Priorato della Santissima Trinità di Campagnola
Priorato della Santissima Trinità di Campagnola
Storia e informazioni
L’attuale oratorio della Ss. Trinità, detta comunemente “l’Abbazia” (che indica precisamente questo luogo presso il “Castellazzo” località oggi nel Comune di Campagnola Emilia), presenta una facciata a capanna, serrata da lesene angolari, è stata ricavata nel XVIII secolo dalla navata meridionale della chiesa duecentesca del monastero degli Agostiniani, e rappresenta circa un quarto della struttura originaria, demolita perché instabile, dopo l’abbattimento del monastero.
Secondo alcuni studiosi locali, fu presa a modello per la costruzione della chiesa di S. Domenico di Reggio Emilia.
Un’ancona in stucco alla parete meridionale ricorda gli interventi migliorativi del cardinale Francesco Barberini, che fu abate commendatario dal 1695 al 1739) del quale rimane anche un bel crocifisso in legno, restaurato e conservato nella chiesa parrocchiale di Campagnola.
La fondazione forse avvenne nella prima metà del XIII secolo, nel 1218 il cardinale Ugolino (futuro papa Gregorio IX) vi celebrò la messa di consacrazione di questa “casa di religione” dell’Ordine Agostiniano.
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La più antica citazione del monastero è del 1221: in un documento dell’archivio dell’Abbazia di Marola si trovano gli estremi di un contratto stilato nella chiesa della Santa Trinità a cui è presente il priore di Campagnola, Egidio.
Il monastero era una comunità autosufficiente: una grande azienda agricola dove gli agostiniani svolgevano, oltre alla vita contemplativa, anche il lavoro legato alla gestione dei numerosi terreni e della vendita dei prodotti. Ai religiosi si affiancavano dei laici, che di solito risiedevano al di fuori del complesso monastico.
Nonostante la denominazione popolare di “Badia” non ebbe mai il titolo di “abbazia”: nel 1238 divenne una dipendenza (priorato) dell’abbazia benedettina di Marola, per volere di Gregorio IX, il cui superiore era l’abate di Marola (presso Carpineti, nella montagna reggiana).
L’8 agosto 1238, Egidio, priore di Campagnola, venne eletto come abate di Marola, e governò anche il priorato di Colombaro dove, nel 1242, si verificò uno “scandalo” che portò alla separazione di quest’ultimo dalla casa-madre fino al 1258, quando tornò in unione coll’abbazia carpinetana.
Nel 1290 l’abate Gherardo di Marola venne scomunicato, un nuovo abate verrà eletto solo nel 1303.
Nel 1380 i principi di Correggio si impossessarono con la forza del priorato di Campagnola, distruggendo il vicino castello (Castellazzo).
La successiva incuria e il quasi totale abbandono a causa delle guerriglie di confine portarono alla graduale e progressiva crisi dello stesso monastero: nel 1446 i monaci all’interno erano soltanto quattro.
Nel 1468 venne nominato il primo abate commendatario, Gurone Maria d’Este, che nominò padre Pietro Baracchi amministratore in sua vece, costui sarà l’ultimo monaco di Campagnola.
Non si è con certezza a conoscenza dello stemma del convento Agostiniano di Campagnola, che probabilmente non aveva uno stemma proprio, ma usava quello dell’Ordine.
Durante i lavori di conservazione e restauro delle attuali strutture rimaste è venuta parzialmente alla luce una croce dipinta rossa e gemmata che si vorrebbe essere lo stemma del priorato di Campagnola.
Per questa scheda abbiamo scelto di unire lo stemma Agostiniano con una rielaborazione plausibile della croce gemmata come emblema di questo cenobio.
© 2025, Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

NOTE
Poiché lo stemma del convento non è conosciuto con cerrtezza, si è scelto di unire lo stemma agostiniano con una rielaborazione plausibile della croce gemmata ritrovata durante i lavori di conservazione e restauro delle attuali strutture rimaste.
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