo-napoletano) fu dichiarato, insieme agli Ordini di Malta e del Santo Sepolcro, tutelato o collegato alla Corona di Spagna e alla sua storia dal Ministero degli Affari Esteri spagnolo.

I due rami dell’Ordine, in tutte e tre le sue declinazioni, sono riconosciuti dallo Stato Italiano come «ordine dinastico non nazionale» legittimamente conferibile, ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri.

 

 

Note di Bruno Fracasso

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Disegnato da: Massimo Ghirardi

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